Capitolo 44.2

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Dopo dieci minuti, siamo già nella sua auto diretta verso casa sua. Scappiamo dalla festa mano nella mano, evitando domande scomode ma non gli sguardi perplessi che ci rivolgono. Gli unici due che si mettono a ridere nel vederci correre via come due adolescenti sono Nora e Mattia. Credo che avessero capito, prima ancora di noi, che eravamo due bombe pronte ad esplodere. Forse non eravamo pronti o semplicemente non volevamo accettare l'elettricità che c'era tra di noi fin dal primo giorno.

Appena chiude la porta di casa alle mie spalle, mi sfilo lentamente le scarpe con il tacco e faccio cadere i miei pantaloni a terra, rivelando il mio body di pizzo nero che indosso con audacia. Il suo sguardo famelico mi fa sentire desiderata. Faccio un passo nella sua direzione, annullando la distanza che ci separa, e mi avvicino a lui, sussurrando «Ti voglio».

Due parole che gli fanno perdere la testa, innescando in lui un desiderio travolgente. Si avventa sulle mie labbra con passione, le sue mani afferrano saldamente il mio sedere, mentre le mie gambe si avvolgono intorno alla sua vita. Mi lascia scendere solo nel momento in cui arriviamo nella sua camera, il suo respiro affannato e il mio cuore che batte all'unisono.

«Togliti quel body», mi ordina con voce roca, gli occhi brucianti di desiderio.

«Altrimenti?» chiedo provocatoriamente, lasciando che l'anticipazione si insinui tra di noi.

«Sarò costretto a strappartelo io», risponde con un sorriso malizioso, rendendo il mio corpo brivido di eccitazione.

Lentamente faccio scivolare il body a terra, poi passo al reggiseno e al perizoma, rimanendo nuda davanti a lui. Fino a qualche tempo fa non avrei mai avuto il coraggio di farmi vedere in questo modo, non sarei mai riuscita ad essere così sfacciata con una persona, ma con lui è diverso, il solo averlo vicino mi provoca reazioni che mai avrei pensato di poter fare.

«Hai intenzione di rimanere lì fermo tutta la notte?» quasi non riesco a finire la frase che mi ritrovo le sue mani che si muovono lungo il mio corpo, quando arriva con una mano al ventre si blocca per un secondo, ma io lo spingo a continuare fino a che non infila un dito dentro. Mi lascio scappare un gemito, con la bocca inizia a divorarvi il collo scendendo fino al seno, io faccio scorrere la mia mano lungo la sua erezione. Mi spinge sul letto, con una mano afferra la mia gamba sinistra e la solleva.

«Mettila sulla mia spalla, facciamo un po 'di stretching Honey» mi dice con un sorrisetto compiaciuto. Si posiziona sopra di me, con un gesto mi penetra e inizia a muoversi. Cerco di assecondarlo, ma in questa posizione mi è difficile, non mi resta che abbandonarmi al piacere. Ad ogni spinta affonda sempre di più, le mie mani strattonano i suoi capelli, facendolo eccitare ancora di più. Aumenta il ritmo, strappandomi un urlo di piacere, bastano pochi affondi e arriviamo entrambi all'orgasmo.Le sue labbra dolcemente si posano sulle mie e si posiziona accanto a me, avvolgendomi con le sue braccia forti. Appoggio la testa nell'incavo caldo della sua spalla e mi lascio cullare dal ritmo rassicurante del suo respiro. Adoro il profumo irresistibile della sua pelle, un mix di legno di sandalo e una sottile sfumatura di vaniglia.

«Che cosa succederà?» chiedo all'improvviso, i miei occhi che cercano risposte nei suoi. Si scosta leggermente per guardarmi negli occhi, i suoi occhi azzurri che brillano di una luce intima, e aggiunge «In che senso?»

«Non so come comportarmi... La nostra fuga dalla festa non è passata inosservata», confesso preoccupata, sentendo ancora l'adrenalina pulsare nelle mie vene.

«Honey», dice, prendendomi il viso tra le mani, il suo tocco che scende delicatamente sulla mia pelle, «ci comporteremo normalmente. Non mi importa degli altri».

«Hai ragione... Forse la mia è solo paura di deludere le tue aspettative, paura di non riuscire a dare un senso a quello che provo, di esternare questi sentimenti nel modo giusto. Ho semplicemente paura di non essere più capace di stare con qualcun altro che non sia io».

«Io so per certo che dietro la ragazza che ha chiuso il resto del mondo fuori, c'è una persona che ha solo bisogno di qualcuno che le mostri cosa sia in grado di trasmettere agli altri», dice con sicurezza, le sue parole che risuonano come una melodia dolce nelle mie orecchie.

Lo guardo perplessa e stupita dalle parole che mi ha appena rivolto. Per alleggerire la situazione che mi sta creando un po' di ansia, gli dico «Sei sicuro di non aver bevuto qualcosa di strano alla festa?»

Mi guarda accigliato, si mette la mano sotto il mento come se dovesse pensare alla risposta, i suoi occhi che scintillano di gioia, e poi sorride.

«Nah, credo solo di aver preso troppe pallonate in testa».

Mi piace come riesca a passare dall'essere un pallone gonfiato pieno di sé all'essere dolce. Ma la cosa che apprezzo ancor di più è come riesca a rendere leggera una situazione che mi crea disagio.

La sveglia sul comodino segna le due di notte. Mi alzo dal letto facendo sobbalzare Tommaso.

«Porca miseria, è tardissimo».

«Honey, puoi rimanere a dormire qui se vuoi», propone.

«Ti ringrazio per l'offerta, ma ti ricordo che non ho nulla con me e dobbiamo svegliarci presto perché abbiamo l'allenamento», dico mentre cerco i miei vestiti sparsi per terra.

«Va bene, ti accompagno a casa... Mi spieghi cosa stai cercando sotto il letto?», chiede, schiarendosi la voce.

«Le mutande. Non riesco a trovarle», rispondo, piegata con la testa sotto il letto. Lui avverte: «Honey... Ti consiglio di cambiare immediatamente posizione o non rispondo più di me. Inoltre, le tue mutande sono vicino alla porta».

Mi volto verso di lui, sorridendo in segno di scuse.

Le nostre case non distano molto l'una dall'altra, per fortuna, altrimenti non sarei riuscita a dormire a sufficienza per essere in forma domani.

Prendo il telefono dalla borsa, che mi ero completamente dimenticata, e vedo diversi messaggi da Nora e un messaggio da lui. Fisso lo schermo stupita, apro la notifica e leggo: "Domani sera, o meglio dire stasera, considerando l'orario, abbiamo una partita... Mi aspetto di vederti seduta tra gli spalti a fare il tifo per me... Buonanotte Honey".

"A quello ci pensano le galline che avete come fansclub... Ma vedrò cosa posso fare... Buonanotte Speed".

Mi lascio cadere sul letto, con le braccia aperte, e fisso il soffitto mentre un sorriso si disegna sulle mie labbra.

Battito D'aliWhere stories live. Discover now