Capitolo 23.2

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L'indomani, mi sforzo di metabolizzare gli eventi della scorsa notte. Cerco disperatamente di trovare una spiegazione logica a ciò che è accaduto, ma, ahimè, le risposte mi sfuggono. Sono costretta a relegare questi pensieri in un cassetto, poiché al momento non posso permettermi di perdere tempo con queste sciocchezze. Sono nel bel mezzo di una gara che richiede tutta la mia concentrazione.

Nora ha eseguito una perfetta esibizione alla trave, ottenendo un punteggio eccezionale. Io, invece, ho gareggiato solo al corpo libero e sono riuscita a migliorare, anche se di poco, il mio punteggio di qualificazione per la finale. Nonostante sia un miglioramento modesto, non posso fare a meno di provare una soddisfazione personale.

La classifica definitiva verrà stilata solo alla fine di tutte le rotazioni. In competizioni come queste, il sostegno che offri ai tuoi compagni di squadra è un fattore cruciale. Siamo come una famiglia, ci sosteniamo reciprocamente, ci influenziamo a vicenda e ci completiamo nelle nostre abilità e debolezze.

Ogni atleta cerca di superare le proprie sfide personali, ma il successo è ancor più dolce quando condiviso con gli altri. L'energia che si sprigiona nell'arena è elettrizzante, mentre ognuno di noi si esibisce al massimo delle proprie capacità, spingendosi oltre i limiti predefiniti. L'atmosfera è densa di emozioni, eppure, nonostante la tensione palpabile, siamo uniti come un'unica entità, sostenendoci a vicenda con incoraggiamenti e applausi.

Ogni singolo passo, ogni salto e ogni movimento fluido raccontano una storia di impegno, passione e sacrificio. E mentre ciascuno di noi lotta per raggiungere i propri obiettivi individuali, è proprio questa connessione profonda con i nostri compagni di squadra che ci spinge a dare il massimo. La competizione diventa un momento di crescita e condivisione, e il valore di un buon punteggio è amplificato dal calore e dal supporto della nostra squadra.

Siamo una squadra, ma siamo anche molto di più. Siamo una famiglia di atleti che condividono una passione comune. Il nostro legame si rafforza ogni volta che entriamo in gara insieme, e non importa quale sia il risultato finale, ciò che conta davvero è il percorso che facciamo insieme. La competizione è solo un capitolo nella nostra storia, ma il vero tesoro risiede nella forza dei legami che costruiamo e nella nostra capacità di superare insieme ogni sfida che incontriamo lungo il cammino.

Stasera abbiamo una serata di libertà, dato che domani torneremo a casa. Abbiamo deciso di trascorrerla nella spa dell'hotel, immersi nel suo ambiente rilassante. Sono entusiasta di questa scelta, poiché una piscina idromassaggio tutta per noi rappresenta un vero e proprio lusso.

Mentre mi abbandono alla calda e avvolgente sensazione dell'acqua, percepisco delle voci provenire dal corridoio dell'hotel. Un campanello d'allarme risuona nella mia mente, e lentamente mi volto verso il suono, fissando la persona responsabile con uno sguardo intenso, carico di rabbia e risentimento. I suoi occhi incontrano i miei, e in quel momento mi rendo conto che è consapevole della sua colpa.

Cerco di sfuggire a quel confronto indesiderato, spingendomi ancora di più nell'acqua, fino a farla arrivare quasi al livello del mio naso. Poi, improvvisamente, compaiono dall'angolo due figure che conosco troppo bene.

Quando i loro occhi incontrano i miei, un brivido di tensione mi percorre la schiena. Scuoto le spalle, cercando di liberarmi di quella sensazione oppressiva che mi ha invaso.

«Ciao ragazze» saluta Mattia con una voce pacata.

«Ciao», rispondo io, allontanandomi verso l'altro lato della piscina, nella speranza di creare una distanza fisica che corrisponda alla distanza emotiva che ho stabilito nei confronti di lui.

Nora, notando la tensione nell'aria, cerca di stemperare l'atmosfera, «Allora ragazzi, sabato è il mio compleanno», annuncia con un sorriso forzato, «Ho pensato di organizzare una serata al nuovo locale che hanno aperto in centro. E mi aspetto», afferma, lanciandomi uno sguardo carico di significato, «che siate tutti presenti. Mattia, Tommaso, vi incarico di comunicarlo anche agli altri ragazzi».

Rispondo distaccata, senza prestare troppa attenzione alle sue parole. Mi appoggio con le braccia sul bordo della piscina e mi volto verso la grande vetrata che separa l'interno dall'esterno. I vetri sono appannati a causa del calore all'interno, mentre fuori imperversa un vento fortissimo. Appoggio la testa sulle braccia, lasciando che il suono rilassante dell'esterno mi culli e mi distragga dalla realtà circostante.

Sento Nora rivolgermi una domanda, ma con un gesto della mano le indico che desidero rimanere in silenzio. Ho bisogno di questo momento di solitudine per raccogliere i miei pensieri e riprendere fiato dopo l'incontro indesiderato con Tommaso.

Non so quanto tempo sia passato immerso in quel momento di tranquillità quando, all'improvviso, sento l'acqua muoversi dietro di me. Mi volto e mi trovo di fronte a lui. Le sue mani sono appoggiate sul mio petto, e alzo gli occhi per incontrare il suo sguardo. Sono catturata dall'intensità dei suoi occhi, ma in un attimo mi rendo conto di quel sorriso tipico che traspare colpevolezza. È evidente che ha in mente qualcosa.

Senza darmi il tempo di reagire, mi afferra per i fianchi e con un movimento repentino mi solleva e mi getta sott'acqua. Riemergo con il respiro affannato, mentre lo vedo ridere divertito per la sua piccola vendetta. Chiudo gli occhi per un attimo, cercando di riprendere fiato e cercando di decidere quale mossa fare successivamente. Ma la mia mente è in confusione, travolta dai sentimenti contrastanti che provo nei suoi confronti.

Decido di reagire e prendo un po' d'acqua tra le mani, pronta a lanciargliela addosso come una sorta di rappresaglia giocosa. Ma quando sto per farlo, lui mi guarda con un sorriso sfacciato e mi anticipa, schizzandomi con un'abbondante quantità d'acqua. La sua stazza imponente gli consente di muovere una quantità impressionante di liquido e mi ritrovo a tossire e a scappare dal suo attacco.

«Basta, Speed. Mi arrendo» dico, cercando di riprendermi dallo scherzo bagnato.

Mentre cerco di recuperare il respiro, nuota verso di me con un'espressione di soddisfazione. «Accidenti, Honey, che si arrende. Da non credere», dice con una voce giocosa. Senza pensarci, mi avvicino e gli avvolgo le braccia intorno al collo, cercando un po' di stabilità dopo quell'episodio. La mia pelle entra in contatto con la sua, e provo una scintilla di calore che si propaga dal punto di contatto fino al mio basso ventre. La mia testa è confusa, in preda a una serie di emozioni contrastanti che combattono per prevalere.

Rimaniamo lì, abbracciati, in una posizione che sembra eterna. Stringo le gambe intorno a lui, cercando di avvicinarmi ancora di più. I suoi occhi rivelano il desiderio che si risveglia in lui, e dentro di me cresce un sentimento che non pensavo fosse possibile. Sentire le sue mani stringersi sul mio sedere e sentire le mie unghie affondare nella sua schiena risveglia un desiderio intenso tra di noi. L'attrazione è palpabile e ci consumiamo con gli sguardi.

Ma proprio quando stiamo per abbandonarci a quell'attrazione irresistibile, sentiamo delle risatine provenire dall'altra sala. Lui mi lascia andare e io, sorpresa, finisco nuovamente sott'acqua.

Riemergo appena in tempo per sentire Nora chiedere con curiosità «Che ci siamo persi?" Tommaso, impassibile come sempre, risponde con una risposta enigmatica «Niente di rilevante. Solo un regolamento di conti».

Le sue parole mi colpiscono come una doccia fredda, facendomi bruscamente tornare alla realtà. Se fino a qualche istante prima l'eccitazione e il desiderio avevano preso il sopravvento, ora rimane solo la consapevolezza che lui ha appena giocato sporco con me. Un'ondata di rabbia e delusione mi attraversa, alimentando l'odio che cresce dentro di me ogni giorno di più.

Mi ritrovo a chiedermi come ho potuto lasciarmi coinvolgere in quel momento di intimità con una persona che mi ha ferita così profondamente. Mi rendo conto che l'attrazione e la passione possono offuscare il giudizio, ma ora mi ritrovo a dover fare i conti con le conseguenze di quelle emozioni sfrenate.

Mentre l'odio cresce dentro di me, mi prometto che non permetterò mai più a lui di avvicinarsi a me in quel modo.

Battito D'aliWhere stories live. Discover now