sesentauno

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"Fino a quando il dottore mi ha detto che non ci sono vite dentro di me" dice Sira cercando di non fare uscire lacrime dal suo corpo ormai distrutto dalla notizia.

Sentendo quelle parole sbianco, metto in moto la macchina e parto.

"Devi dirlo a Ferran" dico io a Sira che è accanto a me.

"Appena arrivo glielo dico" dice iniziando a stringere un mio braccio perché stavo raggiungendo velocità troppo elevate per i suoi gusti.

"Elisa frena, non finirà bene, per di più sei pure incinta, per favore rallenta" mi dice lei.

Inizio a pigiare il freno lasciando piano piano l'acceleratore.
Arriviamo davanti al ritiro.
Come prima cosa mando mia sorella da Ferran e poi saluto Pedri.

"Amore, vieni con me" dice lui portandomi fuori in giardino.

"Guardiamo qua la luna stasera?" mi dice lui sussurrandomi nell'orecchio.

"Va bene piccolo" dico baciandolo.

Lui si alza e si mette sopra le mie gambe e mi alza la maglia. Inizia a baciarmi la pancia e a parlare con i bambini.

"Secondo me quando nasceranno neache più mi parli" dice lui giocando sulla pancia.

"E secondo te io riesco a guardare due gemelli da sola?" Dico io alzando il suo viso.

"Non lo so, sei pur sempre una donna, secondo me riesci" dice lui facendo un sorriso.

"Allora te lo faccio capire. Dopo almeno una settimana che li avrei proverei il suicidio perché sarebbero troppo stressanti. Un conto è un Pedri, ma sue bebè sono un po' pesanti" dico io veros di lui.

"Hai ragione" dice lui.

"Ma ho paura che poi ti potrai arrabbiare con me perché vengono trascurati dallo sport che faccio e forse non sono all'altezza di poterli guardare" dice alzandosi e mettendosi accanto a me.

"Pe, sarei un padre fantastico, e poi non dovrai avercela con te stesso, io faccio il tuo stesso sport e in più studio, so cosa voglia dire non riuscire a dare le giuste osservazioni che vorresti dare, ma quando nasceranno sarai nel momento di pausa e te li potrai godere quanto ti pare" dico io prendendo il suo viso fra le mie mani.

"Ti amo piccola" mi dice senza farmi ripetere le stesse parole che mi dà un bacio.

.....

Sono passati ormai due giorni da quel confronto tra me e Pedri.
Stasera gioca la nazionale, la finale.
Non vi posso dire la tensione che c'è qua dentro, sono tutti zitti e io non provo neache a dire una parola, perché so che qualcuno potrebbe arrabbiarsi.
Arriva l'ora di andare in pullman. L'ansia si fa sentire.
Non è detto che vinciamo.
Si abbiamo vinto contro la Francia, ma l'Argentina è sempre l'Argentina, non ci può fare niente.
Gavi come sempre è accanto a me, ogni tanto mi rivolge la parola, ma preferisce parlare con lo sguardo, come fa Pedri con me.
Arriviamo allo stadio, non c'è ancora nessuno, neache i giocatore argentini sono ancora arrivati. Io ne approfitto per guardare lo stadio. Bello come sempre.
Salgo sulle tribune e mi siedo a pensare nel punto più alto e lontano da tutti che ci può essere.
L'aria condizionata non è ancora stata accesa, infatti fa un caldo che si muore, ma questa è la caratteristica migliore del Qatar, sempre caldo.
Pensare che dopo stasera si torna tutti in Spagna, mi viene un senso di malinconia.
Sapere che dopo stasera torno al freddo clima ispanico. Sapere che torno alla vita di sempre, soltanto cambiando casa nuovamente.
Nel mentre che pensavo a tutta la malinconia, non mi sono accorta che in campo c'erano già le due squadre, e che sulle tribune iniziava ad esserci delle persone.
Scendo e vado a sedermi nel mio solito posto sulle tribune di onore.
Accanto a me si siedono oltre alla mia migliore amica e Sira, molte persone famose.
Sopra di noi c'era persino il re.
Quando l'ho visto non ci potevo credere.
Dopo quasi un'ora l'arbitro da il via alla partita.
Dopo 10 minuti l'Argentina passa in vantaggio con il gol su rigore di Messi.
Ma la nostra squadra non si fa tirare giù di morale.
Quasi dopo venti minuti Di Maria fa un altro gol, facendo passare l'Argentina davanti di due gol rispetto a noi.
Il primo tempo finisce così. Io entro dentro gli spogliatoi e inizio a fare il mio discorso per mettere su di morale la squadra.

"Allora, siccome mio padre fa schifo con i discorsi ci penso io.
I due gol sono inutili, avete ancora 45 minuti da dover giocare, non fatevi prendere dall'ansia.
Fuori da queste quattro mura, ed in uno altro stato, ci sono migliaia di persone che vogliono vedere la loro nazione vincere il suo secondo mondiale. E questa cosa non la voglio vedere solo io o la naziono spagnola o tanto altro, ma lo voglio vedere anche tutti i calciatori e calciatrici che sono riusciti comunque, anche se non vincendolo, a far vedere la propria nazione vincere, giocare, perdere e pareggiare, ed è ciò che voglio vedere stasera. Non me ne frega, non ce ne frega se andiamo ai calci di rigore, li battiamo comunque, quindi ora uscite da qua e andate a fare il culo ai finti spagnoli."  Dico io facendo alzare degli applausi e cori in tutto lo spagliatoio.

Amò questo sport e non smetterò mai di farlo.
Le squadre rientrano in campo e dopo due secondi l'arbitro fischia l'inizio del secondo tempo.
Oltre ai cambi iniziali, quasi alla fine del tempo, all'80 Gavi fa gol su assist di Ferran e all'81 Pedri fa gol su rigore esultando levandosi la maglia e quando se la rimette mette sotto di essa un pallone facendo la pancia che sta crescendo, comunicando a tutti che sono incinta.
Finisce anche il secondo tempo.
Un secondo tempo magnifico. l'Argentina già convinta che avrebbe vinto, ma poi noi abbiamo fatto vedere chi siamo tirando fuori gli artigli e riuscendo a fare due gol del giro di due minuti.
Cinque minuti e la partita parte. al minuto 108 Messi fa il suo secondo gol, e in quel momento tutti pensavano che fosse finita cosi, ma come sempre i nostri giocatori sistemando tutto con go sul calcio di rigore da parte del mio fidanzato al 118 minuti, due minuti prima che la partita si concludesse.
Ecco cosa intendevo quando dicevo che la nostra squadra è sempre piena di emozioni nuove. Pedri esulta nello stesso modo, senza però levarsi la maglia, dedicando i gol ai due bimbi, mettendo un braccio sotto la pancia per tenere la palla e con la mano destra mostrando un due.
Al 120+3 l'arbitro fischia la fine di questa sofferenza.
Ma adesso ne comincia un altra, i calci di rigori.
Papà sceglie velocemente chi far tirare.
Comincia l'Argentina con Messi il quale segna spiazzando Una I Simon.
Sta noi e sul dischetto si posiziona Ferran, tiro secco in alto a destra, dove Martinez non può arrivare neache se si mette una prolunga al posto del braccio.
Il secondo tiratore argentino è Paulo Dybala il quale sbaglia tirano troppo esternamente dalla porta.
Per ora siamo 1 a 1.
Ma adesso sta noi.
Sul dischetto posiziona palla Busquets che segna spiazzando Martínez che si poggia con il sedere in terra come se si volesse sedere.
Ora siamo 1 a 2, noi siamo avanti.
Va l'Argentina con Leandro Paradas, tiro potente ma troppo centrato e il nostro portiere la para con molta tranquillità.
Ricambiamo 1 a 2.
Sul dischetto si posiziona Carlos Soler, tiro potente in basso a destra.
Ora in vantaggio siamo noi, 1 a 3.
I tifosi argentini cominciano a zittirsi e sul dischetto loro si posiziona Gonzalo Montiel che segna e la voce dei tifosi si fa sentire nuovamente.
2 a 3.
Se segnano abbiamo vinto.
Sul dischetto si va a posizionare Pedri.
Io abbasso lo sguardo verso le mie scarpe che ho trovato molto interessanti in questo momento.
Sento il fischio dell'arbitro poi subito silenzio.
Passano 5 secondi, il calcio di Pedri contro il pallone rimbomba nello stadio, alzo la testa e......

Spazio autrice

Scusate se non ho pubblicato per cosi tanto, ma ho avuto tanti problemi, soprattutto con la scuola. Spero che questo capitolo vi piaccia.
Mi dispiace comunicarvi che mancano veramente pochi capitoli e poi la storia sarà completa.
Per questo vi chiedo dei consigli pee poter scrivere delle nuove storie.
Non la scriverò subito appena finirò questa perché voglio farmi le idee chiare, inizierò nuovamente verso settembre se non ottobre.
Ditemi su chi la vorreste che io la scrivessi. Buonanotte e, ormai finita, buona lettura 😘😘😘.

mi corazon para ti~~Pedri Where stories live. Discover now