cinquentaseis

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"...." Ginevra non dice niente.

"Non ci posso credere che pensi una cosa del genere Pablo" dico io.

"Ma sono troppo giovane, non riuscirei a portare avanti la mia carriera se ho un figlio" dice lui.

"Ma non lo porti te, lo porta lei per nove mesi, ha te non cambia niente, cambierà soltanto la tua vita, il tuo modo di pensare".

"Elisa tranquilla, se non lo vuole continuerò a portare avanti la gravidanza da sola, così il MIO bambino crescerà senza un padre" dice lei marcando bene mio.

"Ginevra, io approvo la tua scelta, ma ti sarà difficile, ma sappi che io sono sarò sempre dalla tua parte" dico io abbracciandola.

"Lo so questo" dice lei ricambiando l'abbraccio.

"Io me ne vado" dice Pablo incavolato, dato che prima di uscire ha tirato un calcio alla panca che si trovava vicino a lui.

"Io lo seguo" dice Pedri uscendo.

"Perché Pedri non ha reagito così, mentre Pablo si" dice lei sedendosi e scoppiando a piangere.

"Devi pensare che Pablo pensa con il cervello di un diciottenne mentre Pedri pensa con quello di un ventenne" dico io facendo riferimento all'età.

"Ma Pablo sembra che pensi con quello di un dodicenne" aggiungo.

"Hai ragione, ma come farò a portare avanti la gravidanza da sola, io ho paura, non so neache cosa devo fare" mi dice lei impanicandosi.

"Io tranquilla, hai la tua migliore amica qua che ti aiuterà".

Lei mi sorride e poi mi dà un abbraccio, il quale ricambio subito.

Pov Pablo.

Esco dallo spogliatoio tirando un calcio alla panca, non me lo sarei mai aspettato di diventare padre a 18 anni è per quello che ho reagito così, se avessi avuto l'età di Pedri avrei reagito meglio anche io, ma non ho le stesse cose che ha Pedri.

"Ei Pablo" mi dice quest'ultimo sedendosi accanto a me.

"Che c'è Pedri" dico io un po' arrabbiato perché mi ha seguito.

"Forse dovresti ripensarci a come hai reagito" mi dice lui.

"Hai ragione, ma ho solo 18 anni, come faccio a portare su una famiglia" dico io.

"Ei ascoltami, è più semplice di quello che immagini, anche io all'inizio non sapevo che fare, ma poi ho detto, perché non provarci, perché non provare ad avere un bambino, ti fa crescere mentalmente questa cosa, ed è veramente importante" mi dice Pedri.

"Si e poi vengo a sapere che sono tre bambini" dico io buttandola sul ridere.

"Sarà difficile se in famiglia non hai mai avuto dei gemelli".

"Lo so, ma non mi sento pronto, non saprei neanche come si tiene in braccio quel bambino, avrei paura, avrei paura di fargli male, di....... non lo so Pedri, so soltanto che ho paura" dico io agitandomi.

"Ei tranquillo, non gli farai male, e poi imparerai a tenerlo in braccio, e a fare tutte quelle cose che si fanno con i bambini" dice lui appoggiandomi una mano sulla spalla.

"Lo so, ma ho paura, magari non sono all'altezza, e poi non saprei dargli tempo, tra gli allenamenti e le partite, quando avrò tempo di vederli" mi dice lui.

"Sai cosa mi disse una volta Elisa?" Mi ha chiesto.

"No" rispondo io.

"I bambini quando sono piccoli non riconoscono chi è il padre e chi è la madre, vanno a senso, si ricordano il profumo, ma quando cresceranno se ne renderanno conto, e loro saranno contenti di vederti in campo durante una partita e semplicemente quando li porti al tuo allenamento e loro ti vedendo, allora li sapranno che sei suo padre, e capiranno quanto sei importante per loro anche se ci sei poco tempo a casa" mi dice lui.

"Hai ragione" rispondo io dopo un lungo momento di silenzio.

"Allora, che ne dici se vai a dire a Ginevra che la aiuterai nell'impresa della gravidanza?" Mi chiede lui.

"Si, sta sera vado" dico io.

"Quindi quando si torna dal campo ci parli" mi dice Pedri.

"Sisi ci parlo" dico io.

"Non era una domanda Gavi, era un affermazione" dice lui.

"Si lo so, ma adesso andiamo, sennò il mister me la fa vedere tutta la gravidanza, ma di botta" dico io correndo verso il pullman.

Saliamo sul pullman e vedo già che Elisa c'è già, e pure Ginevra, che è accanto al mister.
Io non riesco a guardarla, dopo quello che gli ho fatto, così abbasso la testa e mi vado a sedere.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare a Ginevra.
Infatti Elisa era in tenta a parlarmi, ma io non l'ha ascoltavo.

"Oh, Gavi, ma mi stai ascoltando" mi dice lei dandomi uno scappellotto dopo le sesta volta che richiama la mia attenzione.

"Scusami tata, è che sono nel mondo dei sogni, che stavi dicendo".

"Ti stavo chiedendo dei pareri sui nome dei bambini, visto che te hai io foglietto con sopra il sesso, mi potresti dire il tuo parere" mi dice lei.

"In realtà neache l'ho aperto, aspettiamo di arrivare in Spagna, ma lo sai che non è sesso sicuro dei tuoi bambini quello scritto sopra" dico io.

"E te tutte queste cose da quando le sei?" Mi chiede lei ridendo.

"Da quando ho scoperto di diventare padre" dico io abbassa voce, ma lei mi sente comunque.

"Quindi lo vuoi?" Mi chiede lei tutta euforica.

"Si, ci parlerò quando arriviamo al ritiro con Ginevra" aggiungo io.

Nel mentre che si parlava siamo arrivati al ritiro. Io scendo per ultimo dal pullman.
Voglio avere più tempo per prepararmi mentalmente a ciò che mi sta per succedere.
Scendo e corro dentro.
Si ho corso, ma non so il vero motivo.
Dato che era presto ho deciso di aspettare un po' prima di andare in camera sua, visto che Elisa mi aveva detto che si andava a lavare, quindi ho aspettato.
Quando la mia migliore amica mi fa segno che posso andare da Ginevra, prendo un bel respiro e inizio a salire le scale, molto lentamente.
Appena arrivo davanti alla sua porta, inizia l'ansia. Prendo dei bei respironi. Tanto grossi.
E appena mi sono calmato un poco, busso alla porta.
Lei viene vicino e chiede chi è, ma non rispondo. Così apre la porta, appena mi vede cerca di chiudere la porta, ma metto un piede nel mezzo e una mano che la tiene così da non farmelo schiacciare.

"Che vuoi?" Mi dice aprendo la porta e facendomi entrate.

"Parlare" dico io.

Spazio autrice.

Ciao, come state? Scusate se non ho pubblicato questa settimana, ma sono guarita da poco, e oggi è uno dei giorni che sto bene.
Spero questo capitolo vi piaccia, ciaoooo.

mi corazon para ti~~Pedri Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon