siete

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"piccola sveglia" mi chiama Pedri.

Questa mattina sono io a non volermi svegliare si sta bene tra le sue braccia. Sono accoglienti e ti tengono caldo.

"Mh" mugugno io dandogli le spalle.

"Daiiiii piccola sveglia" continua.

"Noo, altri 5 minuti"

Che sarebbero poi diventati circa altre è ore come minimo.

"Eh va bene lo hai voluto tu"

"Nono, ok ok  mi alzo"

Si lo ammetto avevo paura di ciò che poteva farmi dopo la secchiata che gli ho dato ieri mattina.

"Ahh allora vedi che funzionano le minacce"

"Ahahha allora vedhi che funcionano  le minaccie" dico io facendogli il verso.

" Non si spiritosa piccola"

"So di non esserlo piccolo"

Mi piace certe volte farlo arrabbiare perché è proprio carino. Le guance gli diventato tutte rosse e fa proprio la faccia da bambino. È tenero anche quando è incazzato.

"Non fare la faccia da bambino problematico" dico io alzandomi da letto e cercando dei vestiti da potermi mettere per fare gli allenamenti.

"Sai che giorno è domani" mi chiede lui contento.

"No?" Dico io con un punto interrogativo stampato in faccia.

"Eddai pequeña"

"Oh e se non lo so non lo so" dico io un po' alterata.

"Spremi un po' quella mente intelligente che ti ritrovi" mi dice ridendo.

"Centri te?" Chiedo.

Lui tutti fiero mi fa si con la testa.
Allora prendo il telefono e vado su Google e cerco Pedri.

Data di nascita: 25 novembre 2002.

Cazzo è il suo compleanno e chi lo sapeva.
Io l'ho detto che non seguo il calcio maschile se non le Italiane perché mi interessa il milan.

"È il tuo compleanno" dico io tutta felice.

"Giá, saranno 20" mi dice tutto fiero.

"Te quando lo festeggi" mi dice guardandomi mentre sono intenta a fare una coda che non mi sta venendo.

"Il mio è già passato mio caro Pedri" dico con un sorriso in volto.

"Quanti?" Mi dice ma non fa rispondere che

"Scusa non si chiede l'età a una ragazza"

"19" dico io

"Per ancora un giorno abbiamo la stessa eta" mi dice lui divertito.

"Eh già" dico

Dopo la chiacchierata siamo andati al pullman che ci aspettava già e io come rito mi sono messa al finestrino con Gavi accanto.

"Allora tata. Come va la vita?" Mi chiede atteggiandosi.

"Oh tutto sommato neinte male" dico io uguale a lui.

"A te tato come va" continuo sempre atteggiandomi.

"Molto bene anche a me" continua lui.

"Ma la fate finita di atteggiarvi, mica siete due pavoni in cerca di una persona con cui potersi accoppiare" dice Pedri dentro di noi richiamando la nostra attenzione.

"Se fossi un pavone in cerca di donna la prima con cui scoperei è di sicuro lei, poi verranno tutte quell'altre"

Io lo guardo confuso e mio padre richiama la sua attenzione con un colpo di tosse.

"Ma ovviamente scherzo mister, non me la farei mai sua figlia è troppo per me" parato il culo in pieno direi.

"Lo spero per te Gavi, almeno che non vuoi fare il mondiale in panchina" dice mio padre con tono al quanto rispettoso.

"Ci tengo a fare vedere chi sono subito al primo, non voglio rischiare gliela lascio con molto amore e affetto" dice ridendo.

Mio padre scoppia a ridere seguiti da tutti quelli che hanno ascoltato la conversazione.

"Vedo che ci tieni a mia figlia, trattala che i veri uomini sanno trattare le donne"

Mi sa tanto di frecciatina verso Pedri.

Però mi dispiace perché in realtà lui non c'entra niente.

"Papà piano con le frecciatine perché ne ho vista partire una che non ha fatto tanta strada per atterrare" dico io ironia.

Molto probabilmente anche Pedri l'ha capito che è verso di lui.
A mio padre non va tanto a genio questo ragazzo, ma io lo trovo un ragazzo pieno di segreti che ti fa scoprire uno dopo uno, è come se fossero chiusi in più stanze, quello meno in portante che puoi scoprire subito nella prima porta dalla prima stanza, mentre quello più importante chiuso nello sgabuzzino da tanto che nessuno vuoi che scopra.
È fatto come una villa umana quel ragazzo.

Arrivati al campo come sempre abbiamo fatto i giri di campo addominali e tutte le cose che si fanno negli allenamenti di calcio.
Mio padre si era scordato i palloni così a mandato me e Pedri a prenderli.

"Senti scusa per mio padre prima"

"Non è niente ci sono abituato" mi guarda con delle lacrime che gli stavano gia sgorgando sul viso.

"Pedri non te lo meriti, credo che sei un ragazzo d'oro, non ti meriti quello che ti è successo e non ti meriti che il tuo mister ti abbia mandato una frecciatina del genere, non ti conosce e dovrebbe stare zitto, ma mio padre è molto protettivo dopo quello che mi è successo, se fosse stato un ragazzo come gli altri avrebbe capito, ma anche lui era un calciatore e non si fida più di voi.
Quando venne a sapere che Sira si era messa con Ferran non so per quanto ma in quella casa c'è stata tipo la terza guerra mondiale, perché mio padre non voleva che lo vedesse, lei usciva di nascosto per vedersi con Ferran e succedeva ciò che succedeva.
Ora ciò Gavi, e prima che gli andasse a genio c'è ne voluto.
Poi la storia ieri di Ansu gli ha fatto dare un po' di matto, ora crede che te mi usi come hai fatto con tutte e ha paura che io soffra di nuovo".

Dico io mentre gli spiego perché mio padre lo ha fatto.

"Non ti devi preoccupare pequeña è tutto ok, stai tranquilla."

"Sicuro? Allora perché piangi"

"So perché tuo padre è così, ha paura e ne a tutto il diritto, io non voglio avere niente con te perché avrei paura di farti soffrire troppo, perché non so stare con la solita ragazza più di una sera, e stare conte per così tanto tempo mi sta facendo crescere e mi sta facendo capire che voi ragazze siete importanti e che non dovete essere trattate come degli stracci ed è per ciò che io sto tenendo tanto a te in questo momento, se io fossi tuo padre avrei paura pure io che qualcuno ti potesse fare soffrire e quel qualcuno so che potrei essere io."

Dice per avvicinarsi a me.

"Però voglio che tu sappia una cosa Elisa Enrique" si blocca un secondo.

Mi sta guardando tutti i lineamenti del viso, ma si sofferma molto sulle labbra.

"Voglio che tu sappia che te mi piaci, e che farei di tutto per stare con te" dice per poi baciarmi.

Un bacio passionale, vero e piano d'amore.
Non ho mai baciato un ragazzo così, neache quando facevo l'amore con io mio ex i nostri baci erano così pieni di vero amore e di tutto ciò che poteva raffigurarci.

"Io vogl....."

"Ragazzi tornate su forza, tuo padre è arrabbiato con voi perché ci state mettendo troppo" ci dice Pablo.

Torniamo su e mio padre comincia a farci la predica finché inizio a non vederci più niente. Buio totale. Non sento voci. Non sento niente.
Vedo solo una persona e quella persona è l'anima di mia sorella Xava morta qualche anno fa.

mi corazon para ti~~Pedri Where stories live. Discover now