sesenta

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"quindi sai che è...." Sira non finisce di parlare per colpa di Ferran che esce dalla stanza.

"Sira, sento la tua mancanza" dice lui facendo la faccia da bambino.

"Ferran ora arrivo, vai dentro e finisci la partita" dice Sira come per sgridarlo.

"Ok mamma" dice lui per poi rientrare.

Sentendo come Ferran ha chiamato mia sorella sono scoppiata a ridere.

"Che ti ridi" mi dice mia sorella prima di iniziare a ridere anche lei.

"Siete troppo belli insieme" dico io alla fidanzata.

"Grazie, comunque sai che il test è positivo" mi dice lei.

"Si Sira" rispondo io.

"Però prima di dirlo a Ferran voglio andare a fare un controllo, per essere sicura al 100 per 100" mi dice lei.

"Va bene, chiamo io" gli chiedo.

"Si, grazie, non saprei neache chi chiamare" mi dice facendo una risata isterica.

"Tranquilla, vai che sennò Ferran non riesce a stare senza di te" gli dico aprendo la porta e facendo entrare la futura mamma.

Nel mentre chi chiamavo il ginecologo esce Pedri che si avvicina a me e mo abbraccia da dietro.
Guardai l'orologio non prestando particolareggiato attenzione a Pedri che scherzando mi mette le mani sulla pancia "Anche quando nasceranno loro non calcolerai più me?" Dice

"Stai zitto idiota" risposi baciandolo sulla guancia.

"Sei pensierosa, sicura sia tutto ok?"

Faccio un respiro profondo e annuisco, per poi cominciare a pensare a come poter far fare una visita ginecologica a Sira senza allarmare tutta la squadra, e specialmente Ferran.

"Probabilmente la scelta migliore è uscire a pranzo insieme" dico ad alta voce, mentre Pedri confuso mi guarda cercando di capire cosa sto pianificando.

Saluto Pedri che confuso mi bacia e mi lascia andare, guardandomi mentre mi avvicino a dove so di poter trovare Sira.

Vedo Sira con Ferran, sono sempre insieme, quindi la cosa non mi stupisce. Saranno anche una bella coppia, ma decisamente troppo affiatata.

"Vieni Sira" dico mentre la trascino per un braccio, non permettendole di salutare Ferran che nel frattempo ci guarda incredulo mentre ci allontaniamo.

"Senti, dobbiamo organizzare un pranzo tra noi due, così abbiamo la scusa per stare fuori e farti fare questa benedetta visita ginecologica" dico a Sira, che felice di aver una sorella così disponibile sorride e risponde con un filo di voce "..grazie di tutto".

Ci prepariamo velocemente e dopo aver avvertito tutta la squadra, e a malincuore di Ferran, partiamo verso un tipico ristorante della zona, in modo da poter anche goderci le meraviglie del Qatar per il tempo che ci rimane.

Guardo Sira mangiare con difficoltà, capisco che non è tranquilla ma infondo è normale, vive con il pensiero di una gravidanza incerta, e di una o più vite dentro di sé.

Arrivò velocemente il momento di raggiungere il ginecologo e la struttura in cui Sira avrebbe fatto la visita. Cercando di essere puntuali cominciamo ad avvicinarci velocemente all'ospedale e contemporaneamente nel cuore di Sira e nel mio aumentava l'agitazione e la preoccupazione.

Arriviamo e veniamo accolte da ragazze gentili e professionali che ci indirizzano verso la stanza dove Sira verrà visitata.

Inizia la visita, e mentre Sira rimane dentro la stanza io la aspetto fuori, in una grandissima sala d'attesa bianca dove gli unici oggetti che spezzano questo color latte sono delle piante finte.

"Non mi piace stare in questa stanza" sussurro, senza accorgermi di averlo detto ad alta voce.

Mi chiedo come abbia fatto Pedri a esser rimasto per così tante ore in ambienti come questo, pensare che abbia passato momenti che io non riuscirei a sopportare tutto per me mi aiuta ad apprezzarlo ancora di più, se è possibile.
Senza di lui certe volte non saprei come fare, è un po' la mia ancora, a Pedri potrei dare il mondo, è una delle poche persone di cui mi fido ciecamente, perché lo conosco, so com'è e so cosa farebbe.

Nel mentre che contemplavo la pianta accanto a me esce Sira dalla stanza piangendo.

"Sira cosa è successo" dico alzandomi da quella scomoda sedia e avvicinandomi a lei.

Lei non parla, mette soltanto una mano sulla pancia e dal quel gesto capisco.
Prima che potessi aprire bocca è lei a parlare.

"I.....il.....bam...bino" dice lei sempre piangendo.

"Sira, cosa, sono due oppure sono tre, cosa è successo al bambino, il dottore ti ha imposto a fargli qualcosa" dico io preoccupandomi piu della seconda parte del discorso.

Se fossero stati più di uno sarei stata più che contenta, ma non penso che sia così.

"Sira, mi stai facendo preoccupare cosa è successo a questo bambino" chiedo io arrabbiandomi anche un po'.

Capisco che mia sorella è scioccata da quella situazione, e soprattutto quel posto mette ansia. Io non ci riuscirei lavorate in un posto del genere.

"Sira vieni, andiamo in macchina" dico facendola alzare da terra, dove si era buttata qualche minuto prima per colpa dell'agitazione avvenuta per il momento, non tanto chiaro, al momento, per me.

Saliamo in macchina e mi sorella sembra come calmarsi almeno un poco.

"Sira, ora che sei calma, mi vuoi spiegare bene la visita e cosa è successo a mio nipote" gli dico io appoggiando una mia mano sulla sua coscia.

"Quando sono entrata dentro mi ha fatto stendere sul lettino e mi ha messo quel gel freddo sulla pancia" dice lei gesticolando.

"Si lo so è noioso" dico io interrompendo il suo discorso.

Sira mi guardo con occhi fulminei perché l'avevo interrotta.

"Scusa, continua pure" dico chiedendo le sue scuse nei miei confronti.

"Ha cominciato a muovere il macchinario sulla mia pancia fino a quando...." Dice lei per poi bloccarsi ricominciando a piangere.

"Fino a quando..." Dissi io cercando di fargli continuare il discorso, ma cosa che è fallita.

"Sira rispondimi" continuo io invano.

Sono passati 10 minuti e ancora non mi ha detto nulla.
Siamo sempre ferme dentro al parcheggio dell'ospedale.
Sto aspettando che si calmi ancora un po' prima di portarla a casa.
Non voglio che Ferran la veda così. So che gli farebbe bene stare con lui, ma lei non vuole che Ferran venga a sapere di questa gravidanza.

"Fino a quando...." Dice Sira.

Io mi giro verso di lei per ascoltarla, ma era meglio che non l'avessi mai ascoltata.

mi corazon para ti~~Pedri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora