treintatres

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Non potevo pensare che mio padre aveva detto una cosa del genere su mio figlio.

"Papà, ma non ti vergogni, non ti vergogni ad avere detto una cosa del genere su tuo nipote" dico schifandomi di lui.

"Io lo faccio per te, perché ti voglio bene, non voglio che tu soffri" mi risponde cercando di accarezzarmi la guancia, ma io mi sposto.

"Te mio figlio che sia maschio o femmina, non lo vedrai mai, finché non capisci che è voluto, io voglio che stai lontano dalla mia vita" dico rientrando dentro.

Faccio finta di niente e mi siedo al mio posto.

"Che ha detto tuo padre?" Mi chiede Pedri.

"Dopo ti racconto" gli dico continuando a mangiare il dolce che ci avevano portato.

Finito anche quello i ragazzi sono andati a giocare a fifa e io li ho seguiti.
Domani mattina avrò la prima ecografia, devo solo capire com chi farla. Ma penso con Pedri.
Per far capire a Ansu che tutto sta andando per il meglio ho deciso che io Pedri non dovremmo parlare.

"Ti posso parlare" mi chiede Ansu.

Bene, ora ci si mette anche lui, non può andare peggio questa serata.

"Andiamo fuori" dico uscendo dalla stanza.

"Mi stai prendendo per il culo" dice subito appena chiude la porta.

"No, Pedri l'ho lasciato, ma sono rimasta incinta la settimana prima che succedesse questo" dico inventandomi una scusa plausibile.

"Se non è di João te lo ammazzo io bambino, voglio che sia suo" dice mettendomi una mano sulla pancia.

"Non mi toccare e non provare a fare del male al mio bambino, perché ci andrai di mezzo te" dico allontanando la sua mano dalla mia pancia.

"Neache tuo padre lo vuole suo nipote"

Sto perdendo la pazienza, ma so che se faccio qualsiasi cosa, posso fare del male al bambino.

"Te che ne sai, mio padre lo ha fatto per il mio bene, ha soltanto paura che mi possa succedere qualcosa, lui lo vuole suo nipote" dico per rientrare e mettendomi accanto a Pablo.

Hanno messo un film, sembra interessante, penso che lo guarderò, però ci sta che mi addormenti, però noi pensiamo al film ora.
Finito di guardarlo siamo andati ogniuno nella proprio stanza. E ho parlato con Pedri.

"Allora piccola, come l'ha presa tuo padre?" Mi chiede.

"Male, ha paura che possa succedere la stessa cosa che è successa a mia sorella" dico spiegando veloce tutta la litigata.

"Ha paura che gli venga un tumore anche a lei" chiede.

"Si, gli ho detto che se non lo accetta non lo vedrà mai" gli rispondo.

"Ma come lo diciamo ai nostri genitori" chiedo cambiando discorso.

"Domani so che arrivano i miei e tuoi perché tua sorella moriva dalla voglia di vedere Ferran e quindi viene qua"

"Sai più di me" dico scherzando facendolo ridere.

"Me lo ha detto Ferran, ecco perché lo sapevo" mi risponde.

"Va bene, ora andiamo a letto che domani abbiamo l'ecografia" dico mettendomi sotto le coperte con lui che mi abbraccia da dietro.

Alla fine ho scelto, se posso farò entrare tutti e due, uno dirò che è il padre, mentre l'atro è il fratello. Devo ancora scegliere chi dei due.
La mattina ci siamo svegliati presto, come sempre mi sono lavata ed è passato João a prenderci, sta mattina ho avuto anche la nausea, ma è normale quando si è incinte, ma io penso anche che sia stata l'ansia.
Arriviamo all'ospedale e dico che ho da fare un'ecografia, mi accompagnano nel reparto di ostetria dove si trovavano molte donne incinte. Ogni tanto passavano delle donne che stavano per partorire, e soltanto al pensiero che lo dovrò fare anche io, mi prende un po' di paura.
Ho parlato anche con una mamma che è incinta del terzo figlio, ha detto sarà molto doloroso, ma che non mi devo preoccupare, perché io dottori e le ostetriche mi aiuteranno a fare tutto. Io ho già ansia e non vedo già loro che esca.

"Elisa Enrique?" Dice una dottoressa.

Io, Pedri e joão ci si alza di botta e ci avviamo verso la stanza.

"Allora, chi è il papà" dice guardando i ragazzi.

"Lui" dico indicando Pedri.

So che João c'è rimasto male, ma non potevo dire tutti e due, mi avrebbe preso per matta.
Mi fa stendere sul lettino e mi mette il gel sulla pancia. Inizia a muovere il macchinario sulla pancia e iniziamo a vedere qualcosa.

"Allora, i bambini stanno bene"

Cosa, quindi sono due? bene. Non solo non so di chi sia il bambino, ma sono anche due.
Vedo Pedri che sbianca e stessa cosa João.

"Scusi in che senso i bambini" dico guardando lo schermo.

"È la prima visita" dice guardando prima me e poi i due ragazzi fermi immobili.

"Si" dico guardandomi la pancia.

"Be', ragazzi sono due gemelli. Volete sentire il battito?" Chiede.

"Sisi, vogliamo sentirlo" diciamo io e Pedri insieme.

"Allora questo è quello di uno, e questo è di quest'altro" dice mettendo prima da un lato  e poi dall'altro.

Io non mi sono riuscita a trattenere, sono scoppiata a piangere. Pedri mi ha vista e mi ha asciugato le lacrime, mentre João mi teneva la mano.

"Va bene, questo è tutto, sono ancora troppo piccoli per vedere il sesso, tra qualche mese si potrà vedere meglio" dice alzandosi e dandomi un fazzoletto per farmi pulire la pancia.

Mi alzo e tiro giù la maglia, la dottoressa fa uscire i ragazzi perché mi vuole parlare da sola.

"Mi può dire una cosa, ma lei sa di chi è il figlio"

Io deglutisco sonoramente, ma i dottori so che non posso dire niente a nessuno, e i dottori devo sapere tutto.

"No, non lo so" dico guardando in terra .

"Per caso lo vuole sapere" mi chiede.

"Si può sapere?" Chiedo con occhi sognatori.

"Si certo, però dobbiamo fare l'esame del DNA anche hai ragazzi" dice.

"Quindi dobbiamo avere anche la loro approvazione" aggiunge.

"Va bene, i ragazzi ci stanno, anche loro voglio sapere di chi è" dico.

"Va bene può andare" dico.

Esco salutando la dottoressa e vado dai ragazzi.

"Allora che ti ha chiesto" mi chiede Pedri.

"Se sono sicura che sei il padre e che se lo vogliamo sapere dovete fare il test del DNA" dico.

"E che aspettiamo, andiamo a farlo" dice João entrando dentro la stanza dove eravamo prima.

"João, ma dove vai" dico andandogli incontro.

"Scusami dottoressa, ma noi vorremmo sapere di chi è il bambino" dice appena entra.

"Certo va benissimo, venite seguitemi" e ci porta in una zona dell'ospedale dove si fanno le analisi.

"Allora aspettate qua, arrivo subito" dice entrando in una stanza apparte da quella dove siamo noi.

"Va bene potete entrare" dice aprendo la porta.

Gli prelevano un campione di saliva e a me un po' di sangue, in teoria il mio è il solito del bambino.

Dopo tre ore la stessa dottoressa ci viene a chiamare.

"Allora sono venute fuori le analisi, volete che ve lo dica io di chi è" chiede guardano noi.

"Si va bene" dico io.

"Allora il padre è..."

mi corazon para ti~~Pedri حيث تعيش القصص. اكتشف الآن