treintanueve

904 33 61
                                    

"va bene, vi voglio tutti e due nel mio ufficio, ora"

Bene, guai in vista.

Pedri lo segue e lo accompagna da Ansu. Non so cosa si dicono, ma posso solo immaginare.

Pedri pov

Mentre Elisa mi stava finendo di disinfettare le ferite, entra suo padre, che come mi vede vuole che vadi nel suo ufficio con Ansu il quale andiamo a chiamare subito dopo.

"Ora mi spiegate perché vi siete picchiati , e spero che sia una scusa buona, sennò siete tutti e due nuovamente in panchina"

È la prima volta che vedo il mister cosi arrabbiato, di solito è calmo, invece oggi no.

"Dico la mia, poi Ansu di la tua" dico io prima di parlare.

"Io e sua figlia eravamo andati a fare un bagno e dopo poco sono venuti anche Ferran e Pablo, quando è arrivata l'ora di pranzo siamo usciti e senza andarci a cambiare siamo andati  direttamente a pranzo. Quando siamo arrivati Ansu ha detto a sua figlia di quanto era ingrassata, e Pablo prendendo le sue difese dice che era colpa di Ansu se era in quello stato, lui allora si incazza perché sia figlia a raccontato tutto a me e a Pablo, e la cominciata ad insultare, si stava avvicinando a lei con brutte intenzioni, e allora io per difenderla l'ho picchiato." Dico finendo il discorso.

"Vi ha raccontato cosa?"

Mi sa di aver fatto un casino.
Elisa non aveva detto niente a suo padre di quello che era successo.

"Ehmmmmm, è meglio se se lo fa dire da sua figlia" dico facendo un sorriso.

"Ansu, le cose sono andate così?" Chiede all'atro.

Molto probabilmente mi avrà dato retta, non lo so, ma mi dispiace aver detto una cosa che non dovevo dire.

"Si mister" risponde lui con la testa a terra.

"Bene Pedri, va pure da Elisa, riguardo a te Ansu, ringrazia che non ti mandi via dalla nazionale, starai in panchina tutto il mondiale, ti ci avevo tolto, ma visto che non riesci a stare fermo senza creare problemi, questo è ciò che ti meriti" dice per poi farci uscire.

Torno da Elisa, che mi sta aspettando per continuare la medicazione, gli dirò tutto quello che ho detto a suo padre.

"Piccola, senti quando stava raccontando la vicenda a tuo padre, mi è scappato detto quella cosa che non dovevo dire" dico guardandola concentrata nel curarmi.

"Tranquillo, glielo avrei dovuto dire"

Si, ma lei non sa una cosa.

"Però io non gli ho spiegato niente"

"Aspe, non sto capendo" dice lei alzandosi e guardandomi negli occhi.

"A me è uscito soltanto un piccolissima parte"

Bene, mi sa che sono nella merda totale.

"Va bè, fa nulla, tanto gli devo dire tutto, tranquillo"

Non ha reagito male, forse questa gravidanza l'ha resa più tranquilla.
Lei torna a disinfettarmi una ferita sul fianco. Ogni tanto mogugno dal dolore, non pensavo che facesse così male.

"Aia, piccola basta fa male" dico contuendro gli addominali.

"Belli gli addominali, ma devo finire, altri due minuti ho finito" dice passandomi un dito su tutti gli addominali.

"Io altri due minuti non li reggo, fammi fare pausetta" dico pregandola.

"Un minuto e poi si continua" dice allontanandosi e andando a lavarsi le mani.

Non la potrei ringraziare di più.
Mi sta aiutando in tutto.
La amo troppo quella ragazza, mi fa uscire di testa.
Nel mentre torna da me.

"Bene, mio paziente si comincia" dice riprendendo il cotone e continuando a disinfettare.

"Non finisce bene se fa lo dottoressa" dico avvertendola.

"E come finirebbe, fammi capire un po' " .

Dice lei buttando il cotone dicendo di aver finito.

"Così" dico iniziando a baciargli il collo.

Lei si gira e mi guarda per poi baciarmi, l'appoggio al muro che c'è vicino alla porta, la quale chiudo a chiave, la prendo in braccio e lei mette le sue gambe intorno al mio bacino.
Gli levo il sopra del costume e poi ci mettiamo seduti sul letto, che tempo due secondi ci troviamo sdraiati, con lei sotto di me.
Mi leva i pantaloncini del costume e stessa cosa faccio io con il suo.
Gli chiedo il permesso, che lei accetta, e con una spinta entro, e ci lasciamo così, nel benessere assoluto.
Quando abbiamo finito io mi sdraio accanto a lei e lei si appoggia al mio petto.
Mette l'orecchio sopra il mio cuore e comincia ad ascoltarlo. Poi con latra mano inizia a battere, piano, sul mio petto e ritmo del cuore.
Poi mi guarda e dice.

"Ti faccio tutto questo effetto? Neache il tuo cuore era regolare"

In effetti è vero, ogni battito era diverso.

"Fammi sentire se il tuo è regolare invece" dico appoggiandomi sul suo petto e ascoltano il cuore.

Faccio come ha fatto lei, poi mi guarda e comincia a parlare.

"Siamo la droga perfetta l'uno per l'altra" dice per poi darmi un bacio.

Dopo un po' di tempo passato a farci le coccole, ci rivestiamo e andiamo giù.

Suo padre gli si avvicina e gli chiede se possono parlare.
Spero veramente che non succeda niente di grave.

Elisa pov

Mio padre mi si avvicina e mi chiede se mi può parlare.
Io accetto e andiamo nel suo ufficio.

"Prima mentre parlavo con Pedri, è uscito fuori che sei incinta per colpa di Ansu, quindi i bambini non sono neache di João" dice lui.

"Ma papà cosa hai inteso, i bambini sono di João, ma sono suoi per colpa di Ansu, perché quando ero a Barcellona io sono andata a letto con João, e lui poi mi ha fatto sentire un vocale che diceva che se non lo avessimo fatto mi sarebbe successo qualcosa, e la voce era di Ansu" dico spiegando tutto velocemente.

"Va bene, ma una domanda" dice mio padre.

Io annuisco e lui continua a parlare.

"Sei sicura che i bambini sono di João?" Chiede.

"Il test dice quello" dico rispondendo alla domanda.

"Dopo quanti giorni hai scoperto di essere incinta, quando te e joão, be' hai capito" dice.

"Da tre giorni, perché?"

Mi sta facendo preoccupare.

"Te e Pedri quella settimana siete andati a letto?"

O mamma, non avrei mai pensato di parlare di queste cose con mio padre.

"Si papà, e prima che tu me lo chieda, io e pedri lo abbiamo fatto prima che io partissi per la Spagna" dico.

"Io ripetersi il test" dice.

"Secondo me Ansu ha fatto qualcosa per dirti che sono di João"

Ora che penso può essere vero. Lui ha detto che se non erano di João li avrebbe ammazzati.
Forse ha fatto un parto con la dottoressa.
Bene, investigherò, ma nel mentre farò un test del DNA da privato. Senza che nessuno sappi nulla, tranne che i due papà, a questo punto.

mi corazon para ti~~Pedri Where stories live. Discover now