cinquentauno

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Il dottore appena finisce di parlare con la mia ragazza esce e chiede se può parlare con me, io, ovviamente, gli dico di sì.

"La mamma è una donna molto forte, non ha avuto paura di niente, i bambini sono tutti e due vivi, purtroppo abbiamo avuto dei problemi e le cartelle della ragazza sono state cambiate con quelle di un'altra donna" dice il dottore sia felice che anche un po' triste per l'accaduto.

"Grazie dottore" dico per poi entrare dentro.

Elisa ancora non se ne rendeva conto, era ancora un po' frastornata dall'operazione, ma sono contenta che i nostri bambini siano vivi.

"Amore" dico avvicinandomi.

Mi siedo sul letto accanto a lei. Con una mano gli tengo la sua, mentre con l'atra gli accarezzo la pancia, sulla quale c'è una grossa cicatrice.
Lei apre un po' gli occhi, ma li richiude subito per la luce. Sicché mi alzo e spengo la luce. Anche se fuori è ancora giorno, il sole comincia a calare, e non gli dovrebbe dare troppo noia.
Infatti appena mi siedo apre gli occhi.

"Piccolo" mi dice lei chiamandomi.

"Amore" dico io per poi prendergli la mano.

"Hai visto, sono ancora tutte e due vivi" dice lei contenta.

"Visto amore, sono dei combattenti come te" dico.

Nel pomeriggio non abbiamo fatto gran che, ci sono venuti a trovare alcuni della squadra e poi ho aiutato Elisa a mangiare e a darsi una sciacquata veloce, dato che il dottore ha detto che la cicatrice per lamento tre giorni non va bagnata.
Dopo cena mi sono sdraiato accanto a lei. Ho preso la sua mano e l'ho fatta intrecciare con la mia.

"Amore, ma secondo te, loro hanno visto di che sesso sono" mi chiede lei.

"Non penso amore, sono ancora troppo piccoli per poterlo vedere" gli dico io guardando le nostre mani che sono appoggiatte sulla sua pancia.

"Secondo te è meglio fare il Cesario o io naturale" mi chiede poi.

"Non lo so, ciò che ti senti di fare te" gli dico io.

Sta parlando di queste cose con la persona meno esperta del mondo, almeno se ci fosse stata mia madre gli avrebbe potuto dare un consiglio, ma io sinceramente essendo un uomo non lo so.

"Fai così, dammi il tuo telefono" mi dice.

Io prendo io telefono dalle tasche e lo do a lei.

"Chi stai chiamando" chiedo io curioso vedendo che ha avviato una video chiamata.

"Le mie donne" dice.

Appena rispondono vedo che sua mamma e mia mamma. Ha fatto bene a chiamarle.

"Amore di mamma ti sei svegliata" dice sua mamma quasi piangendo.

"Si mamma, ma vi ho chiamato perché devo sapere un vostro parere" dice riferendosi a tutte e due le mamme nella chiamata.

"Meglio Cesario o naturale" chiede lei.

"Ve lo chiedo perché Pedri non sa darmi un suo parere " dice ridendo.

"È un maschio, è già tanto se resiste alla febbre a 37 e 5" dice mia mamma.

"Mamma ti sento" dico io facendo il finto offeso, ma so che ha ragione.

"Comunque se ti vuoi godere tutto il parto a meglio io ti dico naturale " dice sempre mia madre.

"Pero se non vuoi soffrire è meglio il Cesario" aggiunge sua madre.

"Mamma, lo so che io sono nata da Cesario e te preferisci che io facci il Cesario, ma secondo me essendo i primi figli dovrei godermi, quindi farò io naturale" dice lei.

Mia mamma sorride, ma anche la sua.
Anche se non ha scelto cio che gli ha detto sua madre ha deciso di ascoltare la mia, così si godera il parto a pieno. Anche se non è la cosa migliore da potersi godere.

Lei sta ancora un po' in chiamata e poi verso le 11 stacca.
Io dormo qua con lei, abbiamo chiesto il permesso al dottore che ha accettato.
La mattina ci siamo svegliati presto, verso le 7.
I dottori sono venuti a levargli la flebo, oggi sarebbe tornata a casa, però ci hanno detto che deve avere massimo risposo, quindi in poco parole sarò il suo schiavo per una settimana. Direi che sono molto contento, non vedovo proprio l'ora.
Ora stiamo andando a fare un ecografia per vedere se è tutto ok.
La dottoressa la fa stendere sul lettino e lei si alza la maglia per farsi mettere il gel sulla pancia.
Inizia a muovere lo strumento facendo spargere il gel dappertutto, oggi non si vergognavano e quindi siamo riusciti a vederli anche in viso.

"Sentiamo il cuore" dice lei per poi premere uno dei tanti tasti del macchinario.

Sentiamo prima il battito di uno e poi dell'altro.

"Corsi ci fanno vedere anche di che sesso sono" dice lei per poi muovere il macchinario a destra e sinistra.

"Sono molto casinisti, non stanno fermi un secondo" dice la dottoressa ridendo.

"Chi sa di chi hanno preso" dico io.

"Ei" mi dice lei per poi darmi un pizzicotto sul braccio.

"Ai" dico io massaggiandomi il braccio.

La dottoressa ride con noi, poi continua a spostare il macchinario finché uno dei due non sta fermi.

"Ecco qua" dice cercando di vedere.

"Forse possiamo avere una risposta" continua la dottoressa.

"Lo volete sapere?" Ci chiede poi.

"No, lo scrivi su un foglietto" dice Elisa.

"Va bene ragazzi, per oggi è tutto" dice la dottoressa dopo aver capito se sono maschio o femmina.

Usciamo dall'ospedale e fuori ad aspettarci c'è ferran con Pablo.

"Finalmente" dice quest'ultimo mentre noi ci sedevamo nei sideli dietro.

"Ei guarda che ero a fare un visita" dice Elisa poi fargli la linguaccia una volta che si è girato.

Arriviamo al ritiro e tutti salutano Elisa chiedendo come sta. Lei ha raccontato tutta la vicina ridendoci anche sopra.
Poi è andata a parlare di con pablo, ma non so di cosa, sembra un discorso al quanto importante visto che stanno tanto di là nella sala. Un po' comincio a insospertirmi, ma mi devo fidare del mio migliore amico, ma soprattutto mi devo fidare della mia ragazza, è lei che conta nella mia vita.

mi corazon para ti~~Pedri Место, где живут истории. Откройте их для себя