veinticinco

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La mattina lo passata in ospedale con mia sorella. Oggi riusciva già a parlare di più e dato che i ragazzi avevano la mattina libera ho deciso di chiamare Ferran per poterli fare parlare un po' insieme.

"Ei Elisa dimmi" dice Ferran appena accetta la videochiamata.

"Guarda un po' con chi sono" dico per poi spostare l'inquadratura e facendo vedere mia sorella.

Gli ho alzato lo schienale del letto per far si che fosse più comoda e che vedesse Ferran meglio.
Stamattina quando sono arrivata è riuscita pure a muovere le mani, ormai si è quasi totalmente ripresa.

"Amore mio come stai" dice urlando Ferran.

Molto probabilmente neache lui se l'ho aspettava che lo chiamassi quando ero con mia sorella.

"Bene amore te" dice mia sorella sempre con la voce bassa. Non ha la stessa voce un po' squillante di prima, ma ha comunque la sua magnifica voce.

Li ho lasciati parlare da soli, io per poter parlare con Pedri sono uscita fuori con il telefono di mia sorella e ci ho messo sopra il suo numero.

Appena accetta la videochiamata, cosa strana da lui, dato che hai numeri sconosciuti non risponde mai.

"Amore" dice sorridendo.

"Allora piccolo che stavi facendo?"

"Stavo aspettando la tua chiamata. Ma con il tuo ex non è successo niente vero?"

Devo essere sincera. Poi se glielo dico, lo verrà a sapere.

"Non ti ha raccontato niente il tato" dico.

"No perché amore, mi devo preoccupare" dice subito preoccupandosi.

"No amo, soltanto che se te lo dico non ti devi arrabbiare. Me lo prometti?" Gli chiedo dato che gli dovevo raccontare tutto.

"Certo piccola che te l'ho prometto"

Bene ora gli racconto tutto.

"Io mi sono scansata" dico subito.

"Cioè lui mi ha baciata, ma io mi sono scansata subito. Sai che non lo volevo fare"

"Lo sapevo" dice battendo forte la mano contro la scrivania.

"Amore te l'ho giuro mi sono scansata non l'ho baciato"

"Dammi la prova"

"Appena arrivo a casa te l'ha do, ora sono in ospedale" dico per chiudere la chiamata.

Dentro casa ci sono le telecamere, e dove eravamo noi c'era proprio una puntata.

Menomale ti fidavi Pedri.

Quando era finito l'orario di visita ho salutato mia sorella e sono andata a casa.
La prima cosa che ho fatto è stata quello di prendere la scheda dalla videocamera che l'ho collegata al mio computer. Sono andata dove si vedeva che João mi stava baciando e io mi sono scansata. Me lo sono scaduti sul telefono e l'ho mandato a Pedri.

"Dato che non ti fidi" scrivo sotto al video.

Lui subito lo vede e mi chiama.

"Scusa amore, mi sono fatto prendere dalla rabbia, scusami"

"Tranquillo, ma te ti devi fidare"

Il pomeriggio non sono potuta andare in ospedale, ma stasera ci andrò dato che gioca la Spagna contro il Giappone e ho promesse a mia sorella che l'ho avremmo visto insieme.

Mentre ero in camera a farmi i fattacci miei sento bussare alla porta di camera. Mia mamma non può essere dato che è fuori perché è in ospedale. Pacho è da un suo amico. E mo chi cavolo è.
Mi avvicino e chiedo chi è.
Non mi risponde, così prendo un libro e apro la porta.

"Ma sei diventata tutta stupida" dice la persona di la dalla porta quando si è presa la librata in faccia. E diciamo che il libro era anche bello grande e peso.

"João ma che cazzo ci fa in casa mia" dico guardandolo in faccia schifata da lui.

"La porta giù era aperta" dice facendosi largo nella mia camera che sembra un'appartamento bilocale fa quando è grande.

Ho tutto in camera. Un mega letto e in mezzo. A destra il bagno e davanti la camera armadi e la postazione dove posso truccarmi. Molti me la invidiano, ma io non so cosa c'è da invidiare.
I muri sono bianchi latte, e su una parte ho scritto il mio nome in grande e il mio numero della maglia accanto, con sotto tutte le squadre in cui ho giocato, scritto in piccolo, e tutte le frasi dei migliori calciatori in circolo.
Su un'altra parete le maglie autografate dei calciatori per me più importanti, e poi un piccolo balconcino.

"Anche se fosse stata chiusa mi spieghi cosa ci fai qua"

"Voglio che te ti innamori di me e lasci quel poco di buone di Pedri"

"Io Pedri lo amo, e lui ama me, quindi non lo lascerò mai"

"Hai detto anche la stessa cosa con me"

Bene vuoi la guerra, e che guerra sia.

"Finché non mi hai tradito con la mia migliore amica e con altre be' infinite ragazze. Ho le corna che toccano la luna" dico innervosendomi.

"Ti ho detto che non l'ho fatto apposta"

Ed ecco la stronza dell'anno 2022, non l'avevo ancora sentita.

"Ahhh, no. Be' neache io l'ho fatto apposta di lasciarti facendoti soffrire".

Quando mi incazzo dico cose brutte, tipo questa. Ora lui per quello che mi ha fatto se lo merita un po', ma con Pedri non mi potranno mai uscire queste cose di bocca.

"Ho sofferto dopo" .

E dillo pure.

"Ma sai quanto me non può fregare di quanto hai sofferto. Poco e niente. Quella che ha sofferto di più sono stata io. Che per colpa tua venivo chiamata la zoccola che sta con il puttaniere, ti piacerebbe se tutta la scuola ti chiamasse così. Dillo se ti piacerebbe perché almeno ti ci chiamano" dico scoppiando ufficialmente in pianto pieno di rabbia.

"Davvero ti chiamavano così"

"No, la a te non te ne frega se mi chiamavano così, ora te ne frega perche hai sentito che ti chiamavano puttaniere. Perché tu quello sei. Ti piace fare soffrire le ragazze"

Ho le vene che mi escono dal corpo, sto esplodendo.

"Mi interessa eccome, perché non me lo hai mai detto, magari avremmo risolto"

"Risolto cosa João, cosa avresti risolto, dimmelo in faccia, cosa avresti risolto. Mi avresti detto che non avresti più picchiato, che non mi tradivi più. Neache quando morirai ti crederò" dissi per uscire dal quella camera.

"E ora vattene" dico indicando la porta una volta scesa giù.

Lui non mi dà ascolto mi prende dai polsi e sbatte contro il muro. Prende a baciarmi il collo.

"Ecco cosa mi fai Elisa, questo effetto" dice per poi prendermi in braccio e portarmi in camera.

mi corazon para ti~~Pedri Kde žijí příběhy. Začni objevovat