Capitolo 67. Kuro ha in mente solo sesso e torture, a volte insieme

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N/A: Il titolo è stato scelto con molta sofferenza perché c'erano altri candidati molto validi. E, dato che sarebbe stato un peccato farli rimanere nel solo nella mia testa, ve li elenco qua sotto:

-"Antonio con il 95% del cervello spento be like: urla isteriche"
-"Chi sta facendo Dio in miniatura è un maiale come l'originale"
-"Se la strada fa come la plastilina, si ascoltano le idee di Giuseppe"

E dopo queste parole significative, vi lascio alla lettura.



Antonio fece l'azione più logica nel suo cervello spento al 95%: urlare istericamente in acuto cambiando nascondiglio, buttandosi dietro una sporgenza di ghiaccio un po' spostata al centro rispetto alle altre.

Ludwig sparò in avvertimento alcuni colpi nella direzione della siciliana, mancandole di poco la spalla.
Giovanna digrignò i denti, lasciando stare lo spagnolo, e volse lo sguardo verso il tedesco. Sorrise a denti scoperti, gli occhi spalancati; il dipinto vivente della follia.

<Qualcun altro qua sa sparare, mh?> e concentrò la sua attenzione sul biondino, lasciando che i finti umani facessero il loro lavoro da scudi di carne contro i colpi magici dei nemici.

<Se la raggiungessi e le sbattessi la testa a terra, si riprenderebbe?> propose Rosa, costretta per via della sparatoria a rimanere nascosta.

<No!> si oppose Giuseppe. Provò a prendere lo scudo di Mario, il quale glielo porse nella sua forma più grande, e gli diede una pacca sulla spalla prima che uscisse dal nascondiglio.

<Mamma!> urlò Giuseppe, uscendo alla scoperta, usando lo scudo come sicurezza <Sono io, Beppe, Campania! Davvero non ti ricordi di me?>

Giovanna, senza neanche volgergli uno sguardo, asserì: <Sei con loro, non sei chi conosco! E anche se lo fossi, ora non mi interessa! Non rischierò la mia libertà per essere sicura che tu sia chi dici.>

Uno dei pochi umani rimasti, munito di un vecchio fucile, sparò al campano che si protesse giusto in tempo.
Rimandò indietro il nemico con lo scudo e poi lo colpì con la mazza, rimanendo scoperto un istante.

<Allora riguarda tutto la tua libertà?!> ribatté Giuseppe. Arretrò poco dopo, spaventato da come la madre gli avesse riservato un proietile nonostante fosse concentrata su Ludwig.

<Muori. Proteggo Napoli solo per gli interessi di Lovino. Perché se fossi davvero Campania, sapresti che tu sei stato il primo a togliermi la mia libertà, quando sei nato.> sibilò la donna, arretrando di qualche passo e proteggendosi con gli ultimi umani per ricaricare.

Giuseppe quasi scivolò per terra per il dolore, ma ci pensò Mario a ripescarlo e trascinarlo dietro una protezione, rassicurandolo: <Non starla ad ascoltare, non è in sé, lo sai?>

<Però ha ragione.> pigolò il campano <Lo so che la vera Giovanna lo pensa. Più volte se l'è fatto scappare, pensando che non la sentissimo. Ma noi l'abbiamo sentita ogni volta. Per lei siamo stati solo un peso.>

<Non ci credo!> ribatté Francesca da poco più in là, incredibilmente incazzata.
Aggiunse, risoluta: <Perché anche io ho avuto a che fare con un marmocchio per un po', Feliciano, e ti assicuro che se anche era bravo, non l'ho mai voluto. L'ho dato a Giorgio felicissima, non era compito mio e non lo volevo. Se per lei voi foste rimasti sempre una prigionia, ti assicuro che vi avrebbe lasciato a voi appena diventati autosufficienti.>

<Ehi!> si intromise Giorgio, da poco svegliato e già incazzoso (e offeso per il commento su Feliciano) <Neanche io lo volevo ma me lo sono tenuto!>
<Allora ti sei affezionato.> convenne Anna.

L'ultimo uomo cadde e Giovanna fu lasciata senza difese, se non correre, ma era troppo pericoloso dare le spalle al nemico.

<Tutto molto bello, ma come la facciamo diventare meno omicida?> domandò Gilbert.
Invece Ivan domandò: <Posso intrappolarla nel ghiaccio?>
<No.> rispose secca Sofia.

•~-~•

<Oliver!> gridò Luciano, fissando lo schermo con disappunto. Volevano "purificare" una posseduta così in fretta?! Manco per il cazzo!

<Che c'è?> domandò il britannico, ormai sull'orlo dell'isteria (come se già non fosse un po' oltre il suddetto orlo) date tutte le volte che era stato richiamato quella mattinata.

<Secondo te riesco a fare da solo una cosuccia?> chiese l'italiano, osservando come le difese della siciliana si stessero assottigliando.

<'Cosuccia' cosa?> si preoccupò Oliver.
<Spaccare tutto il ghiaccio lì e dare a lei un altro po' di carne da macello e una posizione privilegiata su una sorta di colonna di roccia che quindi fa anche da torre.> illustrò Luciano.

<Perché tanto impegno?> domandò Santiago <Ormai li liberano tutti, è ovvio.>
<Perché voglio sfiancarli! Devono arrivare qua stanchi e con una bella sorpresina!> rispose l'italiano del nord.

<E anche perché è sadico come te, patato. Non si diverte senza taaaante urla.> notò Flavio, dando al fidanzato un rapido bacio a stampo per non fargli commentare il nomignolo.

<Puoi farlo, comunque. Sarai stanco qualche minuto, ma niente di grave.> rispose Oliver e subito Luciano si mise al lavoro.

<Tranquillo che ci penso io a ridargli la carica~.> se la sghignazzò Kuro.
<Ma il sesso fa stancare.> ribatté Alfonso.
<Chi ti dice che stavo pensando al sesso?!> il giapponese fece il finto offeso.
<L'intuito; tu pensi solo a due cose: sesso e torture. E alcune volte sono pure insieme.> replicò il portoghese.

Intanto Luciano si stava divertendo un mondo alla console di comando.

•~-~•

Gli effetti non tardarono a manifestarsi per la strada di Palermo. La strada si mosse in un'onda voluminosa, frantumando tutto il ghiaccio duramente creato. Inoltre, un pezzo di strada si staccò dal resto e, invece di tornare dritta, si innalzò, sollevando Giovanna per aria di qualche metro. La strada si innalzò ai bordi della suddetta colonna in un muretto.

La posseduta si stese per terra e usò il muretto come appoggio per il suo fucile e iniziò a sparare sui nemici, alcuni dei quali ancora a terra per via della strada-onda.

Aleksander deviò alcuni colpi che avrebbero colpito lui e Giorgio, commentando: <Ma che cazzo è successo!>

<Significa che chiunque è dietro tutto questo casino qua si sta divertendo a fare Dio in miniatura e che come lui è solo un grosso maiale di merda, maremma troia che è la Vergine crociffisa!> Francesca alla fine si fece prendere dallo spavento, schivando giusto in tempo un proiettile che altrimenti l'avrebbe presa dritta in fronte.

<Ora posso provare a raggiungerla!> gioì Rosa, entusiasta di poter finalmente riutilizzare le sue falci per qualcosa di divertente.

<Ma ti ammazzerà appena proverai ad avvicinarti.> notò Henrique <Vorrà vederci morti, ma vuole pure rimanere viva.>

<Infatti dobbiamo distrarla!> ribatté Rosa.
<Non sarebbe meglio trovare la radice della questione?> domandò ad alta voce Kiku.

<Non sappiamo che vuole.> notò Ludwig, vicino a lui, mentre tentava di rispondere al fuoco nemico.
<In realta sì. Vuole la sua libertà.> notò Gilbert.

<Ma ci vede solo come invasori.> ribatté Sofia.
<Forse ho un'idea per farle capire che sono davvero Giuseppe e farla tornare normale!> s'intromise il campano, gli occhi che, se fosse stato possibile, avrebbero emesso stelline stile cartoni animati.

<Dopo la strada che diventa plastilina sono disposto ad ascoltare le tue stronzate, quindi parla.> lo esortò Giorgio a modo suo.



N/A: spero che il capitolo vi sia piaciuto!
E io prego che il signor Wattpad non si incazzi per la parola "sesso" scritta nel titolo perché non so se viola qualche regola... Ops.

Buona giornata!

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