Capitolo 55 - All I ever wanted, was the truth

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Il danese le sorrise e se la abbracciò stretta. Cirilla si sentiva un pezzo di ghiaccio ma non voleva dare spettacolo. Così rispose timidamente.

"Sono venuto appena ho potuto." Mormorò al collo di Cirilla per poi ritrarsi storcendo il naso. Di nuovo quell'odore.

"Bene, perché dobbiamo parlare." Cirilla lo accompagnò verso le sue stanze. Era in condizioni pietose, lo sapeva. Henry le aveva disfatto l'acconciatura, il vestito, la pittura. Niente era apposto.

"Vi ho portato un regalo, prima di tutto." Un domestico diede a Cirilla una scatola bianca e lei la aprì. Sotto la velina blu, c'era un vestito da sposa che avrebbe potuto comprare l'intero castello di Mane e avanzare comunque soldi. Lei deglutì ed entrò. Margaret perse il suo sorriso quando guardò Cirilla seguita da Tristan. I due non fecero in tempo ad entrare che Henry era lì.

"Principe Tristan." Salutò. Cirilla aveva gli occhi sbarrati. Consegnò il pacco a Margaret e fece cenno ad Henry di andarsene immediatamente.

Tristan catturò quell'occhiata e poi osservò i capelli del principe che sembravano brillare alla luce fioca delle candele. Come se avesse qualcosa di appiccicoso addosso. Poi guardò Cirilla.

Poi di nuovo Henry.

"Ho sentito che è il vostro compleanno principe Henry. I miei migliori Auguri." E gli offrì una mano. Lui la prese inconsapevole. Tristan se lo tirò addosso e annusò l'odore di Henry.

Era impossibile sbagliarsi. Era lo stesso che aveva sentito da tempo su Cirilla e la realizzazione non poté sfuggirgli.

"Corri, Cirilla." Gli ordinò Henry ma il danese fu più veloce e la afferrò per il braccio dopo aver sbattuto Henry per terra. Se la tirò a sé e assaporò ancora quell'odore che gli diede il voltastomaco prima di spingerla contro la porta.

"Alla fine, avevano tutti ragione." Cirilla le mancò il fiato al colpo tuttavia non poteva fermarsi. Se avesse corso, sperava che lui la seguisse. Se fossero stati soli, avrebbero potuto chiarirsi. Non le avrebbe fatto del male.

Imboccò le scale e sentì Tristan alle spalle. Passò in mezzo alla folla di persone scusandosi per poi infilarsi all'uscita e andare verso i giardini. Stava correndo come mai aveva corso, veloce come un fulmine.

Tristan aveva le gambe più lunghe l'avrebbe raggiunta a breve così lei si fermò una volta alle fontane e si piegò per riprendere fiato.

Lui le sbarrò la strada e piano si incamminò verso di lei.

"Non ci posso credere. Io che stupido, che sono venuto di corsa da te pensando che avessi bisogno. Convinto che tutti t i stessero maltrattando. Che stupido." Cirilla non si mosse e lo guardò torreggiare su di lei senza muoversi.

"Da quanto tempo ci vai a letto, Cirilla?"

Non avrebbe mentito più.

"All'inizio non facevamo nulla di male tuttavia non ti prenderò in girò e risponderò sinceramente. Sei pronto alla verità?" gli chiese e lui in tutta risposta le afferrò il collo senza stringerlo, solo per impedire che lei scappasse.

"Da quanto, Cirilla."

"Oggi." Ammise e Tristan strinse la presa anche se appena.

"Solo?"

"Solo." Era la verità. Le altre cose non erano importanti.

"Mi stai mentendo Cirilla. Ho riconosciuto l'odore di quel buffone su di te molte volte da quando sei qui. Dimmi la verità."

"Ti sto dicendo la verità, Tristan. Oggi è stata la prima volta."

"Cirilla, non mentirmi. Non trattarmi da stupido."

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now