Capitolo 28

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***commento e stellina sempre apprezzati***

 "Ho pensato che se fossi venuta direttamente qui ad aspettarvi, avrei evitato di farmi tutta la strada a piedi mentre dormivo." Henry rise a quel commento e si sedette accanto alla fanciulla togliendosi la giacca per mettersi comodo. Cirilla tirò fuori un cestino da sotto la paglia e glielo porse.

Era pieno di focaccine inglesi dolci. Henry si allentò il collo della camicia e con occhi famelici guardò prima il cesto poi Cirilla.

"Sono per voi, li abbiamo preparati oggi." Lo incoraggiò e ci si fiondò senza aggiungere altro.

"Com'è stata la vostra giornata?" Chiese Cirilla posando il volto sul palmo e studiando la fame di Henry.

"Monotona." Rispose Henry sostituendo una focaccina subito con una nuova.

"Dove siete stato?" Henry si fermò e deglutì rumorosamente.

Era quella la trappola a quanto pareva ed Henry ci era cascato mani e piedi.

"Da nessuna parte importante."

I due si guardarono studiandosi per un lungo secondo, Henry poteva vedere quanto fosse stanca la fanciulla.

"Oh, capisco." Mormorò guardando un punto d'avanti a sé arrossendo leggermente. "Siete andato da quella odiosa donna."

"No, che non ci sono andato" gli uscì fuori mentre quasi si strozzava.

"Avete addosso quel tremendo profumo di orchidea che aveva al ballo." Henry si vergognò di sè stesso e non sapeva dove nascondersi. Si impedì di annusarsi la maglietta ma invece prese a giocare con i suoi piedi per distarsi.

Che poi a lei cosa gli interessava? Come si permetteva di farlo sentire in colpa per una cosa su cui lei non aveva alcun diritto?

Henry si sentì pungere nel vivo e fu sul punto di replicare in maniera cattiva quando Cirilla lo prese in contropiede.

"Non c'è nulla di male." Stava dicendo Cirilla senza guardarlo. Era evidente che il pensiero non le piacesse ma non voleva farlo sentire a disagio. "Alla fine se siete entrambi consenzienti e nessuno dei due si fa male. Secondo me è solo che normale. Peccato che a noi fanciulle non è concessa la stessa tolleranza" Toccò sbadatamente il piede di Henry con il suo gettando il capo indietro e chiudendo gli occhi.

Henry non si sentiva meglio anche se era quello l'intento di Cirilla. Il fatto che lei cercasse di capirlo, lo faceva sentire ancora più traditore e verme per aver giaciuto con una donna che continuava a spargere voci su di lei.

"Se voi me lo chiederete, smetterò di vederla." Le disse sincero e Cirilla spalancò gli occhi esterrefatta.

"Non mi permetterei mai. La vita è vostra, fatene cosa desiderate. Non scherziamo." Lo pungolò con il gomito e gli offrì un sorriso, gli occhi le luccicarono per un momento.

"Cirilla, ve lo sto chiedendo io. Non me lo state imponendo. Se il comportamento di quella donna vi ha offeso, io essendo vostro amico sono pronta a sacrificarla." Cirilla gli toccò la fronte con la sua per vedere se aveva la febbre. Henry scioccò la lingua concentrato.

"Amico? Tutto questo buon senso. E che sarà mai successo? No, secondo me dovete continuare, vi fa bene." Disse ridendo sotto i baffi e prendendolo in giro. Henry sbuffò e si infilò una focaccina in bocca ignorandola.

"Ci vado solo per scaricarmi." Si trovò ad ammettere e guardò il volto di Cirilla diventare un vulcano in eruzione per l'imbarazzo. Era soddisfatto, adesso erano pari.

"Ah, allora doveri farle visita anche io." Henry rise di gusto guardando Cirilla sollevare i pugni e colpire l'aria.

"Sul serio Henry, fate ciò che vi rende felice. Siete in una posizione dove farlo non vi causa troppi danni, perlomeno."

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now