Capitolo 11

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Ai principi fu concesso di dormire fino a tardi dato che la cerimonia si sarebbe prolungata fino al giorno dopo. Si ritrovarono tutti nel primo pomeriggio d'avanti alla fontana per guardare l'aurora boreale sulla lunga passerella mentre lanciavano delle lanterne nella notte che avevano l'intento di raggiungere la dea Mane in segno di ringraziamento per l'inverno mite e la promettente primavera.

Cirilla indossava un lungo mantello per proteggerla dal freddo e un abito dal corpetto fittamente ricamato con un lupo che ululava ad un cielo con molte stelle ma senza luna. Aveva i capelli per la maggior parte sciolti fatta eccezione per una corona di trecce bionde attorno al capo nella quale erano incastonati dei diamanti. Cirilla cercò di ignorare alcuni degli uomini che la paragonarono ad una regina degli elfi mentre preparava per tutti gli ospiti una lanterna che avrebbe poi acceso al calar del sole.

Non le piacevano i complimenti di quel tipo non li gradiva ma era molto educata per dire qualcosa.

Tristan le accarezzò dolcemente l'avambraccio e lei gli riservò un ampio sorriso mentre gli passava la lanterna di stoffa. Oggi sarebbe stato deciso tutto.

Il suo futuro. Quello di Mane. Si sentiva come se un macigno pendesse sopra la sua testa pronto a schiacciarla. Tuttavia il dolce sguardo sempre gentile di Tristan la rassicurava. Non credeva che il giovane fosse diverso da come in realtà apparisse. Era genuino e questa era una cosa che Cirilla apprezzava tanto di lui.

"Potete scrivere quello che desiderate sulle lanterne. La dea è sempre in ascolto per soavi richieste." Dichiarò Cirilla prendendo una piuma e intingendola nel calamaio, scrisse una cosa che suo padre avrebbe voluto non leggere. "Vorrei tanto essere amata per me."

Le posò una mano sulla spalla e se la trascinò vicino stampandole un bacio sulla tempia.

"Lo sarai, non ho dubbi." Le sussurrò suo padre mentre Cirilla si divincolava e passava il calamaio al principe vicino.

Era chiaro a tutti come quella settimana si sarebbe conclusa, quindi non gli restava che godersi gli ultimi momenti in quella splendida isola.

Il padre di Henry era sicuramente quello che se l'era presa più a male poiché aveva un broncio prominente ogni volta che la principessa volgeva le attenzioni verso il principe danese e non a suo figlio. Era certo che Cirilla e Tristan avrebbero finito la serata promessi sposi.

Tristan scrisse sulla sua che desiderava una vita felice. La grande maggioranza desiderò ricchezza e prosperità. Mentre henry nascose bene il suo così che nessuno poté leggerlo.

"Sapete." Cominciò Cirilla accendendo la candela del principe più lontano. "Si dice che un tempo queste lanterne venissero usare anche per trovare le anime affini. Una volta le si rincorreva in mare finché non cadevano. Se capitava che morissero in mare, allora i presenti dovevano rivelare cosa avevano scritto." Cirilla sollevò uno sguardo sovente verso il principe inglese mentre proteggeva la fiamma dal vento. "e se capitava che due giovani avessero espresso lo stesso desiderio, significava che erano destinati a stare insieme per l'eternità e che la dea Mane li aveva benedetti con l'amore eterno che a lei era sempre sfuggito."

Lo sapeva che lo stava provocando, ma il candore con cui si era avvicinata a lui lo aveva spiazzato così tanto da lasciarlo senza difese. Fortunatamente quello sarebbe stato l'ultimo giorno, poi sarebbe stato libero dal magnetismo che esercitava Cirilla con le sue frecciatine e insinuazioni sul fatto che fosse incapace di provare affetto per chiunque.

Il sole calò e come se qualcuno avesse abbassato il sipario, il cielo si scurì lasciando apparire delle luci colorate che danzavano nel cielo. Sembrava uno spettacolo ondeggiante che toglieva il fiato. Gli occhi di Cirilla poi, erano dello stesso colore di quelle manifestazioni, noto Henry osservandola.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now