Capitolo 23

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Il principe danese si era allontanato per incontrare alcuni mercanti con cui stava prendendo accordi lasciando la mattinata completamente libera a Cirilla.

Aveva bisogno di un po' di pace dati continui silenzio tra Margaret e Tristan e le allusioni versi Henry da parte del danese. La donna cercava in tutti i modi di accontentare il principe ma quest'ultimo sembrava proprio non volerla perdonare per la mancanza di cure nei confronti della principessa.

Ogni sera, puntuale Tristan si chiudeva in camera con Margaret e riportava a letto Cirilla ogni volta che tentava di camminare nel sonno. Questo aveva permesso alla ragazza di recuperare le forze anche un po' di peso oltre che un po' di meritato riposo. La dedizione del principe era ammirevole, nel castello si diceva che passasse la notte sulla poltrona accanto al letto della sua amata, vegliando protettivo su di lei. Ad ogni minimo suono era pronto ed in piedi ad accudirla.

Henry sospettava lo facesse solo per evitare che Cirilla richiedesse ancora il suo aiuto.

Nemmeno Margaret aveva raggiunto mai quel livello di dedizione. Tutta la corte ne acclamava le lodi. L'unico che non se la beveva era il re, che come ogni cosa che non andava a modo suo, ci vedeva qualcosa di strano. Non aveva ancora digerito l'idea di separarsi da Cirilla e il fatto che il danese fosse la nota vivente che gli ricordava dell'imminente abbandono della principessa, non gli andava proprio giù né lui né quel suo regno in mezzo al nulla. Lo ripeteva sempre ad Henry ogni volta che lo vedeva: "Cirilla potrebbe fare molto meglio." E poi guardava lui come per intender qualcosa che Henry faceva bene a far finta di non capire mai.

Cirilla sellò Ruben tutta entusiasta e si diresse fuori dalle mura del castello, verso un fiume di cui gli aveva parlato Charles. Lì poteva correre liberamente con Ruben senza essere disturbata. Bramava proprio un po' di tranquillità. Tristan gli stava simpatico, era gentile ma alle volte la faceva sentire come in trappola.

Il re era stato tanto gentile a suggerirle un posto tranquillo.

Quello che Cirilla non sapeva era che il padre di Henry, da brava volpe, aveva consigliato lo stesso posto dove sapeva suo figlio si rifugiava per andare a leggere in santa pace.

Infatti i due si incontrarono quasi immediatamente.

"Oh eccovi." Disse Cirilla smontando da Ruben che ancora stava trotterellando. Aveva i suoi soliti abiti da equitazione e la bella treccia alta che frustava l'aria mentre si avvicinava ad Henry. "è tutta la settimana che non vi vedo." Puntualizzò Cirilla stando in piedi davanti al principe. "Non mi starete mica evitando?"

"Ci siamo visti abbastanza spesso, Cirilla. Non vi sto evitando, voi non me lo permettereste." Henry fece spallucce non distogliendo lo sguardo dal suo libro che teneva davanti al viso col braccio poggiato sul ginocchio per stare comodo. Si infilò un grappolo in bocca ignorando Cirilla, la mano inanellata brillava dai fiochi raggi di sole. C'era brutto tempo e minacciava di piovere.

Henry, subdolamente, cercò di trovare la figura della principessa senza che lei se ne accorgesse sorpreso da quel silenzio. La trovò che lo stava fissando con occhi socchiusi e il capo leggermente inclinato.

"Cosa?" disse il principe con il grappolo ancora in bocca.

"Perché mi evitate? Ho forse fatto qualcosa che vi ha recato disturbo?" Cirilla si sedette accanto al giovane che combatte l'istinto di scostarsi da quell'odore inebriante di miele.

"Non sono un tipo molto socievole. Poi i miei servigi non sono più richiesti." Cirilla arrossì capendo perfettamente a cosa si riferisse.

"Sì, adesso ho abbandonato le stalle per il mio letto." Scherzò timidamente e Henry continuò a infilarsi in bocca più acini possibili così da avere una scusa per non parlare.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now