Capitolo 37

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Una volta tornate, le due fanciulle sfuggirono al principe danese. Meria organizzò un incontro con la regina dove le fu chiesto di attendere fuori da parte di Cirilla.

La ragazza era offesa, ma Cirilla aveva questioni troppo personali di cui parlare e non voleva che Meria si spaventasse. L'argomento poteva non esser adatto ad una fanciulla così giovane.

Sua altezza congedò entrambe le dame di compagnia e fece cenno a Cirilla di sedersi accanto a lei sul grande letto. Stava cucendo e lo sguardo era fisso sul ricamo quando Cirilla le disse.

"Maestà, temo per la mia virtù." Allora la donna quasi si punse per lo spavento. Mise via immediatamente il lavoro e incrociò le mani sul ventre, completamente in ascolto.

"Chi minaccia il vostro fiore, bambina?" chiese preoccupata.

Cirilla si trovò a sedersi ai piedi della regina e a coprire le mani della donna con le sue. Sua maestà fu presa contropiede da quelle attenzioni così delicate che non riuscì a tirarsene via.

"Maestà, il principe danese ha dimostrato non solo di avere un temperamento irascibile ma i suoi modi languidi di questi giorni, mi hanno costretto a pensare di non riuscire più a rifiutargli certe attenzioni senza che lui decida di respingermi come moglie." Cirilla aveva la voce che le tremava e non sapeva se aveva fatto la scelta giusta, tuttavia era l'unica donna che sapeva l'avrebbe ascoltata e aiutata.

Per quanto fosse la regina, era una madre e lei le stava aprendo il cuore come se fosse uscita dal suo ventre.

"Cosa sta facendo? Raccontatemi tutto." Cirilla non tralasciò nulla. Le disse di come l'aveva baciata contro voglia, del fatto che per mandarlo via aveva dovuto difendersi con la violenza e che questo lo aveva adirato di più." La donna le strinse le mani come per rassicurarla.

"Non dovete mai, in qualsiasi circostanza rifiutare un uomo orgoglioso, bambina." Le disse e procedette a spiegarle. "Quando ero una fanciulla anche io, c'era questo barone che adorava far cadere sotto le sue grinfie le giovani fanciulle. Una ad una vidi tutte le mie giovani compagne cadere nella sua rete. Vedete, il venire rifiutato era uno sprono a farle sue, se gli dicevano di no, allora lui offeso, ne faceva la sua missione di vita, il farle cedere. La mente di un uomo funziona così, brama quello che gli viene sottratto, che sia suo o meno non gli interessa." Aveva molto senso, pensò Cirilla.

"Voi come avete fatto a sfuggire?"

"Sacrificando qualcosa di meno valore. Vedete, alcune volte bisogna essere pronti a trovare un compromesso e io non avrei mai ceduto la mia virtù. Così gli concessi qualcosa che voleva e gli feci credere che morivo per lui tanto quanto lui per me. Lo salutai con un bacio così appassionato, che non mi cercò mai più." La regina arrossì e nascose il volto con la mano guantata.

"Quel vostro principe ha la testa calda e pensa di poter fare quel che vuole. Ho letto il contratto del vostro matrimonio, a differenza di mio marito il re, e temo proprio che abbia il diritto di fare quel che gli pare. È scritto nero su bianco che se voi vi dimostrate una moglie inadeguata può ripudiarvi e prendersi tutta Mane per sé. Dovete stare molto attenta. È un abile guerriero e stratega." La mise in guardia sua maestà.

"Io non voglio scendere a compromessi con qualcuno che si comporta a quel modo."

La regina allora si accucciò accanto a Cirilla così le due donne erano allo stesso livello e Cirilla guardò speranzosa la regina.

"Ve lo dico come lo avrei detto a mia figlia Meria. Non potete sottrarvi a questo matrimonio, ho cercato un cavillo in quel contratto, non ne esistono. Siete sola, senza dote e in balia di un uomo volubile." Cirilla stava per abbassare lo sguardo ma la regina le portò su il mento. "Ma siete anche una donna e nella vostra faretra avete molte frecce. Usate l'arma più potente, voi stessa. Io ho sposato un principe distratto, a cui piaceva passare il tempo con chiunque tranne che con me, adesso ho un marito che è re, con un impero prospero e che posso comandare come preferisco. Potete facilmente far fare a quel belloccio qualsiasi cosa con questi occhi verdi e questi capelli biondi come il sole. Non fatico a credere che dopo un po' di attenzioni quell'energumeno si tranquillizzerà. Ha solo bisogno di avere delle rassicurazioni." Le spiegò la regina e Cirilla adesso si sentiva meno spaventata.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora