Capitolo 10

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"Principessa." La salutò infilandosi con un movimento poco elegante d'avanti al vecchio principe spagnolo il quale protestò sicuramente con parole poco carine nella sua lingua. "Oh no. Siete voi." Rispose Cirilla in tono fintamente disgustato. "No, grazie. Mi dolgono le membra." Si scusò.

Henry si avvicinò alla fanciulla e le mormorò all'orecchio in tono intimidatorio. "Preferite forse il principe Spagnolo?" Cirilla guardò alle spalle di Henry e comprese cosa il ragazzo aveva voluto fare.

"Per la dea Mane e tutti i suoi travestimenti, no." Abbandonò il suo bicchiere alle cure del principe Tristan che le diede un sorriso genuino di incoraggiamento e con riluttanza prese la mano di Henry. Il giovane inglese percepì una scossa che lo percosse dalla mano fino alla punta dei piedi e dallo sguardo spalancato di Cirilla, anche lei l'aveva avvertita tanto che gli aveva stretto le dita fra le sue.

Henry le accarezzò con il pollice il dorso della mano per rassicurarla in qualche modo anche se forse non ne aveva bisogno, e osservò Cirilla ammorbidirsi per un momento. Non sapeva perché aveva fatto quel gesto così intimo verso una ragazza che probabilmente non sopportava, però lei non lo aveva respinto e la cosa gli piacque più di quanto avrebbe mai ammesso.

"Com'è che," stava incominciando la principessa deglutendo il groppo che aveva alla gola forse dovuto dal tocco che si erano scambiati. "Dicevo, com'è che avete questa irrefrenabile voglia di offrirmi protezione, principe Henry?" gli chiese mentre si inseguivano in cerchio con il solo contatto dei palmi che si sfioravano appena.
"Essendo un gentiluomo, principessa, è mio dovere salvare una damigella in pericolo e il principe spagnolo rappresenta un periglio più grande di quel cinghiale che avete ammazzato nei boschi, a mio parere." La principessa gli riservò un sorriso sornione e si permise di prenderlo in giro.

"Non sarà che il vostro cuore di ghiaccio si è sciolto di fronte alla mia bellezza e quindi segretamente, mi bramate?" Henry sbuffò incredulo intanto che passava all'altra mano.

"Siete un pericolo per chiunque vi sta attorno, principessa. Come una bellissima sirena che conduce i marinai con le loro navi a schiantarsi sugli scogli." Cirilla apprezzò l'analogia e roteando dolcemente, Henry si domandò come quel vestito riuscisse a resistere ai movimenti improvvisi senza rivelare le parti sensibili. A malapena copriva il non troppo abbondante seno che era ben visibile dallo scollo senza risultare volgare.

Cirilla schioccò le dita all'altezza del ventre ed Henry sollevò lo sguardo. Non sembrava dispiaciuta di quella attenzione sfacciata, anzi pareva proprio divertita e compiaciuta di aver sortito l'effetto che voleva.

"Nemmeno voi siete immune al fascino femminile dunque. Che sollievo, pensavo foste difettoso anche in quello."

Henry sollevò le sopracciglia schioccando la lingua in dissenso prima di afferrale entrambe le mani e permettere alla principessa di fare un saltello in giro come prevedeva la danza che stavano facendo.

"Non sono mica un eunuco. E ritengo di aver ampiamento lodato la vostra beltà, maestà." qualcuno l'avrebbe definita vanitosa, in realtà Cirilla era solo consapevole di essere graziosa ma non se ne vantava mai né lo usava come pregio per definirsi.

"Piuttosto, di cosa parlava quella litania che avete cantato prima?"

"Oh quella?" Cirilla ancora afferrò le grandi mani di Henry e le sentì calde contro le sue. "Parla della dea Mane e di quando si tramutò in lupo per tentare di suscitare una qualche tenerezza nel dio Sol."

"E ci riuscì?" volle sapere Henry mentre la musica rallentava.

"Finché Sol non scoprì che il lupo non era che la dea della luna che lo aveva preso in giro. Al che si infuriò molto causando un'eclissi con la quale sovrastò la luna per molti giorni."

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now