Capitolo 17

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***una stellina ed un commentino sempre apprezzati***

"Madre? Ma Meria dov'è? Sono andato nelle sue stanze per parlarle ma non c'era." La madre di Henry stava intrattenendo le stesse donne che erano venute la sera scorsa, probabilmente per ingraziarsele dato il comportamento della Marchesa e della principessa.

"Oh, Meria? Mi pare di aver capito che ha raggiunto la principessa nei giardini questa mattina."

Henry ebbe un brivido. Pensava che Cirilla sarebbe stata k.o. dopo la nottata che aveva avuto. Cosa stava architettando quella fanciulla?

"Vorrei solo una mattina di riposo." Disse Henry salutando tutte i presenti prima di uscire sbuffando e si diresse verso i giardini.

Le cercò per un po' finché non le trovò nel campo di addestramento, molto oltre i giardini in cui sua madre aveva detto che sarebbero state. Sua sorella stava guardando Cirilla picchiare un fantoccio spiegando qualcosa alla fanciulla più giovane.

Aveva di nuovo la sua lunga treccia e i guanti di pelle ma l'abbigliamento era fatto di stoffa ed era palesemente un abbigliamento maschile che Henry non voleva sapere da dove l'avesse preso.

Cirilla si stiracchiò, piegando il collo per liberarsi da un po' di indolenzimento per poi piegarsi in avanti in una posizione che catturò gli occhi di Henry. Dopotutto era uomo anche lui, non poteva mica sottrarsi. Ripeté lo stesso processo in varie pose ed Henry si domandò quanto dovesse essere flessibile quella ragazza.

La giornata era notevolmente più calda delle precedenti e Henry osservò il sudore scivolare lungo il collo di Cirilla sparendo sotto la maglietta bianca che si stava velocemente inumidendo.

"Buon pomeriggio, fanciulle." Le ragazze si ammutolirono e si voltarono insieme come se Henry le avesse beccate a fare qualcosa che non dovevano. Avevano lo sguardo colpevole.

"Salve principe Henry!" Cirilla si raddrizzò e con un sorriso di circostanza, si avvicinò al principe con fare suadente.

"Che state combinando?" le sussurrò all'orecchio mentre Cirilla gli afferrava il braccio tirandolo via dal perimetro dove si stava allenando.

"Sto cercando di sfinirmi così magari stanotte sarò troppo stanca per camminare nel sonno."

"Dovevate vederla fratello. È saltata sul cavallo in corsa, è stata bravissima. Fateglielo vedere Cirilla, vi dispiace?"

Cirilla unì le dita e sollevò le braccia collegate per stiracchiarsi ancora e si mise dal lato opposto rispetto al suo cavallo. Henry raggiunse sua sorella ma non riuscì a togliere gli occhi dalla principessa che dopo un lungo respiro, saltellò sul posto e diede il via a Ruben di riprendere a correre. Cirilla attese che il cavallo fosse vicino poi cominciò a correre anche lei, finché non lo raggiunse e invece di scontrarsi, il cavallo rallentò il giusto per permetterle di salirli in groppa mentre si voltava e diminuiva il passo per raggiungere il gruppo che li stava osservando.

Cirilla saltellò giù con un inchino profondo. Meria stava battendo le mani contenta della dimostrazione.

"Chissà se c'è qualcosa di così bello che potrei imparare anche io."

Henry sollevò un sopracciglio d'avvertimento verso Cirilla e lei lo ignorò spostandolo da dietro la carrozzella di sua sorella.
"Sapete principessa, se proprio ci tenete c'è una cosa che posso insegnarvi."

"Non se ne parla." Stava già dicendo Henry che prese a rincorrerle. Cirilla portò Meria d'avanti al poligono di tiro e le passò l'arco che stava appeso nel lungo muro pieno di armi di ogni tipo.

"Potete provarlo senza impegno. Non avete bisogno delle gambe per questo." Le fece un occhiolino ammiccante e il volto di Meria si illuminò.

"Mi fareste vedere, vi prego, Cirilla?" la principessa norvegese obbedì incoccando l'arco e si raddrizzò prendendo la mira. Il suo intero corpo si tese in risposta a quel gesto così naturale.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureWhere stories live. Discover now