where'd you get your driver's license?

301 35 24
                                    

"Non mi interessa se non ho l'appuntamento, io devo entrare, ora."

"Caporale, per favore, faccia un passo indietro."

"Un passo indietro? O cosa, mi arresta? Senta, agente, so che sta solo facendo il suo lavoro, ma devo vedere Fury e non ho avuto il tempo materiale per prenotare l'appuntamento sull'app dello SHIELD."

Tony allentò temporaneamente la presa dal mio braccio e alzò un sopracciglio. "Lo SHIELD... ha un app?"

Mi voltai a guardarlo e mi liberai definitivamente dalla sua mano sul mio bicipite. "Ma ovvio che no!"

"Caporale, le chiedo di indietreggiare e calmarsi." ripeté la guardia, facendo un sospiro e evitando di rispondere alla mia battuta sarcastica.

Rimasi ferma in maniera ostinata per alcuni secondi, per poi finalmente fare due passi indietro e alzare lo sguardo sul Triskelion, sbuffando sconfitta. Mentre io ero lì, a cercare di convincere una guardia a farmi alzare una sbarra che avrei potuto sollevare benissimo da sola (certo, violando una proprietà privata), Zemo era a piede libero a New York e Bucky era da qualche parte in Upstate New York. Avevo comunicato con lui attraverso la radio quando ero arrivata, sì, ma nulla mi impediva di pensare al peggio.

Voltai le spalle alla guardia e al gabbiotto d'ingresso, tornando a sedermi in macchina dal lato del guidatore. Appoggiai le mani al sterzo e osservai Tony aprire la portiera dal lato del passeggero per prendere posto al mio fianco. "Hai intenzione di stare qui a fargli la punta tutto il giorno?" mi chiese quest'ultimo.

"Prima o poi farà una pausa pranzo, no?" ribattei con ovvietà, tamburellando le dita sul rivestimento del volante.

"Anche noi dovremmo farne una, lo sai? Non ho fatto in tempo a prendere neanche il mio caffè, per la miseria." si lamentò Tony.

Non gli risposi nell'immediato e, quando lo feci, avevo già cambiato il discorso. Avevamo poche possibilità, poco tempo, ed io ero troppo impaziente per poter aspettare ancora. Guardai la sbarra, poi l'agente che era rientrato nel gabbiotto, il muso dell'auto oltre il parabrezza e, infine, Stark. "Quanto urto può assorbire una macchina come questa?" chiesi col tono più innocente che potesse avere un ex-assassina.

"Un gioiellino come quest'Audi R8 con carrozzeria rinforzata in una lega leggera di Vibranio? Beh, in ogni caso scoppiano gli airbag in caso di impatto anche moderatamente lie–, aspetta, perché lo vuoi sapere?" si fermò bruscamente Tony, frenando quella che si prospettava una lezione all'insegna delle procedure di sicurezza dell'automobile.

"Così." alzai le spalle e, senza dire nient'altro, mi allacciai la cintura.

"Perché ti stai allacciando la cinta? No, Zelda, stai ferma, maledizione."

"Se non vuoi spezzarti l'osso del collo, consiglio anche a te di fare la persona diligente e allacciare la cintura di sicurezza."

Tony mi fissò in silenzio per qualche secondo buono, togliendosi gli occhiali e aspettandosi qualche ulteriore spiegazione.

"Vado dentro, Stark." mi decisi a dire.

Girai la chiave e il motore prese vita con un ruggito. I fanali si accesero come da procedura standard e la guardia sussultò quando le luci LED gli arrivarono quasi negli occhi. Scalai le marce e l'agente si illuse per qualche attimo che stessi mettendo la retromarcia. Di fianco a me, sentii la fibbia della cintura scattare nell'ancoraggio.

Spinsi il piede contro l'acceleratore e girai lo sterzo, così da entrare in collisione con la sbarra perlopiù con la fiancata della macchina, in maniera tale da non far esplodere gli airbag subito. Avendo fatto da zero a cento in circa tre secondi, non mi meravigliai quando la sbarra si piegò contro la carrozzeria ibrida con uno stridulo suono di metallo contro metallo.

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin