her blessing

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"E tu credi che io ti lascerò andare da sola con quel farabutto?!" sussurrò aggressivamente Bucky, prendendomi le mani fra le sue e lanciando un occhiataccia a Loki.

Era ovvio che avevo dovuto vuotare il sacco con tutti. Era ovvio che non potevo mentire sul fatto che dovevo andare ad Asgard perché possedevo qualcosa che non era neanche di questo mondo. Ed era anche ovvio che io e Bucky ci saremmo fatti la guerra per stabilire se fosse venuto qualcun altro con me o meno.

"Assolutamente, perché quella che morirà fra poco più di dieci anni sono io." gli risposi senza mezzi termini. Loki roteò gli occhi e distolse gli occhi dalla scenetta che gli si stava svolgendo davanti. "Ascoltami, lo sai che me la sono sempre cavata in qualsiasi circostanza, sì?" aggiunsi poco dopo.

"Sì." sospirò, distogliendo lo sguardo.

"E allora vedrai che ce la farò anche questa volta. D'altronde, stiamo solo andando su Asgard; il Bifrost non mi catapulterà un'altra volta su Sakaar."

"Beh, tecnicamente...-" Loki iniziò una frase, ma smise di parlare non appena vide il velo di istinto omicida calarmi sul viso.

"Andrà tutto bene. Promesso. Tornerò appena ho una risposta." conclusi e lasciai un ultimo bacio sulle labbra di Bucky.

Feci un rapido gesto di saluto al resto dei miei amici, evitando con cura lo sguardo di Stark. Bucky mi fece il saluto militare, che ricambiai con un mezzo sorriso. Thor evocò il Bifrost ed un fascio di luce avvolse sia me che i due fratelli, che si stavano ancora lanciando frecciatine.

Fummo come risucchiati verso l'alto da quello strano ponte e, in men che non si dica, arrivammo ad Asgard in tempo record; non mento quando dico che ero sull'orlo di vomitare grazie a quella centrifuga arcobaleno che collegava i Nove Regni.
La città degli dei era più bella di quanto ricordassi: tutto era così splendente e fresco di pittura, con i giardini pensili rigogliosi e fioriti. In lontananza, riuscii a scorgere il palazzo, che era stato ricostruito esattamente come era prima del Ragnarok. Al contrario, il ponte del Bifrost aveva ricevuto alcune accortezze di sicurezza, come i parapetti in pietra vulcanica che lo percorrevano per tutta la sua lunghezza.

"Bentornata su Asgard." annunciò il Dio degli Inganni.

Alzai lo sguardo al cielo perfettamente azzurro e rimasi letteralmente a bocca aperta. "È ancora più bella di quando ci sono stata l'ultima volta..." mormorai.

"Tutto merito del nostro popolo. L'hanno ricostruita interamente." gongolò fiero Thor, incrociando le braccia al petto con un sorrisetto orgoglioso.

"Andiamo. Non c'è molto tempo." ci incitò Loki, iniziando a camminare lungo il ponte arcobaleno.

Ci impiegammo una vita prima che potessimo giungere davanti al palazzo, ma non potevamo fare altrimenti; Loki non aveva neanche la magia per teletrasportarci dove desiderasse. Attraversammo i grandi portoni dorati, il Dio delle Malefatte che ci guidava. In tutta quella fretta di partire, non gli avevo neanche domandato che cosa fosse quella chiave o perché fossimo dovuti andare ad Asgard per trovare la risposta. Le guardie ci lasciarono passare senza fare storie, almeno fin quando non raggiungemmo la sala del trono: a quel punto, incrociarono le lance e ci guardarono con aria torva.

"Che succede?" sussurrai a Thor, che si trovava di fianco a me. Nel frattempo Loki stava cercando di usare le sue parole estremamente zuccherate per farci passare.

"Non è che si fidino proprio di Loki. Se è per questo, dubitano anche di me, siccome ho scatenato il Ragnarok e non sono più Re..." rispose il Dio del Tuono, piegandosi leggermente verso di me per parlare a bassa voce.

Annuii, la situazione subito più chiara. Stavo per perdere le speranze, considerando che le guardie continuavano ad essere irremovibili.

"Alt!" esclamò la voce di una donna alle mie spalle.

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Where stories live. Discover now