invert the course

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Guardai il mio riflesso allo specchio e sospirai lievemente. E chi lo avrebbe mai detto che la Terra avesse un altro regno inglobato al suo interno? Per non parlare del fatto che era nascosto da tutto e tutti, ed io avevo solo una misera cartina del Maine che poteva aiutarmi. O perlomeno, una cartina con qualche scarabocchio annesso. Quindi per il momento, dovevamo andare nel Maine, andare a zonzo per un po' e poi cercare di capire che cosa fare.

"Si può?" esordì una voce femminile dietro le mie spalle.

Sospirai di nuovo e mi voltai nella direzione di Natasha, sforzandomi di sembrare meno tesa di quanto fossi in realtà. Non riuscii neanche a forzare un sorrisetto. Ero piuttosto stufa di sembrare sempre allegra e solare quando invece ero tutto il contrario, da qualche tempo a quella parte. "Dimmi, Nat."

La rossa entrò e si mise a sedere sul bordo del letto, soppesando la mia espressione con poca convinzione. "Vengo da parte di Tony e-"

"No." la interruppi, stringendo i pugni lungo i fianchi per non evitare di andare a mettere le mani attorno al collo di Stark.

"Zelda, lo sai che non è colpa sua..."

"Certo che è colpa sua! Io mi fidavo, ma lui non ha dato abbastanza valore alla mia fiducia; d'altronde, gli avevo chiesto soltanto un minimo di riguardo in più verso dei file delicati."

"Lo sai che non puoi portare rancore e vendetta per sempre, sì?"

Incrociai le braccia al petto, tenendo a bada la rabbia. "Chi me lo impedisce? Tu?"

"Ti fa male. Ti logora dentro." Natasha provò a farmi ragionare. Arrivò anche ad alzarsi per fronteggiarmi.

"Ah!" risi senza allegria, alzando gli occhi al cielo come se qualcuno mi avesse raccontato una barzelletta pessima. "E chi dice che la mia anima non sia già logorata? Distrutta? Fatta a pezzi? Credi che una persona in meno da odiare a morte possa cambiarmi qualcosa?" ripresi subito dopo, a voce più bassa mentre fissavo la Vedova Nera dritta negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso.

"Ti pentirai delle tue scelte, Zelda. Ma allora sarà troppo tardi." Natasha concluse, continuando a sostenere il suo sguardo.

In una battaglia di sguardi fra un Soldato d'Inverno ed una Vedova Nera, chi avrebbe abbassato gli occhi per prima? Il quesito rimarrà senza risposta per sempre, perché l'unico motivo per il quale fummo costrette ad abbandonare la sfida fu Steve che ci venne a chiamare per avvertirci che eravamo pronti a partire.

In meno di un minuto, eravamo già tutti sulla rampa del Quinjet, per ultimare alcuni controlli di vario genere. Bucky mi raggiunse non appena si accorse della mia presenza. Ero di umore nero, perciò non riuscii proprio a parlargli o a dedicargli troppe attenzioni.

"Secondo la mappa di Zelda, il punto segnalato con maggior precisione degli altri è nei pressi di Thomaston - quindi atterreremo lì. Poi chiederemo maggiori informazioni ai locali." disse Steve.

Loki roteò gli occhi ed emise uno sbuffo sommesso. "Con tutto il rispetto, Capitano," e marcò l'appellativo con un tono di scherno, "Ma credo il concetto non ti sia per nulla chiaro: nessuno ha mai trovato Storybrooke. Neanche i locali."

"Che cosa contiamo di fare, allora?" domandò Clint, sistemandosi meglio la faretra sulla schiena.

"Sorvoliamo il Maine, a bassa quota. Deve esserci qualcuno, fra noi, che sia in grado di vederla." intervenne Sam, il suo sguardo che vagava fra i presenti.

"Il Volatile ha ragione. Forse il Piccolo Cervo oppure Pointbreak riescono a vederla; sono pur sempre dei." aggiunse Tony.

Steve attese alcuni secondi, forse aspettando qualche altro suggerimento, che però non arrivò mai. "Andata."

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Where stories live. Discover now