i need answers

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Devo ammettere che la passeggiata lungo la strada deserta non fu male. Sarebbe stata ancora più piacevole se la città fosse stata un tantino più vicina e le mani avessero smesso di farmi male e di tremarmi. A quanto pare, i poteri del Tesseract erano ancora troppo potenti ed io ero ancora troppo debole per poterli controllare da sola. Loki mi disse anche che era un miracolo che riuscissi ancora a camminare con le mie gambe.
Bucky mi prese la mano destra fra le sue e cercò di mettere fine al tremore di almeno una delle due mani. Per fortuna ci riuscì. Infilai la mano sinistra nella tasca della giacca e sperai per il meglio.

Dopo svariati minuti passati a camminare in una sperduta strada in mezzo agli alberi, finalmente entrammo ufficialmente nella cittadina di Storybrooke, dove le case e i negozi diventavano erano sempre meno sporadici. Nonostante l'agglomerato, le persone che c'erano in giro erano davvero molto poche; un uomo che portava a passeggio un dalmata si voltò a guardarci per un attimo e poi riprese per la sua strada, con un espressione a dir poco preoccupata.

"Sono vestita così male?" scherzò Natasha, ma il suo tono di voce era serio. Qualcosa non andava, in quella città.

"Qualcosa non va." disse Clint, mettendosi subito sulla difensiva e prendendo una freccia dalla sua faretra, per poi posizionarla già sull'arco.

"Sono sicuro che non ci serviranno armi... per ora." lo rassicurò Steve.

Decisi di non prendere parte alla conversazione, ma piuttosto pensai bene di guardarmi attorno e cercare di capire dove fosse il posto migliore per richiedere qualche informazione – e magari anche un posto dove dormire. Una donna mora con un abito rosso scuro ed una giacca nera cammina a passo svelto e si infila nel piccolo spazio esterno di... un diner!

"Andiamo lì." annunciai, indicando con un cenno del capo il locale chiamato «Granny's Diner» che si trovava a qualche metro più in là.

Thor e Loki continuarono a guardarsi attorno con aria circospetta, ma alla fine si decisero a seguirci all'interno del locale. Era piuttosto accogliente e profumava di lasagne appena sfornate. Il mio stomaco brontolò, ricordandomi che avevo saltato il pranzo e che quindi avevo una fame da lupi. Il sonaglio sopra alla porta fece intuire alle poche persone presenti che eravamo entrati, zittendoli definitivamente. Soltanto una persona non smise di parlare – la donna dai capelli neri che avevo visto poco prima stava continuando a discutere con un'altra giovane donna bionda.

"La mia barriera è stata tirata giù, Swan, e tu sei l'unica persona che ha tali poteri da poterlo fare!"

La bionda la guardò stralunata, alzando lo sguardo dalla cioccolata calda che aveva davanti a lei, e si preparò a rispondere a tono. Soltanto che intervenni prima io. "No, sono stata io." proruppi a voce alta, facendo girare così tutte le teste dei presenti nella mia direzione.

Entrambe le due donne che stavano discutendo, so voltarono a guardarmi di scatto. "Tu hai fatto che cosa?" domandò quella che supposi si chiamasse Swan di cognome.

"Ho abbattuto qualunque barriera la tua amica abbia tirato su. Sono il Caporale Zelda Wyatt e noi siamo gli Avengers." continuai, facendo un lieve cenno con la mano per indicare il resto del gruppo.

"Voi non dovreste neanche essere qui, non dovreste neanche sapere dell'esistenza di questo posto!" ribatté l'altra donna, facendo un passo avanti per fronteggiarmi.

"Saresti?" le chiese in maniera poco cortese Tony, e per una volta non mi venne voglia di tirargli un pugno perché anche io la trovavo già antipatica.

"Sono Regina Mills, il sindaco di Storybrooke, e voi non dovreste essere qui." rispose, con un tono sprezzante.

***

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Kde žijí příběhy. Začni objevovat