for our own good

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"Sergente James Buchanan Barnes dalla Terra chiama il Caporale Zelda Anne Wyatt: ci sei?"

Spostai lo sguardo Bucky che, sdraiato di fianco a me, stava giocherellando con una ciocca dei miei capelli. "Ci sono. Stavo solo pensando."

"Wow, che novità." replicò sarcastico, per poi sistemare meglio il gomito che aveva puntellato sul cuscino.

"Eddai!" ridacchiai, tirandogli un pugno leggero sul braccio di Vibranio, facendomi più male io che lui per ovvi motivi.

Tornò a regnare il silenzio, ma da una parte era meglio così; ero paranoica e ripetitiva, quindi era meglio se stavo zitta, specialmente quando di fianco a me avevo la persona che mi sopportava da una vita. Avevo 'sprecato' un mese e mezzo che avrei potuto utilizzare per portare avanti la ricerca delle prove per il processo che sarebbe stato di lì a meno di due settimane. Certo, avevo recuperato la memoria, ma questo significava anche che adesso ricordavo tutto, incluso il trauma della guerra, gli eventi più traumatici che avevo così minuziosamente seppellito nei meandri più profondi del mio cervello ed anche gli abusi subiti da Schulz durante i miei anni di prigionia. E mio fratello, vi domandarete? Peggio che andare di notte, di lui non ancora riuscivo a ricordare nulla. I ricordi mi stavano tornando a passo di lumaca, e quelli di Easton erano ancora ben lontani dall'essere recuperati.

"E se East–... Il mio subconscio non avesse avuto tutti i torti?" esordii all'improvviso, riportando la mia attenzione su Bucky.

"Che vuoi dire?" rispose, fermandosi per un secondo dall' avvolgere i miei capelli attorno al suo dito.

"Parte di me non voleva andare in Wakanda per paura di dover affrontare di nuovo i miei traumi. Certo, i ricordi non ancora li ho recuperati tutti, ma quelli che ho recuperato fino ad ora sono terribili, sì, eppure non hanno niente a che vedere rispetto a quello che mi immaginavo io. E se quelli più dolorosi dovessero ancora arrivare?" proseguii, abbassando la voce per non si sa quale motivo.

"Cosa c'è di più doloroso del rivivere la guerra ed i propri crimini commessi?"

Alzai le spalle e poi mi misi seduta sul bordo del letto, spostando il lenzuolo e sentendo subito l'aria più fresca avvolgermi il corpo nudo. "Evidentemente qualcosa di peggio c'è, e non posso più aspettare; devo sapere da cosa il mio subconscio stava cercando di proteggermi."

"Zelda..." sospirò Bucky, forse nel tentativo di scoraggiarmi. "Sono le sette di mattina. Dove diavolo hai intenzione di andare?"

Presi dell'intimo pulito dal cassetto, un paio di jeans ed una camicia anonima dall'armadio, e poi mi fiondai nel bagno per fare una doccia. "Devo farmi una chiacchierata con l'unica persona che ha segreti i quali a loro volta hanno segreti."

"Mi stai confondendo, e non poco."

"Vieni o no?"

"Che razza di domande fai, certo che vengo. Ma guidi tu."

Ridacchiai ed aprii l'acqua bollente della doccia. "Ovvio."

***

Dopo essermi preparata, scesi in cucina e mi preparai un bicchiere di caffellatte mentre guardavo il telegiornale. Stranamente c'era pochissimo movimento quella mattina, e l'unica persona che avevo incontrato era Bruce, che si era fatto una tisana ed era tornato al suo laboratorio. Mi disse che aveva avuto una nottata d'inferno con Hulk e non ancora si era ripreso, perciò doveva correre a farsi delle analisi. Rabbrividii al pensiero degli aghi e poi tornai a sorseggiare la mia bevanda ghiacciata mentre ascoltavo le notizie con un certo disinteresse.

Partì la pubblicità e quindi ordinai a Jarvis di mettere la TV a volume bassissimo. Sciacquai la tazza soltanto perché non avevo voglia di sentire le prediche di Tony. Me lo ricordo bene, quando era partita la mega-ramanzina per dei fondi di caffè che erano stati erroneamente gettati nel tritarifiuti, figurarsi che cosa avrebbe detto se avesse trovato il bicchiere sporco nel lavandino. Era da un vita che sostenevo che Stark fosse una casalinga per eccellenza.

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Where stories live. Discover now