Audere

By Beth_Lo

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COMPLETA. Riservata, timida e insicura di sè, Giulia Belli è fidanzata da tanti anni con Clark Candel, un rag... More

•Capitolo 1•
•Capitolo 2•
•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 5•
•Capitolo 6•
•Capitolo 7•
•Capitolo 8•
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•Capitolo 10•
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•Capitolo 12•
•Capitolo 13•
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•Capitolo 15•
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•Capitolo 18•
•Capitolo 19•
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•Capitolo 21•
•Capitolo 22•
•Capitolo 23•
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
AVVISO
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
AVVISO
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Sequel o no?
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
EPILOGO
~Ringraziamenti~
Sequel iniziato

Capitolo 58

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By Beth_Lo

E ti ho cercato
Ti ho ricercato dentro un pensiero
L'ho fatto in un sorriso
Ti ho cercato in uno sguardo tra le righe del giorno
Nel mio inferno e paradiso
Nell'assoluto silenzio
L'ho fatto in posti nuovi e su vecchie strade
tra le ombre dei giorni
L'ho fatto facendomi male
Ti ho cercato perché...mancavi
****
E osa...che a rinunciare ce la fanno tutti
( Grazie che mentre hai letto questa frase hai pensato alla mia storia)

La canzone che ho inserito mi  ha accompagnato mentre queste righe prendevano vita.   Vi consiglio di leggere l'intero capitolo utilizzando come sotto fondo questa canzone  stupenda ❤️
***

<< Non è come credi>> sbotta portandosi una mano tra i capelli arruffati.
Un silenzio granitico cala come un sipario nelle quattro pareti della mia camera da letto attenuato solamente dallo scricchiolio dei suoi anfibi che sbattono repentinamente sul pavimento, camminando a testa bassa, come per trovare le parole più adeguate.
Lo osservo attentamente raggomitolata all'angolo del letto e attendo impaziente che continui la sua versione.
Rivolge i suoi occhi agghiaccianti nella mia direzione ponendo per un lasso di tempo fine a quella sua marcia insistente.
Lo incito con lo sguardo a proseguire senza proferire sillaba.

<< Ero ad una festa...e questo tipo era ubriaco fradicio>> spiega impacciato e io inarco un sopracciglio contrariata
<< Okay...anche io ero ubriaco. Ma mi stavo facendo i cazzi i miei. Era lui che ha iniziato a rompere le palle>> sbotta scrollando le spalle come se quella fosse una valida giustificazione.
<< Ha iniziato a spintonarmi facendo finta di traballare...ma l'avevo capito che era solo un pretesto per litigare. Eppure io non ho fatto nulla. Mi sono trattenuto>> sostiene con veemenza e lo guardo sempre con più cipiglio
<< Quello che hai appena detto non coincide con la versione di Allen>> sibilo irritata.
<< Fammi finire...Ero uscito fuori dal locale per fumare una canna con Clark. Eravamo appoggiati alla sua macchina nascosti nei parcheggi. E questo tipo si presenta difronte i nostri occhi iniziando a sparare cazzate. Stava spudoratamente attaccando briga. Ma io lo snobbavo, non ne avevo voglia. Finché...>>
Indugia prima di continuare il suo racconto e fa un respiro profondo riprendendo a camminare con fare nervoso avanti e indietro per la stanza.
<< Finché?...>>mormoro incoraggiandolo a proseguire anche se un po' titubante. Non so se sono davvero convinta di ascoltare le parole che usciranno dalla sua bocca.
<< Finché non ha nominato mia madre definendola una troia>> afferma a denti stretti e stringendo i pugni lungo i fianchi come sé quelle parole gli causassero ancora adesso rabbia.
Lo osservo attonita e scombussolata, il modo in cui ne parla mi fa imbestialire, non può pensare che basta una parola di troppo per commettere una cosa così grave.
<< Non è una buona giustificazione Derek>> ribatto rigida catturandomi l'attenzione dei suoi occhi.
<< Lo so cazzo. Ti pensi che non lo sappia? Evitami il tuo finto moralismo>> ribatte stizzito e liquidandomi con un cenno della mano.
<< Evidentemente non lo sai se l'hai fatto ugualmente>> dico alzando leggermente il tono della voce.
Lui si poggia sul letto quasi accanto a me prendendosi la testa tra le mani frustrato
<< Ero ubriaco>> biascica senza guardami negli occhi << E avevo fumato...non avevo il controllo del mio corpo>> continua e mi stupisco del tono assolutamente indifferente che usa mentre racconta questo episodio.
Rimango in silenzio e percepisco i suoi respiri pesanti finché i suoi occhi si sollevano debolmente fino a incontrarsi con i miei. Intravedo una strana scintilla balenare il suo sguardo. Un miscuglio di emozioni prende vita nelle sue pupille rendendo quegli occhi ancora più intensi di quanto non lo siano già per natura.
<< Adesso sono sotto processo e solo Clark può salvarmi il culo>> ammette con voce strozzata.
<< Quindi è per questo che hai paura di lui?>>
Derek sbuffa spazientito, come se l'avessi appena offeso.
<< Si Giulia. Sai la galera non era nella lista delle cose da fare in futuro>> sbotta sarcastico ma percepisco un velo amareggiato nel suo timbro cavernoso
<< Ed è per questo che non mi sono potuto opporre al bacio con Lora. Lui mi stava mettendo alla prova>> continua mormorando.

Una sensazione di nausea mi piomba addosso mentre la mia mente è dominata da quell'immagine che non vuole abbandonarmi.
<< Non dire cazzate. Lora mi ha detto la verità su di voi. Hai continuato a fare porcate con lei per tutto il tempo>>
Lui mi osserva piegando la testa di lato un po' disorientato
<< Pensi che io abbia continuato a stare con Lora?>> bisbiglia sbigottito
<< Certo>> rispondo secca e mi rifiuto di lasciarmi incantare ancora dalla sua voce

Che motivo avrebbe Lora di dirmi quella cazzata?

<< Io non sto con Lora da quando...>> mormora guardando davanti a sé un punto indiscriminato
<< Da quando?>> lo incito
<< Niente. Lascia fottere>> ribatte in tono piatto alzandosi dal letto
<< Dimmelo>> grido e intanto il mio petto  si solleva freneticamente a causa dei respiri affannosi. Dirige i suoi occhi nei miei, penetrandomi dentro con tenecia, permettendo ai nostri sguardi di entrare in collisione.
<< Da quando ho capito di essere fottutamente innamorato di te>>

L'aria mi si mozza nei polmoni non appena dalle sue labbra carnose straripa questa frase.
<< Cosa?>> boccheggio facendo una fatica immane a comprendere il significato e la veridicità delle sue parole che volteggiano nella mia mente.
Si muove nuovamente verso il letto, accomodandosi accanto a me senza staccare i suoi occhi dai miei.
<< Come facevi a non sapere che ti amavo?>> gli si incrina la voce mentre dolcemente poggia la sua mano sulla mia guancia. Una scia interminabile di brividi prende vita sul mio corpo a quel suo contatto effimero
Faccio spallucce incapace di rispondere alla sua domanda.
<< Ti amo Giulia>> bisbiglia a un millimetro dal mio volto, come per confermare quanto ha appena detto. Il suo fiato caldo scivola lungo il mio collo e chiudo leggermente le palpebre per perdermi in questo momento.
Sollevo i miei occhi nei suoi
<< Ti prego dimmi che non è un gioco>> lo supplico terrorizzata dall'idea che possa perderlo di nuovo, che possa essere soltanto una menzogna.
<< Non è un gioco Giulia. Non sei mai stata un gioco per me. Non appena il processo sarà finito dirò a tutti la verità>> bisbiglia e prendo fiato << Tutti devono sapere che sei soltanto mia>> afferma in tono dolce ma percepisco una nota di possesso nella sua voce.
Lo guardo incredula mentre il cuore mi scoppia straripando felicità da tutti i pori.

In quell'istante sfila dalla tasca dei jeans un sacchetto color oro e con mano tremolante slega l'esile fiocco che lo circonda. Mi mordo il labbro inferiore e intanto fa sbocciare dalla confezione un semplice bracciale d'argento. Afferra delicatamente il mio braccio e con fare un po' impacciato, come se non fosse abituato a fare questo genere di cose, posiziona il bracciale intorno al mio polso.
Osservo interdetta questa scena e ispeziono il bracciale sul quale noto è stata incisa la parola Audere.
<< Questo era il tuo regalo di Natale...Io Emh...gli ho fatto incidere questa parola di sopra>> farfuglia imbarazzato portandosi una mano dietro la nuca e grattandola leggermente
Le mie labbra si schiudono in un lieve sorriso ancora scossa da tutto quello che è appena successo.
<< Perché?>> mormoro accarezzando lentamente il bracciale e percependo il contatto ruvido dell'incisione.
<< Ti avevo detto di osare con me ti ricordi?>>
Annuisco, anche se mi sembra passato così tanto tempo da quella notte e non avrei mai pensato saremmo arrivati a questo punto.
<< Invece sono io quello che deve osare con te>>

Il suo tono di voce trasuda un'emozione a cui non so dare nome e sento il bisogno impellente di stare a contatto col suo corpo, per sentirlo nuovamente mio e di nessun'altra. Poggio le mie labbra sulle sue con rinnovata urgenza e lo sento trattenere il respiro, scombussolato dal mio gesto inaspettato, ma si riprende subito chiedendo il permesso con la lingua di entrare nella mia bocca. Permesso che viene assolutamente concesso permettendo alle nostre lingue di muoversi all'unisono, di inseguirsi in ogni preciso movimento. Mi prendo un attimo per smarrirmi nel sapore caldo delle sue labbra, e continuo a baciarlo avidamente, come se potesse sfuggirmi dalle mani da un momento all'altro.
Perché lui è stato, e so che resterà per sempre qualcosa di proibito e irraggiungibile. Ma questa notte è mio senza barriere, senza paure, senza insicurezze.
Poggia frettolosamente le mani sull'orlo della maglia, ponendo fine al nostro contatto disperato solo per il tempo di sfilare la mia maglia e gettarla sul pavimento. I suoi occhi si soffermano ad osservare il mio seno a malapena coperto dal reggiseno di pizzo trasparente. Deglutisce con la gola serrata e di scatto slaccia il gancetto del mio intimo facendo sgusciare fuori i miei seni che vengono divorati dai suoi occhi famelici.
<< Coricati>> mormora con la voce arrochita dal desiderio e senza guardarmi negli occhi,  troppo concentrati ad osservare il mio seno. Obbedisco e mi stendo sul letto mentre lui si sfila impaziente i vestiti, rimanendo solamente con i boxer e concedendo ai miei occhi questa visuale mozzafiato. Il petto scolpito mi sta implorando di essere toccato, gli addominali perfettamente delineati mi scongiurano di essere assaporati con la lingua. I muscoli gli guizzano sotto la pelle mentre si stende sul mio corpo tenendosi su con le ginocchia.
<< Derek>> mugolo quando la sua lingua umida e calda scivola prepotente sul mio collo percorrendo un tragitto che conduce sempre più in basso, fino a raggiungere la meta ambita.
Socchiudo gli occhi mentre mi smarrisco nei suoi respiri ansanti, nella sua lingua che punzecchia i miei capezzoli con avarizia, nei suoi capelli che mi stuzzicano tenuemente l'addome, nelle sue mani che mi tengono ferma, mi bloccano facendomi diventare sua prigioniera.
Ma può farmi tutto ciò che vuole, perché lui non sa quanto mi è mancato il calore della sua bocca, quanto mi è mancato stare a contatto col suo corpo bollente, quanto mi è mancato essere avvolta dalle sue braccia possenti. E non sa quanto io abbia voglia di averlo così vicino, quanto io abbia un bisogno disperato di sentirlo dentro di me.

Derek's POV
Le mie mani sbottonano rapidamente i suoi jeans mentre lei inarca la schiena con un movimento dannatamente sensuale per aiutarmi a levarli il più rapidamente possibile. La vista delle sue cosce rosa e toniche mi inebria all'istante e le mie mani si fiondano addosso al suo corpo, palpandole con possessione, ma non mi basta.
Lei non mi basta mai. Ha assunto per me le sembianze di una droga che mi sprigiona sensazioni atroci in grado di annientarmi, di distruggermi brutalmente. Il desiderio di averla mi sovrasta, il desiderio di toccarla mi uccide e devo avere sempre qualche dose di lei per essere salvato.
La osservo mentre le sfilo le mutandine e non mi sfugge la sua gamba tremolante che stenta a controllare, le sue palpebre fremere e il gemito flebile che emettono le sue labbra rosee mentre infilo improvvisamente un dito dentro di lei. Gemito così debole che forse non si è accorta nemmeno lei di averlo pronunciato, ma io l'ho sentito, eccome se l'ho sentito e l'ho alato, l'ho impresso dentro di me. La osservo con occhi bramosi mentre muove il suo corpo non appena il mio dito compie gesti più bruschi, mentre entra sempre di più in profondità. E venero il suo corpo che risponde ai miei comandi, quel corpo che sembra stato creato per me, solo per me. È stata mandata giù dal cielo come un angelo con lo scopo di torturarmi, perché il suo corpo mi perseguita. Mi ha perseguitato tutte le notti che non potevo averla, e ogni volta che l'ho respinta ero fottutamente terrorizzato dall'idea di riuscirci davvero.

<< Voglio averti >> sentenzio con voce profonda senza smettere di darle piacere. Lei solleva i suoi occhi colmi di passione nei miei e si inumidisce il labbro inferiore un po' imbarazzata perché ha capito le mie intenzioni. Ha capito che voglio penetrare dentro di lei e rimanerci per sempre, ha capito che lei, solo lei, è l'incarnazione di tutti i miei desideri erotici. Rimane in silenzio, annuendo debolmente ma le sue labbra si increspano in un sorriso che riluca desiderio. È una bambina timida e impacciata, e questo, mi eccita ancora di più
Ma non basta annuire piccola.

Mi corico sul suo corpo appoggiando il mio petto al suo seno tonico e sodo. Poggio le mie labbra sulle sue e divoro le sue labbra già gonfie per i nostri baci.
<<Lo vuoi anche tu? Dimmelo>> ordino sulle sue labbra, e quel si deciso che sprigiona la sua bocca mi manda in tilt, mi annebbia i pensieri facendo emergere quella parte di me selvaggia e barbara che muore dalla voglia di sentirla dentro.
Mi sollevo da lei per levarmi i boxer con atteggiamento sicuro e noto che sbarra gli occhi non appena il mio sesso viene allo scoperto. La osservo in quegli occhi intimoriti ma al contempo in frustrante attesa, nelle guance rosse, nei capelli scuri spettinati sulle lenzuola chiare, e sono pronto per marchiarla, per cancellare il nome di Clark dal suo corpo e incidere il mio con un colore indelebile.
Mi posiziono sopra il suo corpo mentre il suo petto esposto si solleva e si abbassa, e non ho voglia di usare preservativi, non potrei sentirla per davvero attraverso quella barriera. Ma lei non sembra turbata particolarmente, forse i suoi pensieri, come i suoi occhi sono focalizzati ad osservare il mio corpo mentre mi corico nuovamente sopra di lei. Appoggia le mani sulla mia schiena graffiandola sensualmente in un disperato tentativo di avermi più vicino.
<< Andiamo piano prima,  piccola>> mugolo con un autocontrollo disumano. Non so quanto potrei resistere difronte il suo corpo che scongiura di essere mio, ma voglio andarci piano, godermi ogni attimo, drogarmi di ogni suo respiro ansante, di ogni suo gemito.

Con un brivido percepisco il mio sesso essere lentamente avvolto dalla sua superficie calda, in quel posto proibito che è talmente stretto che mi fa diventare scettico delle dimensioni di cui Clark si è sempre vantato.
<< Sei così stretta>> sussurro mentre lentamente mi spingo sempre più in fondo. Per tutta risposta emette un gemito stringendo con forza le lenzuola e intanto le sue palpebre si chiudono leggermente.
Inizio a muovermi sempre con più veemenza, andando dentro e fuori di lei, inibendo il controllo che mi ero imposto e lasciandomi avvolgere dalla passione, dalle fiamme che sprigionano le sue forme morbide e sinuose. La bacio ovunque poggiando le mie labbra bagnate sulla sua pelle sudata, sul collo, sull'angolo della bocca.
La osservo mentre si morde fortemente il palmo della mano per mettere a tacere i suoi lamenti sensuali, i gemiti che gli sto causando io. Ma voglio sentirla gridare, voglio lasciarmi consumare dalla sua voce che boccheggia il mio nome senza tregue, senza sosta.

<< Derek>> mugola il mio nome con voce rauca e mi spinge ad andare oltre, ad accelerare il ritmo per sentire nuovamente il mio nome uscire dalle sue labbra come fosse poesia.
Affonda le dita tra i miei capelli strattonandoli con tenacia mentre continuo a muovermi dentro di lei, mentre i nostri respiri pesanti si rincorrono, mentre percepisco il suo cuore che martella sul mio petto, mentre mi disconnetto dalla realtà e mi ritrovo catapulto in una dimensione parallela. So solo che mi perdo ad osservare la sua bellezza, il ventre piatto e i seni gonfi che sobbalzano a causa delle mie spinte che diventano sempre più spietate, più violente. Percepisco goccioline di sudore inseguirsi sulla mia schiena e la sento trattenere il respiro quando mi avvicino al suo orecchio sfiorandolo con le labbra e solleticandola col mio respiro caldo.

<< Ti amo>> bisbiglio mentre continuo a regalarci piacere.
E questa parola è così strana sulle mie labbra, così insolita sulla mia bocca, ma non posso non dirglielo, perché è la verità, e glielo ripeterò all'infinito se servirà ad abbattere le sue paure.

Perché amore mio non posso dimenticare quando ho visto i tuoi occhi la prima volta
Non posso dimenticare il tuo sorriso imbarazzato.
E lo so che ti aspettavi che mi presentassi quella sera
ma ero troppo impegnato a fissarti,
a smarrirmi nel verde intenso dei tuoi occhi.
E l'avevo capito che ti sentivi a disagio
Che ti sentivi un pesce fuor d'acqua in mezzo a quella marmaglia
E l'avevo capito che tu eri diversa.
Perché si, profumavi di proibito,
di un proibito intenso da farmi scottare,
da fare bruciare il mio corpo anche solo con lo sguardo.

E io...non ti ho detto che non ti salutavo ma ti mangiavo con gli occhi,
che mentre sembravo impassibile e indifferente davanti a te
in realtà stavo già immaginando di sbottonarti i jeans,
stavo già fantasticando cosa si nascondesse sotto quei vestiti
che mentre scopavo con le altre sognavo il tuo corpo nudo sotto di me,
e tu non lo sai che in tutto questo
io mi stavo innamorando di te, che hai annientato la mia barriera, il mio scudo.

<< Ti amo>> risponde lei con voce strozzata dal piacere.
E perdo il controllo, mi lascio incantare dai suoi occhi verdi circondati dalle lunghissime ciglia, mi lascio annegare da quella profondità che emana il suo sguardo.
<< Sei mia>> mormoro dando vita alle ultime brevi ma intense spinte

Perché sei sempre stata mia
Anche quando ti allontanavo da me nonostante volessi tenerti accanto con una disperazione abissale
E sei sempre stata mia
Anche quando io non c'ero
Anche quando non ti conoscevo nemmeno.
Perché sei stata in grado di spezzarmi,
perché il dolore che ho provato quando non ti potevo avere non so a cosa lo potrei paragonare,
perché sei la luce in queste tenebre,
sei la notte che fa tramontare i miei problemi.

E permettimi di entrarti dentro
Permettimi di ubriacarmi del tuo corpo
Permettimi di inebriarmi del tuo calore
Perché sono stanco di vederti sfuggire dalle mie mani come sabbia

E dovresti guardarti ora
Quanto sei bella
E dovresti guardarmi ora
Quanto sono vivo
Quanto tu mi fai sentire vivo

E mentre osservo il suo corpo, il mio corpo, muoversi con frenesia, e mentre la passione martella prepotente in questa stanza scuotendo i muri e mentre sento che lei per me c'è raggiungo il culmine boccheggiando il suo nome.
E mi tolgo di scatto con una fatica immane, abbandonando il contatto del suo corpo prima che possa fare cazzate, rilasciando la mia ninfa vitale sul suo addome marchiato da me.

Perché sei mia piccola.
E adesso...aspetta che questo fottuto processo abbia fine, e dopo griderò a tutti la verità.
La verità è che tu se mia.

La verità è che io oggi ho fatto l'amore per la prima volta.

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