•Capitolo 23•

5.4K 208 4
                                    


Dobbiamo abituarci all'idea che
Ai più importanti bivi della nostra vita
Non c'è segnaletica
(Ernest Hemingway)
******

Mi accendo la mia winston blu, poggiando esasperata le spalle alla parete del locale
Fuori ha iniziato a piovere e mi perdo ad osservare la pioggia cadere lentamente mentre inizia a creare piccole pozzanghere sparpagliate sull'asfalto.
La maggior parte delle persone detesta la pioggia. A me invece non dispiace affatto.
Mi piace sentirne il rumore e l'odore.

Penso a tutto quello che è appena successo.

Lo sguardo avvilito di Derek mentre usciva dal locale mi ha completamente distrutto il cuore. In questo momento riesco solo a pensare a quanto vorrei baciargli quel muso abbattuto.

<<Giulia>> la voce di Clark rimbomba tra il rumore della pioggia, distogliendomi dai pensieri.
<<Che c'è?>> chiedo voltandomi verso di lui.
<<Cosa fai qua fuori?>>
Gli mostro la sigaretta con atteggiamento ovvio.
<<Ah capisco.>>
Si avvicina a me lentamente.
<<Ti volevo chiedere scusa per la scenata di Derek. Lui è molto aggressivo>> commenta, fissandomi negli occhi in cerca di una mia reazione.
<<Non penso dovresti chiedere scusa a me>> ribatto secca scrollando le spalle.
Lui mi osserva con cipiglio.
<<Che vuoi dire?>>
<< Mi ha soltanto difesa. Dovresti essergli grato>>
Clark mi guarda perplesso e poi scoppia in una risata isterica.
<< Difesa? Lo pensi davvero Giulia? Si vede che non conosci affatto Derek Holder >>
Lo guardo impassibile aspettando impaziente che continui.

<<Conosco Derek da tre anni. Quando sono arrivato al campus lui era già amico di Luca e James, io sono subentrato dopo nella loro cerchia ristretta. Erano i classici tipi spavaldi e pieni di ragazze ai loro piedi. Ma erano simpatici, con loro ci si divertiva. Derek era quello che mi piaceva meno dei tre. Era una persona apatica, sembrava non provasse emozioni quando scopava con le ragazze e dopo le scaricava, quasi fossero un oggetto di poco valore. Era un tipo litigioso.>>
Prende fiato e poi continua
<<Derek è molto irruente>>
<<Allora perché lo frequenti?>> sbotto arcuando un sopracciglio.
<<Perché ti ripeto...con loro ci si diverte >> ribatte secco.
<<Perché me lo stai raccontando?>> chiedo stizzita mentre getto il mozzicone di sigaretta.
<<Per farti capire chi è realmente Derek. Non ti illudere che ti abbia difeso. Lui semplicemente si diverte ad attaccare briga. Ha usato quello che ti hanno fatto solo come scusa per litigare con quei tipi.>> conclude scrollando le spalle.

Non mi sorprende questo racconto.
Mi ha descritto la versione di Derek Holder che mi hanno già fornito sia Paul che Micheal. Eppure, ho il presentimento che Clark stia solo cercando di influenzarmi. Vuole che mi faccia un'idea sbagliata di Derek, ma non capisco perché. Ho visto il suo sguardo abbattuto mentre usciva dal locale, ho osservato le sue mani tremanti quando Clark mi ha definito la sua fidanzata, ho sentito i suoi respiri affannosi quando rabbioso,sferrava pugni a quel tizio.

Mi giro verso Clark proprio nel momento in cui si attinge a sporgere le sue labbra verso di me. Indietreggio di scatto palesemente sconvolta dal suo gesto.
<<Che...che cosa stai facendo Clark?>> boccheggio sbigottita.
<<Baciami Giulia>> mi sussurra quasi fosse un ordine più che una supplica.
Mi agguanta la maglietta per tirarmi a sé e poggia prepotentemente le labbra sulle mie. Percepisco il sapore familiare della sua bocca, quel sapore che mi ha accompagnato per molti anni, quel sapore dal quale non volevo mai staccarmi ma che ora, non considero più così importante.
Cerca di infilare disperatamente la lingua nella mia bocca e in quell'istante i miei pensieri si dirigono a Derek. Improvvisamente capisco ed è come se avessi subito un pugno allo stomaco.

Voglio lui.
Voglio solo quel ragazzo affascinante che mi ha invaso i pensieri e il cuore dalla prima volta che l'ho visto.

Spintono leggermente Clark interrompendo quello che sembrava un futile tentativo di riallacciare i rapporti e cicatrizzare le ferite che hanno sempre caratterizzato la nostra storia.
<< Smettila Clark...per favore>> bisbiglio cercando di essere il più dolce possibile.

Mi fissa con lo sguardo duro e la sua espressione afflitta mette perfettamente in risalto il suo fastidio. Nei suoi occhi appare una scintilla di confusione e pare stupito dal fatto che l'abbia respinto. D'altronde come dargli torto, è sempre stato abituato a essere perdonato da me e a vedermi ritornare tra le sue braccia dopo le innumerevoli litigate.

<<Non mi ami più Giulia?>> mi chiede continuando a fissarmi negli occhi. Il suo tono è serio e i suoi occhi emanano una strana vulnerabilità che contraddice la sicurezza che ha sempre mostrato.
Rimango con la bocca semi aperta, presa alla sprovvista da questa domanda così schietta e il mio cuore non fa che battere all'impazzata.

Lo amo? Oppure è solo una presenza stabile della mia vita che ho paura di perdere perché sono terrorizzata dall'idea di rimanere sola?

Ecco...sono di fronte la fatidica domanda a cui molte donne non hanno il coraggio di rispondere. Mi trovo dinanzi un bivio disorientata e spaesata. Un bivio privo di segnaletiche, so solo che le due vie che si trovano davanti a me hanno i nomi dei due più famosi nemici storici: Cuore e Mente. E anche se sono totalmente ignara di dove mi condurrà decido per la prima volta nella mia vita di accogliere ciò che dice il mio cuore.

<<Io...No. Non ti amo più. Mi dispiace Clark>> ammetto infine a lui e a me stessa e, il macigno sul petto sembra sgretolarsi all'istante non appena dalla mia bocca straripa questa frase.
Lui mi guarda abbattuto come se il mondo gli fosse appena crollato addosso. Leggo nei suoi occhi azzurri la tristezza accompagnata da un senso di disprezzo e rabbia. Questa volta riesce a leggere la sincerità nel mio volto perché mi fissa intensamente e si allontana da me, dalla mia vita senza dire nulla.

Ho appena ammesso a Clark di non amarlo più e in tutto questo tempo non ho fatto altro che avere lo sguardo di Derek fisso nella mia testa.

Corro velocemente dentro il locale per prendere la mia borsa e andare via.
Devo andare lui. Non so per dirgli cosa, ma sento la necessità di vederlo immediatamente.
Mentre corro come un bradipo scombussolato mi imbatto in James.
<< Giulia tutto bene?>> mi chiede lui osservando con attenzione il mio sguardo sconvolto.
<< Si. No...in realtà no >> farfuglio.
Lui mi guarda confuso piegando la testa di lato. Dovrei chiedergli dove cavolo è andato Derek ma James è anche amico di Clark. 

Cazzo non so che fare. Non potrò mai trovarlo da sola considerando che non so nemmeno dove abita. Non so un bel niente di questo ragazzo in realtà sono bastati i suoi occhi per farmi delirare.

<<Stai cercando qualcuno?>> mi chiede lui curioso.
<< Io, beh...in realtà stavo cercando Derek>> ammetto infine.
<< Capisco>> esclama mentre le sue labbra si dilatano in uno strano sorrisetto non per niente stupito. Lo osservo allibita, si comporta come se la mia risposta fosse la cosa più ovvia che potesse sentire.

È così ovvio che sono persa di quel ragazzo? Non penso. Clark se ne sarebbe accorto.

<< Sai dove si trova in questo momento?>> chiedo con tutta la calma di cui sono capace anche se le mie mani tremanti esprimono la sensazione opposta. <<Io volevo ringraziarlo. Sai, per prima.>> continuo titubante cercando di sondare la sua reazione ma lui continua a sorridere, quasi fosse divertito.

Mi sono persa qualcosa?

<< Penso sia andato a casa.>>
<< Oh...emh...dove vive?>> chiedo impacciata.
<<In un appartamento qua vicino. Posso portartici io>> si offre
<<Lo faresti davvero?>> chiedo palesemente sorpresa e lui si limita ad annuire in modo meccanico.
<<Bene. Devo solo informare mio fratello che vado via.>>
<<Ti aspetto fuori>>
<< Grazie mille James >> gli dico sinceramente prima di allontanarmi da lui mentre mentalmente sto già elaborando la bugia da dire a Ed affinché mi lasci andare via.

AudereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora