•Capitolo 5•

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Forse adesso voglio solo spogliarmi da questo ruolo per vedere cosa c'è sotto
( Fabio Volo)
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Arrivati  dinanzi al mio appartamento sto per scendere dalla macchina mentre Clark mi tira a sé.

<< Dove pensi di andare senza salutarmi?>> chiede con un sorriso malizioso.
<< A casa >> rispondo con tono ovvio

Mi rivolge uno sguardo indispettito, ma poi si avvicina posandomi un rapido bacio sulle labbra.
<< Questa sera passo a prenderti per le sette e mezza.. va bene ? >>
<< Si okay...A stasera>> rispondo scendendo dalla macchina.

Trascorro  il resto della giornata a guardare la televisione e a mettere in ordine gli appunti delle lezioni universitarie.
La tipa con cui condivido l'appartamento non ha messo il naso fuori dalla sua camera nemmeno per un secondo.

È di gran compagnia!

Avrei voluto istaurare un'amicizia con lei, anche solo per una chiacchierata ogni tanto tra ragazze, ma se continua così sarà impossibile. Mi irrita particolarmente il suo atteggiamento.

Alle sei mi chiudo in bagno per fare la doccia. Ci sto più del previsto e quasi mi dimentico che l'appuntamento con Clark.
Quando finisco mi accorgo che è passata già mezz'ora.

Mi devo muovere!

Asciugo la mia chioma ribelle col phon e poi passo la piastra.
I miei capelli sono di un castano scuro e sono una delle poche cose che adoro del mio aspetto fisico e una delle rare caratteristiche che ho ereditato da mia mamma. Solitamente li porto ondulati, ma questa sera ho deciso di farli lisci.
Fatti i capelli, mi trucco.

Non sono la tipa che ama pitturarsi la faccia, utilizzo semplicemente un po' di correttore e il mascara nero per rendere le mie ciglia ancora più voluminose e dare un contorno scuro ai miei grandi occhi verdi.

Osservo l'orario sul telefono. Sono le sette e un quarto e noto che Clark ancora non mi ha scritto, ma continuo comunque a prepararmi.
Indosso un paio di jeans stretti che arrivano poco sopra le caviglie e un maglioncino verde abbastanza lungo che mi copre anche il sedere. Per finire infilo la mia pelosa giacca nera e non può mancare uno dei miei adorati berretti di lana.

Ricontrollo il telefono e Clark non si è fatto ancora sentire.

Gli mando un messaggio: "Quando arrivi? Ho fame"

Cinque minuti dopo mi risponde. Visualizzo il messaggio che dice : " Perdonami piccola, non riesco a venire. Mi hanno trattenuto a mangiare a casa di Luca".

Non posso crederci.
Ma sta scherzando?
Mi urta terribilmente questo suo atteggiamento menefreghista, non merita nemmeno che io gli risponda.

Un po' titubante decido  che non vale la pena rimanere a casa da sola per colpa sua.
Ma considerando la mia vita sociale inesistente l'unico posto in cui posso trascorrere un po' di tempo fuori casa è il locale di Ed.
Prima di dirigermi lì lo chiamo per assicurarmi che sia al pub.

<< Giulia dimmi >> risponde al primo squillo.
<< Ed sei al pub? Vorrei venire un po' >>
<< Si vieni. Sei con Clark?>> mi chiede alzando un po' la voce a causa del parlottio che riecheggia incessantemente. Il locale deve essere affollato e quasi mi pento di andare.
<< No sono sola>> risponde secca, non specificando che Clark è un perfetto stronzo e mi ha dato bidone all'ultimo secondo.

<< Ah.. io non posso lasciare qua per venirti a prendere >>
<< Non è un problema Ed, vengo a piedi. Dista solo 15 minuti da casa mia >>
<< Che cavolo dici? Ti faccio venire a prendere da Micheal. >> obietta con tono severo
<< Ma non c'è biso.. >> faccio per continuare ma mi interrompe.
<< Sta arrivando. Tieniti pronta >> ribatte e stacca la telefonata.

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