Capitolo 56

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Ogni parola ha delle conseguenze.
Ogni silenzio
anche.
( J.P Sartre)
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Scusate se ripubblico nuovamente il capitolo, ma molte Si sono lamentate perché non riuscivano a vederlo. Quindi ho provato a pubblicarlo di nuovo. Spero che adesso riusciate a leggerlo ❤️

Derek's Pov

Mi sono lasciato schiacciare dalla paranoia che mi sta portando sempre più lontano da lei. Quando le sue labbra carnose si mossero impercettibilmente emettendo quel suono flebile mi sono sentito stringere da una morsa alla gola.

Come ha potuto dirmi che mi ama?
Non è possibile.

Come può dirmi una cosa del genere?
Forse è pazza. Forse sono pazzo io.

Non lo so. So solo che è da una settimana che non riesco più a dormire, una settimana che non sento la sua voce soave che penetra nei miei timpani provocandomi una scia interminabile di brividi, una settimana che non percepisco più il profumo inebriante che emana la sua pelle, una settimana che non osservo più le sue labbra rosee schiudersi in un sorriso. Quei sorrisi imbarazzati e forse anche un po' strambi, ma dannatamente sinceri, che al giorno d'oggi sono così rari da ammirare.
È passata una settimana da quando sono stato calpestato da quei grandi occhi velati dalle lacrime che io gli avevo causato, percepivo il suo dolore attraverso il suo corpo tremolante e attraverso la sua voce strozzata, e non ho fatto nulla per proteggerla. Mi sono lasciato annientare dal panico e l'ho lasciata fuggire via.

Penserà che io non tengo a lei, che lei è soltanto un gioco per me.
Ma sono tutte stronzate. Sono vittima di sentimenti insoliti e agghiaccianti che sono totalmente incapace di gestire. Ed è per questo che non gli ho mai detto che mi perdevo a contemplare ogni suo impercettibile gesto, che osservavo minuziosamente l'angolo della sua bocca sollevarsi per dare vita a uno dei suoi bellissimi sorrisi che mi provocano un tuffo al cuore. Non gli ho mai confessato che mi abbandonavo ad ascoltare i gemiti strozzati che emetteva la sua bocca quando la baciavo, che veneravo il suo corpo caldo quando stava a contatto col mio, quando le mie mani marchiavano il suo corpo pulito e casto. E non gli ho mai detto quanto la sua presenza abbia cambiato la mia vita, quanto io sia terrorizzato all'idea di perdere l'unica cosa che mi abbia mai reso felice.

Eppure quando ha buttato quella parola il panico ha iniziato ad assalirmi, ad avvolgermi come un'onda anomala privandomi dell'ossigeno.

In questi giorni lontana da lei, la mia mente non mi da tregua, è afflitta dall'immagine straziante di quando è scappata, lasciandomi solo in quello spazio angusto e opprimente.

Mentre ero riuscita a possederla, a conquistare la sua fiducia, ad annientare le debolezze e le insicurezze incise sulla sua pelle chiara io l'ho tradita.
Ho baciato Lora davanti a lei spinto dalla fottuta paura della galera. Clark mi stava mettendo alla prova, lo so bene, e non potevo permettermi di rischiare, dovevo conquistarmi la sua fiducia.
Ma Giulia é all'oscuro di tutto questo. Lei non conosce i guai in cui sto annegando, non sa l'orrore che ho compiuto e sono spaventato dall'idea che lo possa scoprire e di come possa giudicarmi.

Tutto il mio mondo sta precipitando, il castello di sabbia che avevo fondato si sta sciogliendo, la corazza che mi ero costruito intorno come uno scudo, lei l'aveva scalfita, la stava annientando.

E mentre un'altra notte insonne procede indisturbata sfioro con le dita questo dannato bracciale che le avrei dovuto regalare per Natale.
Non ho mai fatto un regalo ad una ragazza, non ne ho mai sentito la necessità o l'esigenza, il pensiero non mi sfiorava minimante. Eppure nella mia mente frullava questa insolita idea per stupirla, per renderla felice, ma soprattutto, da perfetto egoista, per vedere sbocciare sulle sue labbra un sorriso ed essere avvolto dalle sue braccia mentre mi avrebbe sussurrato un "grazie" sincero all'orecchio, mentre mi avrebbe regalato un'altra dose di vita.
E mentre questa scena sdolcinata regnava nella mia mente mi sono diretto in un piccolo negozio al centro di Londra per prenderle un qualcosa che l'avrebbe resa contenta.
Non avevo idea di quello che potevo regalarle. Nonostante sia legato a lei da un sentimento lancinante e profondo non so molto sui suoi gusti o sulle sue marche preferite. Per avere un consiglio adeguato ho telefonato mia madre imbarazzato che, non ha esitato a farmi sentire ulteriormente a disagio con le sue impertinenti domande, ma percepivo nella sua voce acuta un velo di contentezza nel sentire suo figlio... innamorato?

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