Capitolo 31

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Lo cercherai ancora,
inutile negarlo.
E in mezzo alla gente avrai l'ansia di  incontrarlo
Come la prima volta che l'hai visto
E l'ultima volta che l'hai perso.
( Fabio Volo)
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La caffeina è già entrata in circolo mentre mi dirigo all'università per le seguire le prime lezioni della settimana.

Raggiungo l'aula dove si terrà la lezione di lettere moderne, e come al solito intravedo Paul seduto agli ultimi posti. Lo raggiungo.
Vorrei poter raccontargli tutto e sfogarmi con lui.
Ma ho un po' il timore di essere giudicata...

<< Buongiorno >> esordisco mentre prendo posto accanto a lui.
<< Buongiorno Giulia...Tutto bene ? >> mi chiede preoccupato.
Lo guardo stranito.

<< Si si >> mento, cercando di sfoderare il sorriso meno falso di cui sono capace.
<< Sei sicura ? È solo che sei...>>
<< Inguardabile ? >> lo interrompo.
<< No...certo che no, ma le occhiaie e le borse sotto gli occhi ti danno l'aspetto di...uno zombie>>

La sua schiettezza non fa che sorprendermi.
Mi massaggio le tempie esasperata.
<< È stato un fine settimana stressante >> ammetto senza scendere troppo nei particolari.
<< È successo qualcosa quella sera ? >>
<< A quale serata ti riferisci? >> chiedo confusa.
<< Beh... quando hai dovuto aiutare tuo fratello al pub>>
<< Oh! Io... beh si...in realtà dovrei raccontarti un po' di cose >> ammetto, decisa a confessare tutto.

Sento tremendamente il bisogno di parlarne con qualcuno, altrimenti credo che impazzirò.

<< Dimmi tutto >>
Paul è particolarmente elettrizzato. Gli si legge negli occhi che muore dalla voglia di scoprire cosa ho da dirgli.
<< Dopo >> sussurro mentre il professore inizia a spiegare.
<< No ora! >>
Lo guardo storto.

<< Non posso parlarne adesso. È una storia lunga >>
<< Dai Giulia cavolo>> dice lui a voce eccessivamente alta.

<< Sssh!! >> mormorano alcuni studenti infastiditi dal tono acuto di Paul che sta decisamente disturbando la lezione.

Mi porto una mano sulla fronte e abbasso lo sguardo per l'imbarazzo mentre Paul brontola qualcosa che non riesco a capire, ma non gli chiedo di ripetere.

A fine lezione ci dirigiamo alla piccola caffetteria per prendere il solito caffè.

<< Sto ancora aspettando il tuo racconto >> esordisce lui mentre si accende una sigaretta.
<< Possiamo parlarne dentro il bar ? >> rispondo sollevando il cappuccio della giacca per proteggermi dalla pioggia che sta iniziando delicatamente a scendere.
<< va bene >> concede sbuffando.

Dio quanto è impaziente!

<< Prendiamo due caffè >> dice Paul alla signora Lucy che, con la sua solita gentilezza, è venuta al nostro tavolo per prendere le ordinazioni.
<< Arrivano subito ragazzi >> sorride lei e si allontana.
<< Come fa la signora Lucy ad essere sempre così di buon umore ? >> chiedo pensierosa
Paul fa spallucce.
<< Non tentare di cambiare discorso. Adesso mi devi raccontare tutto >>

Faccio un respiro profondo e gli rivelo tutta la verità: dal bacio con Derek alla festa al parco alla notte in cui abbiamo dormito abbracciati a quando ha baciato Lora mentre io ero nascosta nel suo armadio.

Durante il mio racconto l'espressione di Paul varia incessantemente. Mi fa quasi ridere se non fosse per il fatto che rivivere questi momenti mi provoca un dolore straziante, ma ormai familiare, nel petto.

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