Capitolo 27

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Rimango pietrificata al sentir pronunciare queste parole.
Il suo tono è estremamente serio mentre continua a guardarmi intensamente negli occhi.

Vorrei poter lasciarmi andare completamente e affondare nei suoi occhi tutte le mie paure. Ma non è così facile.
Faccio un gran sospiro.

<< Ho paura Derek >> ammetto, abbassando gli occhi.
<< Di cosa? Di Clark? >> chiede adirato
<<No.. cioè si... ma non solo >> borbotto.
<< Allora di cosa? >>
Faccio un respiro profondo

<< So come sei fatto! So che scopi ogni fine settimana con una ragazza diversa e so anche che non ti fai minimamente scrupoli quando poi le scarichi come se fossero un oggetto di poco valore >>

I suoi occhi mi fissano duramente, mentre io lentamente mi alzo da sopra di lui.

Mi infilo nuovamente la mia maglietta e mi lego i capelli in un impreciso chignon.

<< Dove vai? >> mi chiede, quasi preoccupato e ignorando completamente quanto gli ho appena detto.
<< Devo ritornare in cucina a prendere una sigaretta. Le ho lasciate nella borsa >> spiego.

Con un rapido gesto della mano sfila un pacco di sigarette dalla tasca posteriore dei pantaloncini e me ne pone una.

L'atmosfera è completamente cambiata: il momento magico è passato e mi sento infastidita dal fatto che non abbia replicato.

Mi dirigo verso la piccola finestra per accendere la sigaretta.

<< Non voglio giocare con te Giulia >> esordisce con voce così bassa da fare fatica a sentirlo.
<< Quindi è vero Derek? È vero quello che dicono di te?>>

Lo sapevo già in fondo, ma una piccola parte di me sperava non fosse realmente così.

<< Si è vero cazzo.. Ma che te ne importa? Faccio quello che mi pare perché sono libero. Io non sono vincolato a nessuno >> sbraita.
<< Ecco è di questo che parlavo. Mi hai implicitamente confermato le mie paure. Non credere che sarò una di quelle ragazze >> urlo mentre gli volto le spalle.

Sento che si sta alzando dal letto.

..Ti prego non venire qui...

Ma in quell'istante mi raggiunge e mi afferra per un braccio per farmi voltare verso di lui.
Il suo viso è a un millimetro dal mio.

<< Ti ho detto che non voglio giocare con te >> mi urla in faccia.
Il suo alito emana ancora il tonfo della birra, sebbene non sembrerebbe più ubriaco.
<< E io come faccio a crederti? >>
<< Cazzo Giulia ma veramente?>>
Sospira esasperato, ma poi continua.
<< Se avessi voluto solo giocare pensi che l'avrei fatto con te? Pensi che mi sarei complicato la vita? Sai con quante ragazze potrei divertirmi senza avere problemi? >>

Il suo tono è di assoluta indifferenza, mentre io sono particolarmente turbata dal sentirgli ammettere che può scopare tranquillamente con chi e quando vuole.

Mi tiene ancora per il braccio.
Mi divincolo e mi volto nuovamente verso la finestra dandogli le spalle.
Ho paura di fidarmi totalmente di lui, per quello che mi ha raccontato Micheal; per quello che mi ha detto Paul e per quello che mi ha appena ammesso lui.

Senza preavviso mi afferra e mi solleva da terra.
Mi carica in spalle ignorando le mie richieste di mettermi giù mentre raggiunge il suo letto. Mi fa sdraiare delicatamente prima di coricarsi accanto a me.
Lo fulmino con lo sguardo.

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