Capitolo 44

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Profumavi di proibito.
Avevi quell'odore che hanno i diavoli.
Ma Dio, quando hai sorriso
mi si sono aperte
le porte del paradiso.
*****

La mattina seguente sento caldo. Troppo caldo.

Tento di scoprirmi ma con la mano tocco una superficie calda e morbida.
Alzo lentamente  lo sguardo. Il volto addormentato di Derek mi provoca un sorrisetto, il che è del tutto raro considerando che la mattina il massimo di cui sono capace è aprire gli occhi e non riesco a proferire mezza parola finché non ho caffeina in circolo.

Cerco di tirarmi su ma il suo braccio mi cinge in vita immobilizzandomi. Spintono delicatamente la sua spalla e cerco di slegarmi dalla sua stretta presa.

Scendo lentamente dal letto e, camminando in punta di piedi per non svegliarlo, abbasso la maniglia della porta.
Prima di uscire dalla stanza mi volto nuovamente verso di lui.
Osservo attentamente il petto nudo colmo di tatuaggi avvolto dalle lenzuola chiare, l'espressione corrucciata e le labbra schiuse che fremono leggermente. È dannatamente bello senza nemmeno sforzarsi.

Sgattaiolo dalla camera e mi dirigo in cucina.

Apro freneticamente tutti gli scaffali alla disperata ricerca di caffè, ma non riesco a trovarlo. Non c'è traccia di caffè.
Come è possibile ?

Sto per ispezionare l'ennesimo angolo quando una voce stridula prorompe alle mie spalle.

<< Giulia che sorpresa vederti qui! >>

Mi volto imbarazzata verso James che mi guarda palesemente divertito. Non so se per il mio aspetto inquietante in piena mattina o per il mio palese stupore. Forse per entrambi.

<< Ehm..Già. Anche per me è una sorpresa vederti >> farfuglio.

Ma che diamine sto dicendo?
Che razza di sorpresa è vedere una persona nell'appartamento in cui vive?

Le sue labbra si schiudono in un sorriso a trentadue denti chiaramente divertito dalla stronzata che è appena uscita dalla mia bocca.

Aggrotto la fronte e mi schiarisco la voce per placare il mio imbarazzo.
<< Emh... scusa mi sono appena svegliata>> tento di giustificarmi mordendomi il labbro, come faccio sempre quando sono in uno stato di tensione.
<< Capisco... stai cercando qualcosa di particolare? >> chiede osservando le ante degli scaffali aperte e  tentando di mascherare una risata.

<< Volevo fare il caffè... ma non riesco a trovarlo>>
<< Lascia fare a me >> afferma avvicinandosi alla cucina.

Mi sposto leggermente da lui abbassando lo sguardo e solo in quel momento mi accorgo che indosso semplicemente la maglia di Derek che mi copre a malapena.

Merda! Non avevo pensato all'eventualità di incontrarlo.
Adesso sono ancora più imbarazzata di prima.

Faccio un respiro profondo e prendo posto su una sedia tirando per quanto sia possibile la maglia affinché possa nascondermi almeno le cosce.
Ma ovviamente fallisco nel tentativo.

<< Ecco a te  >> esordisce James porgendomi il caffè e continuando a sorridere come un ebete.
<< Emh grazie >> affermo in modo meccanico e portandomi di colpo la tazza alle labbra per non allungare una potenziale conversazione. 

Pessima idea. Il caffè è bollente e rischia di ustionarmi il palato. Impreco tra me mentre penso solo a svignarmela dalla cucina.

James prende posto   difronte a me sedendosi sul divano e soffiando leggermente nel contenuto della sua tazza col tentativo di raffreddarla.

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