Audere

By Beth_Lo

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COMPLETA. Riservata, timida e insicura di sè, Giulia Belli è fidanzata da tanti anni con Clark Candel, un rag... More

•Capitolo 1•
•Capitolo 2•
•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 5•
•Capitolo 6•
•Capitolo 8•
•Capitolo 9•
•Capitolo 10•
•Capitolo 11•
•Capitolo 12•
•Capitolo 13•
•Capitolo 14•
•Capitolo 15•
•Capitolo 16•
•Capitolo 17•
•Capitolo 18•
•Capitolo 19•
•Capitolo 20•
•Capitolo 21•
•Capitolo 22•
•Capitolo 23•
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
AVVISO
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
AVVISO
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Sequel o no?
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
EPILOGO
~Ringraziamenti~
Sequel iniziato

•Capitolo 7•

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By Beth_Lo

C'è un tempo per capire,
un tempo per scegliere,
un altro per decidere.
C'è un tempo che abbiamo vissuto,
un tempo perso
e un altro che ci attende.
( Seneca)
*******

La mattina seguente vengo svegliata da una voce che non riesco a riconoscere.
Mi stropiccio gli occhi ancora assonnata mentre un leggero tocco mi scuote la spalla.
È Micheal.

<< Svegliati Giulia, ti ho preparato la colazione>> mi dice premuroso accarezzandomi leggermente la guancia.
Le mie labbra secche si increspano in un lieve sorriso e con estrema lentezza mi sollevo dal letto.
Lo seguo in cucina soffermandomi ad ammirare il tavolo pieno di biscotti dall'aria decisamente succulenta e due cappuccini.
Volto il mio sguardo verso Ed che dorme beatamente sul divano per permettermi di dormire comodamente nel suo letto.
Ha insistito affinché trascorressi la notte a casa sua e di Micheal dopo lo sgradevole avvenimento della sera precedente.

<< Cavolo! Sono le dieci e mezza >> sbuffo con la voce impastata ancora dal sonno guardando l'orologio  appeso nella piccola cucina.
<<Già. Anche io mi sono svegliato ora>> risponde Micheal <<Avevi da fare? >>
<< Si...beh dovevo andare a lezione questa mattina >> affermo irritata dal fatto che sicuramente rimarrò indietro.
Non sopporto perdere le lezioni. Diversamente dalla maggior parte degli studenti a me piace molto studiare. Riuscivo sempre a conseguire ottimi risultati a scuola e i miei genitori sono stati sempre orgogliosi di me. Ero contenta e soddisfatta degli innumerevoli complimenti che ricevevo dalla mia famiglia, ma mi piacevano meno quando tendevano a sminuire Ed, che contrariamente a me, non ha mai avuto buoni rapporti con le discipline scolastiche.

Micheal mi osserva incredulo, quasi fosse un reato andare alle lezioni universitarie.
Scoppio in una risata fragorosa mentre prendo posto su una sedia e addento un biscotto al cioccolato.

<< Buoni eh? >> mi chiede Micheal sorridendo.
<< Mmh..>> riesco solo a dire a causa della bocca piena.
Questo è il momento per cercare di estrapolare qualche informazione sul conto di Derek. Devo comprendere il motivo sottostante a quegli sguardi ostili e, non posso ignorare la smisurata curiosità di conoscere meglio questo ragazzo.

Ora o mai più Giulia.

<<Senti Micheal... >> mi schiarisco la voce prima di continuare il discorso cercando di trovare un modo cortese  e che non sia troppo invadente.
<< Dimmi >> mi incalza lui guardandomi dritto negli occhi.
<<Perché tu e Derek non vi sopportate?>> chiedo d'istinto, optando per la via diretta e senza futili giri di parole.
Intravedo una scintilla perplessa balenare nel suo sguardo, ma non pare molto stupito della mia domanda schietta. Picchietta le dita sul tavolo ad un ritmo regolare quasi a pensare cosa rispondere. Il suo esitare ha l'unica conseguenza di aumentare la mia curiosità.

<< Ma non è vero! Io e Derek siamo molto amici>> ironizza con una risata isterica, ma percepisco una nota di agitazione sulla sua voce.
<< Beh...se non ti va di dirmelo non è un problema...>> sbotto secca.
Scrolla le spalle indispettito
<< Okay....risponderò alla tua domanda se dopo risponderai alla mia>>
Inarco un sopracciglio incerta ma acconsento annuendo con un gesto meccanico.

Non ho minimamente idea di cosa vorrà sapere da me, ma sarò felice di rispondergli, dopo che lui avrà appagato esaustivamente il mio bisogno di conoscere Derek.

<< Io e Derek ci siamo conosciuti qualche anno fa ad una festa. Sai...anche io facevo parte della loro cerchia di amici >> ammette portandosi la mano tra i capelli un po' imbarazzato.
Rimango incredula dinanzi a questa notizia.

Ma com'è possibile?

<< E poi cosa è successo? >> chiedo confusa soffiando leggermente sul cappuccino affinché possa raffreddarsi almeno un po'.
<< Aspetta...Ora te lo racconto. Impaziente eh?>> mi chiede sorridendo
<< Beh.. si.. un po' >> ammetto.
<< Una sera eravamo ad una delle solite feste organizzate a casa di Luca >> continua lui torturandosi le pellicine delle unghie.
<< Erano tutti fottutamente ubriachi, come sempre d'altronde. Alcuni erano riversati a terra a causa dell'eccessiva quantità di alcool che gli scorreva nel sangue, mentre altri erano intenti a scopare in qualsiasi angolo libero della casa.>>

Rimango sbigottita, sconcertata e ignara dell'avventato stile di vita che Clark conduce da quando frequenta l'università. Certo non mi aspettavo che trascorresse il suo tempo immerso nei libri, ma ero assolutamente all'oscuro delle "solite" feste a casa di Luca.
Adesso inizio a comprendere perché mi ha tagliato fuori dalla sua vita da quando si è trasferito a Londra.
Sento la rabbia ribollirmi nelle vene fino ad esplodere nel petto, e faccio appello a tutto il mio autocontrollo per non andare da lui e pretendere spiegazioni. Ma faccio un respiro profondo tenendo a bada la collera mentre Micheal continua il suo racconto.

<< Anche io avevo bevuto, ma non come tutti gli altri. Ero il più lucido della comitiva. Non volevo perdere il controllo, perché per me era importante quella serata. Avevo un appuntamento con una ragazza bellissima >>

Fissa un punto indiscriminato quasi a ricordare quella serata, quasi ad immaginare questa ragazza.

<< E poi? >> lo incalzo mentre sorseggio il mio cappuccino.
<< E poi un cazzo...vagavo per la casa alla ricerca di Miriam, così si chiamava, e all'improvviso rimango pietrificato mentre la vedo appoggiata al muro e Derek addosso a lei che la teneva per la coscia>>
Il tono della sua voce trasuda un'emozione a cui non so dare nome. Una miscela di odio, rabbia e tristezza invade il suo sguardo mentre stringe la tazza con talmente tanta forza da far diventare le nocche bianche.
Scuoto la testa disorientata da quest'ammasso di informazioni e un senso di disgusto avvolge ogni particella del mio corpo.

<< Cazzo! Sai come ci sono rimasto di merda?! Li sentivo ansimare come animali e io non riuscivo ad allontanarmi da quella scena orribile. Io ero innamorato di Miriam, e lui lo sapeva benissimo. Tutti quegli stronzi lo sapevano>> sbraita frustrato.
<<Come ha potuto fare una cosa del genere? Eravate amici>> esclamo tentando di mandare a stento il nodo che si è formato in gola.
Sono delusa dal comportamento di un ragazzo che neppure conosco e, non capisco perché questa confessione mi turba così tanto.
Dovrei essere arrabbiata soltanto per il comportamento di Clark. Eppure in questo momento percepisco solo un'amara avversione nei confronti di Derek.

<< Oh ma quale amici. Loro non sanno cosa significa amicizia. Sono solo un branco di menefreghisti attaccabrighe>> conclude seccato portandosi di colpo la tazza alle labbra.
<< Ti stai riferendo anche a Clark quindi?>> chiedo titubante ma qualcosa dentro di me sa già la risposta.
<< Si Giulia...anche il tuo caro e perfetto fidanzato è così. Sono fatti tutti della stessa merda>> sentenzia in tono schifato.
Quella smorfia di repulsione dipinta sul suo volto mi fa comprendere all'istante che non conosco per niente il mio ragazzo, e che Derek è solo il classico spavaldo presuntuoso.

<< Com'è andata a finire quella sera? >> chiedo.
<< Ho passato il resto della serata chiuso in una camera. Alla fine ero talmente incazzato con Derek che sono sceso di sotto a cercarlo. Avrei voluto ucciderlo. Ma appena lo accusai per quello che mi aveva fatto, mentre gli gridavo contro che mi aveva pugnalato alle spalle, mi resi conto che lui non riusciva completamente a capirmi. Cazzo, era così ubriaco, che non si era nemmeno reso conto che quella ragazza, era la tipa per cui avevo perso completamente la testa >>
Ostenta un risolino nervoso e continua
<< In quel momento mi sono davvero reso conto da chi ero circondato. Me ne andai dalla festa e non volli più frequentarli >>

Rimaniamo in silenzio per alcuni secondi mentre l'unico rumore è il ticchettio delle lancette che segnano lo scorrere dei minuti. Tra di noi cala un silenzio penoso, talmente palpabile da farmi sentire a disagio.
Incastra i suoi occhi duri nei miei e il suo tono profondo e pungente pone fine a quel momento privo di parole.

<< Volevi sapere chi fosse.Eccoti accontenta... Questo è Derek Holder>> annuncia allargando le braccia con un gesto un po' melodrammatico.
<< Ecco perché ieri lo guardavo male cazzo. Perché era accanto a te. E lui non deve stare accanto a te. È soltanto uno stronzo bastardo. Non fa altro che scopare qualsiasi cosa basta che respiri. E quelle stupide cretine che cascano ai suoi piedi come se fosse un Dio immortale, non facendo altro che aumentare il suo ego>>

Lo guardo fisso negli occhi, mentre lui prende fiato e continua << Ed ecco perché odio Clark, perché fa parte di questa gentaglia. Ma okay...di Clark non posso dirti nulla. State insieme da molti anni e magari ti ama davvero. Ma sta lontana da Derek. Dico sul serio >> esclama in tono severo.

Mi irrita il modo in cui ha pronunciato  quest'ultima frase, ma poi capisco che è solo preoccupato.
Micheal è un secondo fratello per me e so quanto mi voglia bene.

<< Tranquillo. Non succederà più. Non dopo questo racconto>> ammetto anche se non pienamente convinta.
<< Bene...>>sentenzia lui e noto che i lineamenti del volto iniziano ad allentarsi e a divenire meno rigidi.
<< Cosa volevi chiedermi tu invece? >> chiedo pronta a rispondere alla sua domanda come gli avevo promesso.
<< Niente.. non ha più importanza >> sbotta secco senza guardarmi negli occhi.

Inarco un sopracciglio dubbiosa e in quell'istante percepisco un gemito provenire dal divano. Saetto lo sguardo in direzione di mio fratello, il quale si sta lentamente sollevando ancora assonnato.
Qualcosa mi dice che la conversazione tra me e MIcheal finisce qui.

<< Buongiorno a tutti >> prorompe Ed mentre si sgranchisce le gambe con gli occhi ancora mezzi chiusi.
<< Buongiorno Ed >> gli sorrido. << Vuoi fare colazione con noi? È rimasto ancora qualche biscotto>>
<< Stronzi...avete finito tutti i miei biscotti! >> obietta in tono scherzoso mentre prende posto accanto a me.
<< Beh.. a mia discolpa posso solo dire che erano al cioccolato. E sai che non posso rinunciare mai alla cioccolata >>
Mi giustifico sollevando le braccia in segno di resa, per tutta risposta scoppia in una risata fragorosa e mi pone un dolce bacio sulla fronte.

<< Sono contento di vederti sorridere. Mi dispiace tanto per ieri sera >> afferma e percepisco un velo di amarezza nella sua voce.
<< Non devi dispiacerti. Non è successo niente... io sto bene>> lo rassicuro sfoderando un sorriso sincero.

Mi sorride di rimando e continua a fare colazione, mentre Micheal rimane in silenzio per tutto il tempo. Ha lo sguardo perso nell'oblio e mi domando a cosa stia pensando.

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