Una favola moderna

By Chicca369

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Questa è la storia di Mia e Andrea, due ragazzi che si incontrano per caso, ed impareranno a conoscersi e ad... More

Capitolo I - Mia
Capitolo II - Mia
Capitolo III - Mia
Capitolo IV - Mia
Capitolo V - Mia
Capitolo VI - Mia
Capitolo VII - Mia
Capitolo VIII - Mia
Capitolo IX - Mia
Capitolo X - Mia
Capitolo XI - Andrea
Capitolo XII - Mia
Capitolo XIII - Mia
Capitolo XIV - Mia
Capitolo XV - Andrea
Capitolo XV - Mia
Capitolo XVI - Andrea
Capitolo XVII - Andrea
Capitolo XVIII - Mia
Capitolo XIX - Andrea
Capitolo XX - Mia
Capitolo XXI - Andrea
Capitolo XXII - Mia
Capitolo XXIII - Andrea
Capitolo XXIV - Mia
Capitolo XXV - Andrea
Capitolo XXVI- Mia
Capitolo XXVII - Andrea
Capitolo XXVIII - Mia
Capitolo XXIX - Andrea
Capitolo XXX - Andrea
Capitolo XXXI - Mia
Capitolo XXXII - Andrea
CapItolo XXXIII - Andrea
Capitolo XXXIV - Mia
Capitolo XXXV - Andrea
Capitolo XXXVI - Mia
Capitolo XXXVII - Andrea
Capitolo XXXVIII - Andrea
Capitolo XXXIX - Mia
Capitolo XXXIX - Andrea
Capitolo XL - Mia
Capitolo XLI - Mia
Capitolo XLII - Andrea
Capitolo XLIII - Mia
Capitolo XLIV - Andrea
Capitolo XLV - Mia
Capitolo XLVI - Andrea
Capitolo XLVII - Mia
Capitolo XLVIII - Andrea
Capitolo XLIX - Mia
Capitolo L - Andrea
Capitolo LI - Mia
Capitolo LII - Andrea
Capitolo LIII - Mia
Capitolo LIV - Andrea
Capitolo LV - Mia
Capitolo LVI - Andrea
Capitolo LVII - Mia
Capitolo LVIII - Andrea
Capitolo LIX -Mia
Capitolo LX - Andrea
Capitolo LXI - Mia
Capitolo LXII - Andrea
Capitolo LXIII - Mia
Capitolo LXIV - Andrea
Capitolo LXVI - Mia
Capitolo LXVII - Andrea
Capitolo LXVIII - Mia
Capitolo LXIX - Andrea
Capitolo LXX - Mia
Capitolo LXXI - Andrea
Capitolo LXXII - Mia
Capitolo LXXIII - Andrea
Capitolo LXXIV - Mia
Capitolo LXXV - Andrea
Capitolo LXXVI - Mia
Capitolo LXXVII - Mia
Capitolo LXXVIII - Andrea
Capitolo LXXIX - Mia
Capitolo LXXX - Andrea
Capitolo LXXXI - Mia
Capitolo LXXXII - Andrea
Capitolo LXXXIII - Mia
LXXXIV - Andrea

Capitolo XL - Andrea

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By Chicca369

Non potevo crederci. Era di nuovo mia.

Quando nel pomeriggio, mi soffermavo a pensare a come sarebbe potuta finire la serata, mai avrei immaginato ciò che realmente è accaduto. Ci avevo messo tutto me stesso, per fare in modo che ogni cosa fosse perfetta, ma poi c'era stata la storia del tatuaggio.

Avrei voluto parlargliene più avanti, ma mi sarei dovuto immaginare che tenerle nascosto qualcosa era impossibile. In fondo, era andata bene: sulle prime era rimasta sorpresa, ma poi mi aveva fatto il più bello dei sorrisi, ed ero felicissimo.

La cosa che mi aveva sorpreso di più, fu che durante tutta la sera, era stata lei a cercare un contatto continuo. Fino a due mesi prima, era sempre stato il contrario, e infatti, ora non sapevo come comportami.

Certo, dopo quella serata tutto era cambiato, ma mi ricordavo bene la frase nella quale mi aveva detto di non toccarla e di starle lontano, visto che non ne avevo il diritto.

La fissai sorridendo, mentre mi chiedeva se saremmo potuti restare lì quella notte.

-"Ma certo amore mio.." le risposi posandole un bacio sul naso, "solo che dobbiamo fare il letto, perchè questo non l'avevo previsto!"

-"Ah no?" disse facendomi l'occhiolino.

-"Proprio no.. Ma non mi lamento!" dissi facendole strada verso una delle due camere.

La stanza dove avremmo dormito, era quella che una volta apparteneva ai miei nonni. Era una camera quadrata, abbastanza ampia, con un letto matrimoniale al centro, due comodini ai lati, e di fronte ad esso un'armadio. La finestra era a destra del letto, mentre a sinistra vi era un comò, che era l'unica cosa che avevamo tenuto, e fatto risistemare.

Aprii l'armadio, e tirai fuori le lenzuola e il piumone. Facemmo il letto, poi la lasciai in camera, mentre andavo a spegnere le luci in salotto e cucina, e a chiudere porta e cancelli.

Quando tornai nella stanza, trovai Mia seduta al centro del letto che mi fissava, con quei suoi grandi occhi azzurri.

Mi guardava in modo diverso da come facevano tutti gli altri: mi fissava come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto, e mi lasciò col fiato in gola.

Avevo sempre sostenuto che i suoi occhi fossero in grado di dire più delle parole, ma non pensavo fossero in grado di zittirmi.

Mi tolsi le scarpe, e gattonai sul letto, fino ad essere di fronte a lei.

-"Ciao.." le dissi.

-"Ciao.." rispose con un sorriso.

Era bellissima. La feci sdraiare, e mi misi sopra di lei, baciandola con passione. Ricambiò senza riserve, facendomi sentire sereno e voluto, per la prima volta dopo tanto.

Mi era mancata da morire, e non avevo mai permesso a nessun'altra di baciarmi, perchè per me il bacio aveva un significato; molto più di quanto non ne avesse il sesso occasionale, e i baci, erano solo per Mia.

Allentai la presa, e mi sdraiai accanto a lei, tenendole un braccio sul fianco.

-"Sei bellissima.."

-"Anche tu lo sei.." disse passandomi una mano tra i capelli.

-"Potrei svenire.." dissi abbandonando la testa sul cuscino.

Amavo quando mi si toccava la testa, e se era Mia a farlo, con un tocco così delicato e dolce, ci avrei messo la firma a vita. Mi rilassai, e mi lasciai coccolare un po'.

Dopo qualche minuto la sentii dire:"Se ti metti a pancia in giù, faccio meglio."

L'accontentai, e mi girai. Sentii che si appoggiava a me, vicino al fianco, e mentre un braccio, lo fece passare sotto il mio collo, abbracciandomi, l'altro, si occupò di accarezzarmi la testa, il collo, le spalle e la schiena.

Inevitabilmente, mi addormentai.

Mi svegliai il mattino seguente. Aprii un occhio, e vidi che fuori vi era una luce tenue, tipica dell'alba. Sentii freddo, e capii il perchè quando mi accorsi di essere ancora senza maglia.

Girai la testa, e vidi Mia. Era su un fianco, tutta rannicchiata, in mutande e canottiera.

Mi girai del tutto, e la presi tra le braccia senza svegliarla, la spostai appena e la misi sotto le coperte. Feci lo stesso, e una volta al caldo, la abbracciai, e la strinsi forte a me.

Mi riaddormentai, per svegliarmi poco dopo, trovandomi davanti due occhioni spalancati.

-"Che c'è piccola?"

-"Niente.." disse nascondendo il viso tra le mie braccia.

Era dolcissima. Abbassai la testa, fino ad essere al suo livello e la guardai.

-"Me lo dai un bacio?" le chiesi.

-"Sì!" esclamò stampandomi un bacio sulle labbra.

-"Ora va meglio!" dissi contento.

Tirai su la testa, e lei fece lo stesso.

-"Buongiorno!" disse ridendo.

-"Buongiorno a te! Come mai così contenta?"

-"Perchè ho chiuso gli occhi con te davanti, e li ho riaperti tra le tue braccia.."

Mi commossi, e mi vennero gli occhi lucidi. Le presi il viso tra le mani, e la baciai. Intrecciai le gambe alle sue, e la presi sopra di me.

-"Mi dispiace.." le dissi per l'ennesima volta.

-"Lo so.. Ora ci sei no?" disse baciandomi.

-"Si.. E ci resto.." risposi convinto, accarezzandole la schiena.

Le tolsi la canottiera, e mi accorsi che era senza reggiseno.

"Santo cielo.." pensai.

La riabbracciai, e le accarezzai la schiena, il collo, i fianchi, come aveva fatto lei con me la sera prima. Sentii che si agitava tutta.

-"Che c'è piccola?"

-"Mi fai il solletico!" disse tirandosi a sedere sopra di me, e coprendosi i seni con una mano.

-"Non coprirti.. Mi piace guardarti.." dissi con voce alterata dall'eccitazione.

Non potevo farci nulla. Ero un uomo, con una ragazza stupenda, mezza nuda, a cavalcioni, e il caso voleva che fosse anche l'amore della mia vita.

-"Mmm.. Ok.." disse abbassando le braccia, scoprendosi.

-"Stupenda.." dissi guardandola, prima di mettermi seduto e baciarla, togliendola dall'imbarazzo.

Stavo per sdraiarmi di nuovo quando sentii il telefono suonare. Continuai a baciare Mia, ma il suono non smetteva.

-"Rispondi dado.." mi disse Mia sdraiandosi.

-"Che cavolo oh.." dissi scocciatissimo.

Scesi dal letto, e recuperai il cellulare. Quando vidi chi chiamava, mi bloccai.

"Questa si che é una sorpresa!" pensai senza rispondere.

Il telefono smise di suonare per un attimo, poi riprese.

-"Non rispondi?" mi chiese Mia abbracciandomi.

Feci scorrere il dito sull'iphone, e finalmente risposi.

-"Michela.." esordii.

-"Ciaooo!" disse entusiasta Michela, quella che fino a 9 mesi prima, consideravo la mia migliore amica.

-"Che vuoi?" chiesi innervosito.

-"Non ci sentiamo da un casino! Questo è il modo di salutarmi?"

-"Beh è stata una tua scelta non sentirci!"

Feci cenno a Mia, e le chiesi di scusarmi: avrei fatto in fretta.

-"Non importa amore.. Ti aspetto in salone.." disse infilandosi la mia maglietta, e lasciandomi solo in camera.

-"Chi c'è con te?" mi chiese Michela al telefono.

-"Non sono affari tuoi.."

-"Eddai.. Io ti avevo telefonato per far pace! Non per bisticciare.. "

-"Far pace su cosa? Te la sei detta e fatta tutta da sola!"

-"Non è vero.. Tu ti sei arrabbiato con Gabriele! Sei stato ingiusto! Anche se forse un po' di ragione ce l'avevi.." disse sconsolata.

-"Fammi indovinare.. Vi siete lasciati?"

-"No beh.. Ci siamo presi una pausa.. Una lunga pausa.."

-"Michela senti, io ho da fare, le stronzate raccontale a qualcun altro, ok?"

-"Ok ok.. Mi ha chiesto una pausa, e ora si vede con un'altra.. Quella che dicevi tu.."

-"E ora che vi siete lasciati, devi riempire il buco, chiamando me?"

-"Non é così! Mi mancavi! Mi manca il mio amico!" disse dolce.

-"E io cosa dovrei dirti?"

-"Che mi perdoni.."

-"Come sempre insomma.. Giusto?"

-"Beh.."

-"Si Michela, si.. Ogni volta è la stessa storia.. Sentimi, io ora non sono a Bologna, richiamami tra qualche giorno, e io nel frattempo penserò se ti voglio ancora nella mia vita.. Buona giornata!" dissi mettendo fine alla conversazione.

Spensi il telefono e andai in cucina, dove vidi Mia che camminava avanti e indietro tra salotto e veranda.

-"Che fai cucciola?"

-"Niente.. Ti aspettavo.." disse guardandomi interrogativa.

-"Vieni qui.." dissi sedendomi sul divano.

Si sedette accanto a me e mi fissò.

-"Vuoi sapere chi era?" le chiesi.

-"Se è importante si.."

-"Diciamo che lo era.. La persona che mi ha chiamato, era la mia migliore amica.. Si chiama Michela, e la conosco da quando ho 14 anni."

-"Ok.. E perchè eri così scocciato?" mi chiese sdraiandosi, e appoggiando la testa sulle mie gambe.

Le carezzai i capelli, e intanto iniziai a spiegarle:"Ero e sono scocciato, perchè abbiamo chiuso i rapporti circa 9 mesi fa, quando lei non mi ha voluto ascoltare.. Il problema sta nel fatto, che ciclicamente ci allontaniamo, per poi riavvicinarci. E io onestamente mi sono stancato.. Non siamo più adolescenti."

-"Eravamo compagni di banco alle superiori, e con il tempo, ci siamo avvicinati sempre di più, complice anche il fatto che abitavamo entrambi a Castello, e che per tornare a casa, prendevamo la stessa corriera. Le voglio un gran bene, ed è una bravissima ragazza, però è estremamente infantile, e se le metti davanti i suoi errori, s'incazza e scappa.. Sono anni che mi ripeto di non darle più corda, ma forse sono troppo buono e affezionato a lei.. È un'ottima amica, ma ha sempre messo davanti alla nostra amicizia, i suoi rapporti fallimentari.. E io mi sono proprio stufato.."

Mi guardò, e mi chiese:"E come mai si è fatta sentire ora?"

-"Perchè come volevasi dimostrare, il suo fidanzato, si è messo con un'altra, cosa che io avevo previsto, vista l'ambiguità della situazione in cui si erano conosciuti.. E ora che è rimasta sola, torna al'ovile.. Le sta bene, ma io non so cosa voglio.."

-"Beh non devi decidere oggi no?"

-"No infatti.." dissi sorridendo.

-"Ecco.. Perchè io invece so cosa voglio.. E voglio un bacio.." mi disse.

Non me lo feci ripetere due volte, e mi chinai a baciarla. Mi piaceva questa nuova Mia. Mi scostai, e restando a pochi cm, le chiesi:"Amore.. C'e una cosa che vorrei chiarire.."

-"Si anch'io!" disse.

-"Ah.. A che ti riferisci?"

-"Al fatto che non mi cerchi mai, e sembri sempre frenato.."

Mi misi a ridere.

-"Che c'è di così divertente?" mi chiese interrogativa.

-"C'è che io volevo chiederti come devo comportarmi, visto che prima mi hai chiesto di tenere le distanze, e poi ora sei super affettuosa.. Non che mi lamenti, s'intende!"

-"Il fatto è questo.. Con quello che è successo, qualcosa tra noi è cambiato, ma nello stesso tempo, non voglio rimpianti.. Tu, prima del mese scorso, mi hai dimostrato molto, e io, a Natale, ti feci un discorso, nel quale ti promisi di impegnarmi di più nella nostra storia.. Non mi sono dimenticata di questa promessa. Certo, ho ancora qualche riserva, ma non posso, ne voglio, starti lontana.. Quindi ti chiedo di comportarti come prima.. Anzi, amami e basta!"

-"Credo di poterlo fare!" dissi prendendola in braccio.

-"Sai una cosa?" disse ridendo.

-"No no no aspetta! Fammi indovinare! Hai fame!"

-"Sii!" disse baciandomi, "In cucina non c'è nulla!"

-"Te l'ho detto che non avevo previsto di restare qui.. Se mi aspetti, vado a prendere la colazione.."

-"Ok!"

-"Nemmeno ti offri di venire con me? Piccola approfittatrice!" dissi facendole il solletico.

Mia sia alzò, e scappò via correndo. La rincorsi per tutta casa, dandole del vantaggio. Poi, con uno scatto, la raggiunsi e me la caricai sulle spalle a mo' di sacco di patate.

-"Lasciami!" urlò scalciando con le sue gambette, dandomi dei pugni sulla schiena.

-"Sei un bruto!"

-"Oh lo so pulzella!" dissi dandole una pacca sul sedere, per poi scaricarla in maniera poco elegante sul letto.

-"Catturata!"

-"Questo lo dici tu!" disse tirandomi una cucinata addosso.

-"Brutta antipatica!"

Presi l'altro cuscino e glielo tirai piano addosso. Era pur sempre una ragazza.

Giocammo qualche altro minuto, poi crollai sul letto accanto a lei.

-"Ho bisogno della respirazione bocca a bocca!" dissi con il fiatone.

-"Chiamo Ugo allora!" disse Mia ridendo.

-"Ugo? Ma anche no! Poi ho la mia dottoressa personale!"

-"Ah si? E dov'è? Non la vedo.." disse scherzando.

-"Ah no? Io si invece.." dissi mettendomi su un fianco e abbracciandola.

Non appena la ebbi tra le braccia, la baciai, e quando vidi che il bacio si stava approfondendo, per dispetto, mi alzai e la salutai.

-"A dopo peste!" dissi correndo fuori.

Non volevo perdere nemmeno un minuto della nuova Mia, quindi corsi in macchina, per raggiungere il primo bar, e tornare a casa da lei.

In una quarantina di minuti, fui di ritorno, e quando entrai, non vidi Mia.

Mi preoccupai, e perlustrai tutta casa; non trovandola, guardai fuori dalla finestra, e la individuai.

Ciò che mi fece strano, fu che, invece di vederla passeggiare, la vidi correre in maniera strana.

Aprii la finestra, e uscii, andandole in contro. Man mano che mi avvicinavo, notai un qualcosa che si muoveva ai piedi di Mia.

Mi fermai ad osservare meglio, e vidi Mia sedersi per terra, e girare la testa e le braccia a seconda di dove si muoveva quell'esserino. Mi avvicinai ad appena qualche metro, e mi accorsi finalmente, che quel batuffolo, altro non era che un cane; e non era nemmeno così piccolo.

-"Mia.. Che fai?" dissi ad un metro da lei.

-"Fermo!" mi disse piano.

-"Ok.." dissi alzando le mani.

-"Abbassati, e avvicinati piano, con le mani in avanti e i palmi verso l'alto!"

-"Si boss!" dissi ridendo.

Feci come mi era stato detto, e mi sedetti accanto a lei, con le mani avanti, e lo sguardo basso. Il cane, si era nascosto dietro Mia, e con il passare dei minuti, si avvicinò a me. Non riuscivo a capire che cane fosse, anche perchè non volevo alzare lo sguardo e rischiare di spaventarlo.

Dopo qualche minuto, sentì bagnato su una mano, e mi accorsi che mi stava leccando.

Rimasi immobile, poi pian piano alzai la testa, e vidi che Mia si stava alzando, lanciando un legnetto al cane.

Lo osservai meglio: sembrava un cucciolo di 7/8 mesi, sicuramente denutrito, e un po' acciaccato. Aveva il pelo grigio, e a giudicare dalle zampe, non sarebbe certo diventato un chihuahua.

Vidi che prese il bastoncino, e invece che riportarlo a Mia, lo sgranocchiò.

Mia si tolse le scarpe, e andò a mettere i piedi a bagno. Non appena lo fece, il cane lasciò il bastone, e si mise a piangere e ad abbaiare nella direzione di Mia.

-"Mia togliti da lì!" le dissi dalla spiaggia.

-"Perchè?" disse rivolta al largo.

-"Perchè il nostro amico non sembra gradire.. Girati.."

Quando lo fece, si accorse che quei lamenti erano indirizzati a lei, e gli corse incontro. Il cagnolino smise di piangere, e le andò vicino.

-"Che facciamo?" disse guardandomi con gli occhi sgranati.

-"In che senso?"

-"Beh chiaramente qui non c'è il suo padrone.. Magari si è perso e ha fame.."

-"Mia.. Se gli diamo da mangiare, sai vero che non ci lascerà più?"

-"Beh cos'è? Vuoi lasciarlo qui?" disse arrabbiata.

-"No no, però magari possiamo andare da un veterinario.. Se ha il microchip, possiamo risalire a chi l'ha perso.."

-"Hai ragione.. Proviamo di farlo salire in macchina.." disse.

-"Ok.."

Fu una faticaccia, ma dopo una mezz'ora, riuscimmo a metterlo in macchina. Stavamo per partire, quando il cucciolo si mise a piangere, in una maniera straziante. Mia scese a controllarlo, e aprì il bagagliaio. Non fece in tempo ad aprirlo, che il cucciolo era già sceso, e si mise a girare su sè stesso uggiolando.

Scesi anch'io, e in un paio di minuti, sentimmo un guaito. A quel suono, il cane scappò, in direzione della casa accanto alla mia, anch'essa in fase di ristrutturazione.

Seguii il cucciolo, e nascosto sotto delle travi, vidi un paio di occhi identici a quelli del cane della spiaggia. Sulle prime pensai fosse lo stesso, poi guardando meglio, mi accorsi che quello, aveva una macchia sul muso.

Mi sdraiai, e cercai di capire come tirarlo fuori, mentre l'altro cane mi saltellava attorno piangendo.

-"Mia! Vieni ad aiutarmi!"

-"Arrivo! Che c'è?" chiese preoccupata.

-"Ce n'è un altro qui amore.. Solo che non so come fare.. "

Si sdraiò anche lei.

-"Provo ad alzare questa trave, tu chiama il cucciolo, e se non si muove, con molta, e dico molta attenzione, prova a tirarlo fuori.. se non riesci lascia stare che proviamo in un altro modo.."

-"Ok!"

Mi alzai, e facendo leva sulle braccia, sollevai un'asse. Sentii Mia che sussurrava parole dolci, alternate a suoni di richiamo, per poi strisciare in avanti, e allungare le braccia.

-"Ce l'ho!" disse, subito seguito da un "Ahia!"

-"Che hai fatto? Ti ha morso?" chiesi preoccupato.

-"Ma no.. porca miseria che male! Devo aver preso un chiodo.." disse mentre strisciava indietro, con il cucciolo tra le braccia.

Se l'altro era denutrito, questo era addirittura rachitico. Tremava tutto, e aveva la coda tra le gambe. Mi dimenticai per un attimo del male di Mia, e prendendo l'altro cane, andammo subito dal veterinario.

Una volta là, ci fecero aspettare mezz'ora per il nostro turno.

-"Prego, entrate.." disse la segretaria, facendoci strada.

-"Grazie.." rispondemmo in coro io e Mia.

Facemmo la conoscenza del veterinario, e gli spiegammo la situazione, con i cani ancora in braccio. Li visitò, e ci disse, anche se era ovvio, che non avevano ne padrone, ne copertura medica: infatti entrambi avevano problemi dovuti ad una mal'effettuata sverminazione, ed erano denutriti. Probabilmente non erano stati svezzati a dovere.

Erano un maschio e una femmina, e la femmina, quella messa peggio, sarebbe dovuta rimanere ricoverata, poichè aveva dei tagli lungo il costato, e alcune piaghe, che noi non avevamo notato.

Il maschio invece, era sì denutrito, ma con un po' di cure, sarebbe cresciuto sano senza particolari conseguenze. Di malavoglia lasciammo lì la cagnolina, e tornammo silenziosamente a casa, portandoci dietro il nostro nuovo amico.

Una volta arrivati, ci mettemmo in salotto a parlare.

-"Cosa ne facciamo?" chiesi in maniera diretta a Mia.

-"Io in canile non ce li porto!" disse convinta.

-"Calma amore.."

-"Beh chiarivo solo.. Ho fatto volontariato in canile, e quando tornavo a casa, mi piangeva anche l'anima.. Se ripenso ai loro occhi, me li ricordo tutti.." disse triste sdraiandosi sul divano.

-"Ok ok.. Niente canile.. Io uno posso tenerlo, se a Tartufo va a genio, ma due proprio no.."

-"Io posso provare a tenere l'altro.. Ma secondo me mia madre mi butta fuori di casa!"

-"Beh ti prendo io allora! Tipo carica dei 101!" dissi ridendo.

-"Quindi li teniamo?" disse sorridendo debolmente.

-"Si amore.. O per lo meno ci proviamo.. Intanto vediamo di farli tornare in forma.."

-"Lo sai che io non mollo vero?"

-"Oh lo so amore.." dissi andando a prendere la brioche, e portandogliela.

-"Non mi va.. Ho un po' di nausea.." disse chiudendo gli occhi.

-"Come mai?"

-"Non lo so.. Ho un po' di vertigini.. Adesso vedrai che mi passa.. Mi riposo un attimo.." disse.

-"Sicura? Sono qui se hai bisogno eh!" dissi dando un po' della brioche salata al cagnolino, e mangiando la mia.

Passò una mezz'ora, e Mia sembrava essersi addormentata. Essendo quasi l'ora di pranzo, provai di svegliarla, ma non volle saperne. Dormiva davvero profondamente.

Continuai a scossarla, e nel muoverla, le si spostò il braccio destro, mostrandomi una chiazza di sangue. Le toccai il braccio, e la mano mi si impregnò.

Chiamai un'ambulanza, e aspettai che arrivassero; misi dell'acqua in un piatto fondo per il cagnolino, e aspettai.

Le tagliarono la giacca, e si accorsero che aveva un taglio bello profondo che andava dal gomito al polso.

-"Cosa le è successo?" mi chiesero guardandomi storto.

-"Non lo so.. Abbiamo sentito guaire da sotto un cumulo di travi, ne ho alzata una per guardare cosa fosse, lei ci ha infilato le braccia e mi ha detto di essersi fatta male, dopo aver tirato fuori un cucciolo. Quando però abbiamo visto quanto stava male il cane che avevamo trovato, ci siamo dimenticati dell'accaduto, e lei non ha più lamentato dolori.. Quindi non mi sono preoccupato..Poi una volta a casa, mi ha detto di sentire la nausea e le vertigini.. Si è appoggiata sul divano, e quando ho provato a svegliarla, mi sono accorto del sangue.."

-"Quindi ha perso conoscenza.. Sai che gruppo sanguigno ha?"

-"Mi sembra 0, però so che dona il sangue.. Nel portafoglio dovrebbe avere il tesserino con il gruppo.." dissi aprendo la sua borsa, e trovando ciò che cercavo.

-"Esatto, 0 negativo.." dissi mostrando il cartellino, con i dati esatti.

Le fecero una trasfusione, e una volta in ospedale, le diedero qualche punto.

Quando si fu ripresa, ci dissero che se nelle ore seguenti, non avesse lamentato dolori o giramenti di testa, saremmo potuti tornare a casa. Per sicurezza, le fecero anche l'antitetanica, poichè non si ricordava quando l'aveva fatta l'ultima volta.

Io passai almeno tre ore a darmi del coglione, per non essermi accorto di nulla.

-"Cavolo Mia! Potevi dirmi che ti faceva male il braccio!" dissi amareggiato.

-"Ma la cagnolina stava peggio.." disse debolmente.

-"Ok.. Ma dopo? Hai perso tanto sangue amore.. Mi hai fatto venire un'infarto quando ho alzato il braccio e ho visto la macchia, con te che non ti svegliavi.."

-"Mi dispiace.. Mi perdoni?"

-"Ma certo che ti perdono.. Ci mancherebbe.. Però la prossima volta, se anche non ti chiedo le cose, dimmele.. Ok?" dissi baciandole la mano sana.

-"Ok capo!" disse mimando il saluto militare.

-"Vieni qui peste.." dissi avvicinandomi al lettino, e baciandole la fronte.

-"Amore?" mi chiese.

-"Dimmi.."

-"Non è che mi vai a comprare dei vestiti? Quando torniamo a casa, voglio farmi una doccia, e avere qualcosa di pulito.. Anche perchè non so nemmeno quando torneremo a Bologna.."

-"Per me possiamo tornare quando vuoi.. Anche stasera se te la senti.."

-"No.. Domani voglio andare da Cloe.."

-"Cloe?"

-"Si.. La cucciolina.."

-"Ok.. Mi scoccia lasciarti qui però.. Il centro commerciale è un po' distante.."

-"Tranquillo.. Qui sono controllata a vista.." disse ridendo.

-"Ok ok.. Allora dalla via, vado anche a prendere il cane.. Hai già un nome anche per lui?"

-"Sì.. Duca!"

-"Ahahahah poco impegnativo insomma!" dissi ridendo.

-"Eh si.. Vai mo' a prendere Duca e dei vestiti per la sottoscritta.. Il portafoglio è nella borsa!"

-"Portafoglio?" dissi interrogativo.

-"Si, il portafoglio.. Con cosa paghi sennò?"

-"Ma te non ti preoccupare.."

-"No Andrea, sul serio.. Prendilo!"

-"Ma non ci pensare nemmeno! Non esiste.." mi misi il giubbotto, la zittii con un bacio, e prima che potesse protestare, mi chiusi la porta alle spalle.

Non feci in tempo ad uscire, che squillò il telefono.

-"Cosa vuoi ancora?" esordii.

-"Oh stai calmo! Volevo chiederti se eri a casa.." disse Michela.

-"No non sono a casa.. Perchè?"

-"Perchè pensavo che vedendoci, saremmo riusciti a chiarire meglio.."

-"Ribadisco.. Non sono a casa.. E anche se lo fossi, non puoi piombare quando ti pare e piace!"

-"Ma prima..."

-"Ma prima niente.. Mi sono stufato.. È così e basta.. Ti ho detto di lasciarmi del tempo per riflettere, e non parlavo di 5/6 ore.. Devo andare.. Ciao!" dissi spegnendo il telefono un'altra volta.

Avrei dovuto immaginare che non si sarebbe arresa dopo la telefonata della mattina, ma non pensavo fosse così accanita. Le volevo molto bene, ma non sapevo se avevo voglia di perder ancora tempo con una persona che non mi ascoltava mai.

Misi l'iPhone in tasca, e mi diressi alla macchina. Andai nel centro commerciale più vicino, che era a venti minuti dall'ospedale, e mi fermai a pensare di cosa potesse aver bisogno Mia.

Entrai in un negozio di intimo, dove presi un paio di completi, sperando di azzeccare la taglia, e tre paia di calzini. Aggiunsi poi, qualcosa anche per me.

Il secondo negozio nel quale entrai, era uno dei preferiti di Carlotta quando scendevamo, quindi pensai che anche a Mia potesse piacere, e acquistai lì qualche vestito; mentre per me, andai da Zara.

Con quattro sporte piene, mi avviai alla macchina.

Stavo per partire quando mi ricordai che il frigo era vuoto, quindi tornai dentro a fare un po' di spesa. Nell'uscire, notai la vetrina di un negozio, dove su di un manichino, vi era lo stesso giubbotto che avevamo uguali, ma che ora Mia non aveva più, essendo andato tagliato. Entrai subito, e chiesi alla commessa quella giacca.

-"È solo in esposizione mi spiace, non posso vendergliela.." mi rispose.

-"Come in esposizione?"

-"Sì, deve ancora arrivarci quel modello.. Non è in vendita.."

-"La prego.. Gliela pago il doppio, ma devo avere quel piumino.." dissi convinto.

Passai dieci minuti a cercare di convincerla, e alla fine ce la feci. Ero contento come non mai. Andai a prendere Duca, e tornai da Mia, che trovai felice, seduta sul letto, pronta per tornare a casa.

-"Ciao amore mio.." dissi andandola a salutare.

-"Ciao mio eroe.." disse alzando il viso per avere un bacio, che prontamente le diedi, "mi porti a casa?" aggiunse sventolando il foglio delle dimissioni.

-"Certo!"

-"Mi hanno fatto firmare un foglio, dove assicuro che non passerò la notte da sola, ma assistita, così che in caso di bisogno, ci sia qualcuno.. Conto su di te no?" disse sorridendo.

-"Oh yes baby.." dissi aiutandola a scendere dal letto, "e indovina? Vestiti nuovi!"

-"A casa vediamo se sei stato bravo!"

-"Hai forse dei dubbi? Guarda!" dissi mostrandole la giacca.

-"Oddio! Non ci credo! Dove l'hai trovata?" mi chiese incredula.

-"In un posto dove ho dovuto fare carte false per averla.. Ma ora è tua!" dissi mettendogliela sulle spalle.

-"Grazie.. Non ho parole.. Sei proprio un super fidanzato!" disse dandomi un bacio sulla guancia.

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Vi è mai capitato di vivere una situazione talmente coinvolgente, per poi rendervi conto,soltanto a posteriori, che tutto ciò che credevate reale era...