Capitolo LXXV - Andrea

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-"Dado non puoi non venire al pranzo di Natale!" disse Tommaso.

-"Si che posso.. Non ho nessuna voglia di festeggiare.." dissi continuando guardare la tv mentre mio fratello mi si parava davanti.

-"No che non puoi! La mamma ne morirebbe!" disse con fare teatrale.

-"Dai Tom, sopravviverà, lo sappiamo entrambi.. Io invece non sopravviverei a sentirmi chiedere dall'intera parentela, dov'è Mia.."

-"Nessuno te lo chiederà! Promesso!"

-"Certo, e io sono Napoleone!"

-"Salve Buonaparte!" disse ridendo mio fratello.

-"Comunque è no.." ribadii.

-"Si invece.. Aurora non aspetta altro! Ci vediamo domani alle 11 cazzone!" disse uscendo.

Non ne avevo voglia, e non sarei andato. Non avevo nulla da festeggiare quest'anno, men che meno qualcuno con cui farlo.
Spensi la tv, e portai fuori i cani a giocare con la neve. Quell'anno era scesa in anticipo, e ci divertivamo come matti. Quelli con i cani erano alcuni dei pochi momenti nei quali sorridevo in modo genuino. Erano la mia gioia.

Dopo un'oretta li portai in casa e una volta asciutti, andai a farmi una meritata doccia. Mi stavo asciugando quando sentii suonare il cellulare.

-"Si?" chiesi senza guardare il mittente.

-"Dadooooo!" sentii Aurora urlare al telefono.

-"Ciao piccoletta mia!" dissi contento.

-"Ciao dado!"

-"Come stai principessa? Tutto bene?"

-"Si! E tu?"

-"Tutto bene grazie.."

-"Domani vieni?" mi chiese andando dritta al sodo, e facendomi capire che c'era lo zampino di qualcuno.

-"Non lo so amore.."

-"Ma come? Ti prego!" disse facendo la mescola.

-"Vediamo dai.. Chi c'e lì Aurora? Mamma o Carlotta?"

-"Carlotta.." disse innocente.

-"Ecco allora adesso ti mando un bacione e tu mi passi Carlotta.. Va bene?"

-"Ok.." disse tirando su col naso.

Mia sorella sarebbe stata un'attrice fantastica da grande.

-"Ciao fratellone!" esordì Carly.

-"Ciao peste! Perchè fate fare ste cose ad Aurora? Siete patetici!"

-"Perchè tu sei un testone.. Se tu dicessi che domani vieni, saremmo a posto.."

-"Come ho già detto a Tommaso, non ne ho voglia.."

-"Una volta ogni tanto puoi pensare a noi e non solo a te stesso? Mancheresti solo tu!"

-"E allora?tra trenta persone non si noterà nemmeno la mia assenza."

-"Non è vero!" rispose Carlotta risentita.

-"Dai Carly apprezzo i vostri sforzi, ma non posso dirti di si.. Se me la sento verrò, sennò ci vediamo poi durante le feste.. Ciao cucciola!" dissi chiudendo la chiamata.

Non capivo tutta questa insistenza.

Una favola modernaWhere stories live. Discover now