Capitolo XVIII - Mia

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Oggi era il giorno della sua partenza, pensai tirandomi a sedere dal letto.

Erano passati tre giorni, e ancora non facevo altro che pensare a lui.

Io pensavo fosse diverso. Lo speravo.

E invece, così non era stato.

Chissà quante altre ragazze c'erano nella sua vita oltre me. Dovevo ammettere che era stato davvero bravo ad abbindolarmi. C'era riuscito in pieno, e io c'ero cascata.

Basti solo pensare che martedì sera, mi aveva chiamata 100 volte, il giorno dopo solo un messaggio, e oggi nulla.

Questo era l'interesse che aveva. In due giorni gli era passato.

Avrei voluto fargli i complimenti.

Ma la verità era un'altra: mi aveva ferita. Avevo passato questi tre giorni assieme a Giovanni, concentrandomi solo sullo studio, ma non aveva funzionato granchè.

Non sapevo cosa fare. Decisi quindi di tornare a casa, anche perchè sentivo la mancanza di Asia stando da Gio.

Lo ringraziai di tutto come sempre, e gli dissi che se quella sera non usciva, poteva venire da me.

-"Beh ci aggiorniamo dopo Chicca! Ti so dire!" disse abbracciandomi.

Presi la macchina e mi diressi a casa.

Non feci in tempo a parcheggiare, che vidi Andrea appoggiato alla sua macchina, che fissava casa mia.

"Che cavolo ci faceva qui?" pensai.

Ero indecisa se tornare da dove ero venuta o restare.

Vinse la voglia di sentire ciò che aveva da dirmi, e di dirgliene quattro in risposta.

Scesi dalla macchina e andai verso il cancellino.

-"Mia.. Aspetta per favore!"

-"Cosa vuoi?"

-"Solo parlarti un minuto.."

-"Non ho niente da dirti.."

-"Tu no, ma io sì.. Ascoltami e basta.. Ok?"

-"Sentiamo.." dissi scocciata.

-"So che non mi crederai, ma ci provo lo stesso. Le foto che hai visto, sono di una mia compagna di facoltà. Due mesi fa sono andato a letto con lei e da allora.."

-"Non mi interessa niente di quello che fate!!" urlai aprendo il cancello e dirigendomi alla porta.

Non volevo sentirmi dire quello che lei poteva avere da lui, e io no.

-"Lasciami finire.. E da allora mi perseguita! Appena poi sa che sono andato con un'altra, non ne parliamo!"

-"Ahahah bella scusa questa!" dissi ironicamente.

-"No dico sul serio! Guarda!" disse mettendomi sotto il naso dei fogli.

-"È la copia della denuncia che ho fatto stamattina. Ci sono tutti i messaggi che mi ha mandato.. Alterna inviti provocanti a minacce.. È stato Tom a convincermi.. Non sto scherzando.."

Diedi un'occhiata ai fogli che mi aveva dato in mano: diceva la verità.

Sospirai. Avevo pensato male di lui tre giorni per una cazzata.

Ciò però non toglieva, che aveva ammesso di non farsi problemi ad andare con chiunque.

Non sapevo che fare.

-"Mia.. Ti prego.. Dimmi qualcosa.."

-"Non lo so.. Onestamente non so che dire.."

-"Dimmi che mi credi e che tutto tornerà come fino a quattro giorni fa.."

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