Capitolo LVII - Mia

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Adoravo poter dormire la mattina, specie dopo essere uscita. Non avevo una spiegazione logica, ma semplicemente, mi piaceva l'idea di rimettermi in pigiama e rilassarmi; se poi finivo a fare l'amore con Andrea, e a prendermi le sue coccole, era ancora meglio.

Mi svegliai sentendolo parlare al telefono, e immaginai che si trattasse del fratello.

-"Tranquillo.. Alle 20 sarò lì! Ciao bro!" disse chiudendo la conversazione.

Lo osservai mettere in carica il telefono, e tornare a letto.

-"Chi era?" gli chiesi reclamando un suo abbraccio.

-"Tommy.. Stasera abbiamo allenamento con i ragazzi, in vista di un torneo, e abbiamo deciso di anticipare di un'oretta!"

-"Ah ok!" dissi sorridendo.

-"Tu che fai stasera? Vuoi venire con me?"

-"No amore.. Gioca la Juve, e non me la perdo!" risposi scherzando.

-"Ah è più importante la Juventus di me?"

-"No.. Ma tu avrai da fare dado, e preferisco venire al torneo.. Così rimarrò a bocca aperta davanti alla vostra bravura.."

-"Che ruffiana che sei.." mi disse baciandomi, e sdraiandosi sopra di me.

-"Solo un po'.." ammisi.

-"La mia ruffiana.."

-"Solo tua.." dissi stringendolo a me, per poi alzarmi.

-"Su dado.. Dobbiamo preparare il pranzo!"

-"Fame?"

-"Si!" esclamai.

-"Agli ordini allora!" rispose aiutandomi ad alzarmi, e avviandoci insieme in cucina.

Fui letteralmente travolta da Asia, che vedendo la direzione verso il cibo che stavamo prendendo, non voleva certo arrivare ultima, pertanto mi precedette, e si fermò davanti al frigo.

-"Le hai dato da mangiare?" chiesi mentre l'accarezzavo, rivolgendomi ad Andrea.

-"Si.. Ma è un pozzo senza fondo!"

-"Lo so.. È tremenda!"

-"Come la padrona!" disse ridendo, mentre dava un biscotti ad Asia.

-"Ma tu senti che ingrato!"

-"Amore è vero! Mangi quasi più di me quando sei in forma! Non è una critica, ma una constatazione amichevole.." disse abbracciandomi da dietro, e baciandomi la nuca.

-"Amichevole un corno!" replicai sogghignando.

Misi su l'acqua, e affettai pomodori e mozzarella, in modo da fare una pasta fredda improvvisata; poi mi sedetti sull'isola, e rilassai la gamba col tutore.

-"Ancora una settimana, e sarò libera!" dissi indicando tutta la ferraglia che avevo addosso.

-"Allora tra una settimana festeggiamo!"

-"Fai tra un mese! Ho anche tutta la riabilitazione.." dissi sconsolata.

-"E allora? Ci sono io con te.. Ma almeno non avrai più quest'armamentario! Anche se non oso immaginare che bella foresta troverò!" disse accarezzandomi il bordo del tutore.

Io scostai la gamba imbarazzata. Non ci avevo pensato. Non mi depilavo la gamba da un mese oramai, e sicuramente non mi si era bloccata la ricrescita.

-"Amore scherzo.. Chissene frega dei peli dai!" disse baciandomi il naso.

-"A me frega!" risposi imbarazzata.

-"E a me no.. E siccome sono io il tuo ragazzo, e sono io che ti tocco, decreto che è una cosa di nessunissima importanza."

Una favola modernaWhere stories live. Discover now