Iniziai a sudare freddo. Ero nei guai. Guai grossi. Mi appoggiai allo stipite e sentii una mano fredda sulla mia. Mi girai.
-"Tutto bene?" mi chiese Vittoria.
-"L'ho chiamato. Sta venendo qui e.. E.. E.." dissi senza parole.
-"E ora sei nel pallone.." concluse per me.
-"Si.." ammisi.
-"Vai di sopra in camera sua ad aspettarlo.. Così non vi disturberà nessuno."
-"Sei un angelo.." le dissi sorridendole.
-"No.. Sono una madre che adora la sua futura nuora.." disse ridendo.
Non le risposi e mi incamminai nella stanza di Andrea. Mi appoggiai sulla vecchia poltrona in pelle nell'angolo e mi assopii, grazie alla luce soffusa creata dalle persiane chiuse. Mi risvegliai a causa di una luce intensa che mi illuminava il viso. Sbattei le palpebre e scorsi Andrea appoggiato a braccia incrociate sullo stipite della porta.
-"Non volevo svegliarti.." mi disse socchiudendo la porta, e ricreando l'atmosfera di poco prima, avvicinandosi a me.
-"Tranquillo.. Tanto tra un secondo mi odierai.." dissi chiudendo gli occhi.
-"E perchè mai?" mi chiese prima che mi alzassi in piedi.
Una volta alzata, mi fissò. Mi girai lentamente di profilo, e scostai i lembi della giacca, mettendo in mostra la pancia. Poi tornai di fronte a lui e attesi. Era immobile, e non sbatteva nemmeno le ciglia.
-"Dimmi che almeno respiri.." dissi cercando di spezzare la tensione.
-"Credo di essere sotto shock.. È quello che penso io?" chiese titubante.
-"Vieni qui.." dissi prendendogli le mani e appoggiandole sulla pancia.
-"Ohmmioddio.." disse tutto d'un fiato.
Lasciò le mani dove le avevo posate e cadde in ginocchio, fissandomi dal basso con riverenza.
-"Sei incinta.."
-"Si.."
-"Come diamine è possibile? Dimmi che è mio.."
Stavo per tirargli un ceffone, ma mi trattenni.
-"Certo che è tuo idiota!" dissi ridendo; "Dev'essere successo quando siamo tornati dalla Spagna.. Ho vomitato la pillola e non l'ho ripresa quel giorno.. Poi ho fatto una cura antibiotica.. E non abbiamo mai usato altre protezioni.."
-"Sì, mi ricordo.. Mi avevi anche chiesto di ricordartelo! Che idiota!"
-"Va beh.. Non è colpa tua.."
-"Si.. Eravamo in due ed entrambi dovevamo starci attenti.." disse duro.
Mi sentii in imbarazzo e mi ritrassi istintivamente.
-"Ehi ehi, non intendevo che non lo voglio Mia.. Torna qui.." disse prendendomi per le mani e rialzandosi, "Devo abituarmi all'idea.."
-"Lo so.. È difficile, ma non è un obbligo.. Ho scelto di tenerlo e non cambierò idea, ma se non te la senti, non te ne faccio una colpa.." dissi pensando di rassicurarlo.
-"Obbligo? Non sentirmela? Cristo, Mia, aspetti mio figlio.. Nostro figlio.. Credi che te lo lascerei fare da sola? Mai!" disse convinto.
-"Aspetto nostro figlio certo, ma capisco le difficoltà, per quello l'ho detto.. Anche se sono felice che tu voglia riconoscerlo e accettarlo.."
-"Dio mio! Accettarlo? Sono contento come una pasqua! Diventerò padre.. Wow.. Questo si che è un bel regalo di Natale!!!" disse sorridendo.
-"Ah si, non c'e che dire.." sussurrai.
Aveva parlato del bambino, non di noi come famiglia.
-"Si sa già di che sesso è?" mi chiese.
-"No.. Ho voluto aspettare a farmelo dire.. Non mi sembrava giusto saperlo senza di te.." ammisi.
Era vero. Per quanto avessi paura di parlargliene, era una cosa troppo importante per negargliela.
-"Ti ringrazio.. Sei stata molto premurosa, e io una testa di cazzo! Ma mi farò perdonare.." mi promise guardandomi negli occhi.
-"Ok.."
-"Da quanto lo sai Mia?"
-"Tre settimane.. Non riuscivo a trovare il coraggio di affrontarti.." ammisi.
-"Tre settimane.. Beh poteva andarmi peggio.." disse un po' risentito.
-"Mi dispiace.."
-"Dispiace più a me.. Scendiamo? Voglio dirlo a tutti!!!"
-"Certo.. Anche se.." dissi abbassando lo sguardo.
-"Lo sanno già vero?"
-"Si.."
-"Ok, allora voglio andare a prendermi le congratulazioni!" disse tirandomi per la mano.
-"Certo.." dissi delusa.
Speravo parlasse anche del nostro rapporto, ma non l'aveva fatto. Le mie paure erano infondate: non sarebbe stato con me per il bambino. Avrebbe accettato lui nella sua vita, non me. E dovevo ammettere che era molto più triste questa idea che non l'altra.
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Una favola moderna
RomanceQuesta è la storia di Mia e Andrea, due ragazzi che si incontrano per caso, ed impareranno a conoscersi e ad amarsi, nonostante le loro differenze. Lei è una ragazza dolce, simpatica e solare, ma con qualche scheletro nell'armadio.. Riuscirà Andrea...