Capitolo LXVII - Andrea

3K 136 4
                                    

Erano cinque giorni che ero a Formentera, e già non vedevo l'ora arrivasse sabato, per andare a prendere Mia in aeroporto.
Avevamo seguito i piani: ero partito prima da solo, per stare un po' con i ragazzi, poi lei mi avrebbe raggiunto, sfruttando la mia assenza per andare qualche giorno a Riccione con le sue amiche. Ci sentivamo abbastanza spesso, ma passare dal vivere insieme al non vederla proprio, era stata più dura del previsto.
Senza contare che lì in Spagna, era un'incubo: tutte le sere c'era qualcuna che provava a strusciarmisi addosso, e per quanto attraenti fossero in certo casi, m'infastidivano, perchè pensavo subito a come ci sarei stato male io, se fosse successo il contrario.

-"Dado vieni a mangiare?" mi chiese Alberto.

-"Che ore sono?" chiesi aprendo gli occhi.

-"Le due.."

-"Cavoli mi ero addormentato! Arrivo!" dissi alzandomi dal telo, e infilandomi le infradito, per raggiungere il chiosco sulla spiaggia, dove gli altri erano già seduti.

-"Vai tranquillo.. Ti abbiamo lasciato riposare!" mi rispose Alberto.

-"Grazie bro.." dissi sedendomi accanto a Ste.

-"Cosa prendi? Noi abbiamo ordinato delle insalate e delle robe con nomi impronunciabili!"

-"Prenderò quello anch'io! Se poi è immangiabile, mi butto sul gelato!" decretai.

Mi alzai, e andai ad ordinare direttamente al bancone, vista la fame, e vista la lentezza dei due camerieri che si occupavano dei tavoli. Provai ad esprimermi in spagnolo, ma vi rinunciai, passando quindi ad un inglese fluente. Non avevo perso il mio savoir faire.

Tornai dai ragazzi, e chiacchierammo del più e del meno, finchè Gherry non volle sapere cos'aveva combinato la sera prima.

-"Nulla.. Eri svalvolatissimo.. Come ti abbiamo visto ieri sera, non credo si ripeterà! Eri da mandare a paperissima!" disse Edo.

-"Perchè? Mi ricordo solo di aver sbattuto da qualche parte visti i lividi che ho sulle braccia!" rispose Gherardo mostrandoci i suoi trofei di guerra.

-"Sei voluto uscire a tutti i costi dalla discoteca, e sei corso in spiaggia, cadendo un paio di volte, perchè a tuo dire, volevi sentirti libero.. Quando ti abbiamo riacciuffato, hai iniziato a parlare di percentuali di guadagno, e cifre di affitto.. E dulcis in fundo, ti sei bloccato in mezzo ad una frase sconclusionata, e.." dissi lasciando in sospeso.

-"Hai vomitato anche l'anima.." concluse Ste, per me.

-"Wow.. Mi faccio i complimenti da solo.." disse Gherry prendendosi la testa tra le mani, e ridendo.

-"Come te.. Non c'è nessuno.." disse Luca, canzonandolo.

-"Tu sei l'unico al mondo.. Taratarataratattara..." continuò canticchiando Ste.

-"Ma va dai!!!" rispose Gherry facendo un gestaccio.

Continuammo a ridere e scherzare per tutto il pranzo, anche perchè restammo visibilmente sconvolti nel constatare quanto fosse tremenda la poltiglia che inconsciamente avevamo ordinato: la fame però era troppa, ed ingurgitammo tutto, prima di fare una capatina a casa per abbuffarci di nutella e patatine.
Una volta tornati all'appartamento, ne approfittai per scrivere un sms a Mia.

"Ciao splendore.. Come procede a Riccione? Ti diverti?"

In un paio di minuti mi arrivò la sua risposta.

"Ciao amore!!! Va tutto benissimo, e mi diverto un sacco! Mi era mancato passare del tempo con le mie amiche :)"

"Mi fa piacere :) e io non ti manco?"

"Sì, un sacco.. Ancora poco e sarò lì, pronta ad abbronzarmi col sole della Spagna!"

"Ti aspetto."

Rimisi il telefono in carica, e raggiunsi Ste in terrazza che fumava. Diedi un paio di tiri anch'io, approfittando della mancanza di Mia. Non ero un fumatore, ma un tiro lo davo volentieri, memore del mio passato.

-"Dai scemo.. Ancora due giorni e la principessa arriva a salvare l'umore del suo rospo!" mi disse ridendo.

-"Rospo a chi? Guardati tu!" dissi tirandogli una gomitata nelle costole.

-"Ok, colpo basso!" ammise alzando le mani.

-"Sicuri che non vi scocci che stia qui con noi? So che le volete bene ma.."

-"Niente ma.. Certo che ci fa piacere.. È la tua fidanzata, e si dà il caso che sia una ragazza d'oro.. Poi, anche se così non fosse stato, sappiamo quanto ti renda felice averla intorno.."

-"Grazie Ste.. Sono proprio cotto!" ammisi facendo il finto disperato.

-"Ce ne siamo accorti da mo! Non è la scoperta dell'acqua calda questa!" disse ridendo e spegnendo la sigaretta prima di lasciarla nel posa cenere.

Decidemmo di riposarci un'oretta, prima di tornare in spiaggia, anche perchè io mi ero bruciato un po' la schiena, essendomi addormentato al sole, e così, ebbi il tempo di farmi una doccia e di applicarvi il dopo sole per gli arrossamenti.
Una volta in spiaggia, il pomeriggio passò in un baleno, tra partite di calcio e beach volley, sfociate poi in aperitivo con alcuni dei compagni di squadra improvvisata, che avevamo conosciuto lì: erano cinque ragazzi, tra cui un paio di ragazza piuttosto simpatiche.
Ci accordammo per incontrarci la sera, e una volta docciati e sbarbati, uscimmo alla volta dell'ennesima serata a ballare, in compagnia delle nostre nuove conoscenze.
Una delle ragazze mi sembrava di conoscerla, ma forse mi sbagliavo, pertanto decisi di lasciar correre ed indagare più tardi.

Una favola modernaWhere stories live. Discover now