Capitolo XV - Mia

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Sentii bussare insistentemente alla porta.

-"Che cavolo c'è?!" dissi piuttosto arrabbiata.

-"Non vai a lezione oggi signorina?" disse mia madre con un tono arrabbiato.

-"Certo che ci vado! Ma mica è ora?"

-"Ah no? Strano perchè sono le 9:00!"

"Le 9:00? Cavoli! Non avevo puntato la sveglia"

Appena sentii la frase di mia madre corsi in bagno a lavarmi, mi cambiai, mi legai i capelli, misi un filo di trucco e corsi a vestirmi.

Optai per un paio di leggins neri, una maxi maglia a righe grigie e nere, una collana lunga con un ciondolo a forma di cuore, e le mie sneakers Gucci, grigio chiare.

Presi la borsa, ci infilai il blocco per gli appunti e l'astuccio e filai fuori di casa, dimenticandomi completamente delle medicine che dovevo prendere.

"Perfetto" pensai, mentre salivo in macchina.

Per fortuna non trovai molto traffico, e arrivai in ritardo solo di mezz'ora, che su quattro ore di lezione, poteva considerarsi un leggero ritardo, come amavo raccontare a me stessa.

Trovai posto accanto a Luca, lo salutai, e tirai fuori quaderno, astuccio e cellulare.

Sbloccai l'iphone, e vidi quattro messaggi: due erano di Andrea, di cui uno era la buonanotte, e l'altro, il buongiorno, uno era di Veronica, e l'altro di Giovanni, che mi avvisava di non essere a casa oggi, e che quindi potevo benissimo andare a mangiare dagli zii, ma in casa ci sarebbe stata solo la Colf.

Risposi in primis a Gio, e gli dissi di non preoccuparsi, e che avrei mangiato in mensa o al bar. E che non vedevo l'ora di vederlo.

Era strano, ma quando non lo vedevo per un po, mi sentivo strana, come se mi mancasse un pezzo. Mi mancava mio "cugino".

Poi fu la volta di Andrea. Non sapevo che rispondergli. I suoi messaggi erano normalissimi, ma io mi sentivo troppo in imbarazzo dopo la sera prima.

Optai per un banale:"Buongiorno anche a te :)"

Infine risposi a Veronica, che mi aveva scritto se la sera andavo a cena da lei. Le risposi:"Sono già lì tata!"

Misi via il telefono, e iniziai a prendere appunti seriamente.

Il mio metodo di studio consisteva nel seguire le lezioni, prendere appunti, e quando tornavo a casa, riassumevo il libro e aggiungevo le cose fondamentali prese dagli appunti, in un secondo quaderno. Pertanto ci mettevo un secolo, ma tutti i miei compagni studiavano dai miei quaderni. Ero contenta di rendermi utile.

Dopo una mezz'ora, mi arrivò un sms di Andrea:"Che combini?"

E iniziammo uno scambio di messaggi, in cui ci raccontavamo delle rispettive lezioni. Poi mi chiese se riuscivamo a vederci oggi, e gli risposi che non ce l'avremmo fatta, perchè ero impegnatissima.

In tutta risposta mi mandò una sua foto con la faccia triste. E mi cacciai a ridere. Io gliene mandai una con gli occhi spalancati, e un gran sorriso, scrivendogli che non volevo fisse triste.

Mi arrivò un'altra foto, dove stavolta sorrideva anche lui. Stupendo.

Gli promisi di chiamarlo più tardi, e il resto della giornata passò tra le lezioni.

Andai alla macchina, tornai a casa, mi feci una doccia veloce e mi misi in tuta. Tanto per fare da baby sitter andavo benissimo.

Portai fuori Asia, insieme andammo a prendere la torta preferita di Veronica, e tornammo verso casa. Presi la macchina e mi diressi dalla mia amica.

Una favola modernaWhere stories live. Discover now