Capitolo LXXXII - Andrea

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Ero un coglione. Avevo fatto dubitare Mia della sua bellezza e del mio amore. E dopo averle fatto raggiungere l'orgasmo, capii di essere ancora di più un coglione: non era di cristallo, non le avrei fatto del male, non avrei fatto del male al mio bambino, e soprattutto, era ciò di cui entrambi avevamo bisogno.
Tra noi, la fisicità non era mai mancata, e anzi, era sempre stato un punto fondamentale nella nostra storia: non indispensabile certo, ma importante. Ed io, con le mie paura, non avevo tenuto conto delle implicazioni. Sentirla godere tra le mie braccia era stata una gioia unica, e da quel momento non vi avrei più rinunciato.

Finii di asciugarmi. Mi misi un paio di boxer puliti, un paio di pantaloni della tuta e raggiunsi Mia a letto. Era raggiante, e fui felice di esserne la causa.

-"Eccomi amore.." dissi mettendomi sotto le coperte, e stringendola forte.

-"Finalmente.." sospirò baciandomi il cuore.

Le baciai la testa, imprimendomi nella mente l'odore dei suoi capelli, e presi a carezzarle la schiena. Alzai lo sguardo, e vidi sull'orologio l'orario. Erano le 21:00.
Mi alzai di fretta e corsi in cucina, lasciando Mia interdetta. I ragazzi erano usciti con i cani, e io andai a caccia di cibo per la mia donna e la mia creaturina.
Presi il latte e i cereali di cui lei andava ghiotta, scartai i salumi, perchè aveva detto che non andavano bene in gravidanza, e feci due panini con tonno, pomodori e maionese. Se poi avesse voluto altro, avrei provveduto.

Tornai in stanza, e quando mi vide carico di provviste si mise a ridere.

-"Ale guarda, papà ha portato la cena!" disse accarezzandosi la curva prominente della pancia.

-"Si.. Non sapevo cosa prendere, ma ste due cose sono sicuro ti vadano sempre!" dissi allungandole un panino, e appoggiando il resto sulla scrivania.

-"È tutto perfetto.." disse chiudendo gli occhi mentre addentava il panino.

Mangiammo in silenzio, e quando l'ultimo cereale fu spazzolato via dalla tazza, portai i piatti in cucina mentre Mia si lavava i denti.
Fui di ritorno in dieci minuti, giusto il tempo di caricare la lavastoviglie e di mettere via il latte e i cereali.
Quando feci ritorno, la trovai già sotto le coperte con il musino di fuori che mi sorrideva.

-"Sei proprio bella sai.." dissi sorridendole e raggiungendola.

-"Ora che me l'hai detto, lo so.." sussurrò contenta.

Rimasi sorpreso quando l'abbracciai e la trovai completamente nuda.

-"Mia.. Prenderete freddo.." dissi stringendola.

-"È per questo che ci sei tu no? Per scaldarci.."

-"Mmm.." dissi baciandola.

Lo aveva fatto apposta, ma non mi dispiacque per niente.
La accarezzai tutta, e quando sentii le sue mani su di me, mi irrigidii un secondo.

-"Non devi.." le sussurrai in un orecchio.

-"Infatti.. Ma lo voglio.." affermò cercando di sfilarmi pantaloni e boxer.

-"Mia.. Ma come facciamo? Non darà fastidio al piccolo?" dissi sospirando mentre mi accarezzava nei miei punti più sensibili.

-"No.. L'ho chiesto al ginecologo, e a meno che io non stia sopra, rendendo quindi la penetrazione troppo profonda, non c'e nessun pericolo ne per me, ne per il bambino.."

-"Ok.. Piccola.. Vuoi farlo.. Davvero?" risposi con voce strozzata mentre mi provocava con quelle mani.

-"Si.. Mi hanno consigliato la posizione a cucchiaio.. Possiamo provare se vuoi.." disse nascondendo il viso.

-"Vieni qui.." dissi alzandole il viso e baciandola dolcemente, "possiamo provare tutto ciò che vuoi.. E se senti che c'è qualcosa che non va, devi giurarmi di dirmelo subito, che mi fermo.."

-"Giuro.. Ti voglio così tanto Andrea.." mi disse fissandomi.

-"Lo so piccola.. Siamo in due.."

Le diedi un ultimo bacio, poi la feci girare dolcemente su un fianco e la abbracciai. Le baciai la spalla, mentre con la mano le accarezzavo i seni, facendola gemere; poi scesi e le massaggiai delicatamente la pancia, fino ad arrivare alla sua apertura. Toccai tutti i punti che le davano più piacere, poi le feci divaricare leggermente le gambe, e mi posizionai.

-"Sei sicura Mia? Se non ti senti pronta smetto.." dissi continuando ad accarezzarla.

-"Si sono sicura.." disse portando dietro di se una mano, e posizionandola sulla mia natica.

Entrai delicatamente dentro di lei, e mi sentii in paradiso. Dovetti trattenermi per non venire subito.

-"La mia ragazza.." sussurrai baciandole il collo.

Rimasi immobile per molto tempo, perchè volevo godermi il nostro contatto, poi non resistemmo più, ed iniziammo a muoverci lentamente entrambi. Fu bellissimo. Con una mano non smisi mai di accarezzarle i seni, mentre l'altra la tenevo dolcemente sulla pancia. Non credevo potesse essere così bello fare l'amore in quella posizione, ma dovetti ricredermi.

Andammo avanti a lungo, poi quando fummo soddisfatti, restai dentro di lei, coccolandola.

-"È stato meraviglioso.." sussurrò.

-"Anche per me cucciola.. Te lo assicuro.." affermai.

Uscii da lei, perchè volevo guardarla in faccia. La feci girare e la strinsi forte a me. Non c'era bisogno di aggiungere altro.

"Insieme siamo perfetti" pensai chiudendo gli occhi e rilassandomi.

Se quella era la vita che mi aspettava, con Mia tra le braccia, un pargoletto in arrivo e i cagnoni, non l'avrei scambiata per tutto l'oro del mondo. In in batter d'occhio mi addormentai, e quando mi svegliai, l'ultima cosa che desideravo era alzarmi e scostarmi dal bellissimo corpo della mia fidanzata; ma dovevo.

Volevo andare a correre un po' e prepararle la colazione prima che si svegliasse; quindi mi alzai, mi vestii e uscii con i cani. Dove abitavamo, c'erano i binari del tram in disuso, con una favolosa erbetta, e le nostre belve, adoravano correre lì sopra visto l'ammasso di cemento che circondava. Tagliai poi per il parco, e dopo aver preso brioche a sufficienza per tutti, tornai a casa. Liberai i cani, e andai a farmi una doccia veloce.

Diedi un'occhiata a Mia e la vidi ancora addormentata. Era serena. E ne fui sorpreso perchè era tanto tempo che non la vedevo sorridere nel sonno, e me ne presi il merito sogghignando.

Una favola modernaNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ