Capitolo XL - Andrea

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Non potevo crederci. Era di nuovo mia.

Quando nel pomeriggio, mi soffermavo a pensare a come sarebbe potuta finire la serata, mai avrei immaginato ciò che realmente è accaduto. Ci avevo messo tutto me stesso, per fare in modo che ogni cosa fosse perfetta, ma poi c'era stata la storia del tatuaggio.

Avrei voluto parlargliene più avanti, ma mi sarei dovuto immaginare che tenerle nascosto qualcosa era impossibile. In fondo, era andata bene: sulle prime era rimasta sorpresa, ma poi mi aveva fatto il più bello dei sorrisi, ed ero felicissimo.

La cosa che mi aveva sorpreso di più, fu che durante tutta la sera, era stata lei a cercare un contatto continuo. Fino a due mesi prima, era sempre stato il contrario, e infatti, ora non sapevo come comportami.

Certo, dopo quella serata tutto era cambiato, ma mi ricordavo bene la frase nella quale mi aveva detto di non toccarla e di starle lontano, visto che non ne avevo il diritto.

La fissai sorridendo, mentre mi chiedeva se saremmo potuti restare lì quella notte.

-"Ma certo amore mio.." le risposi posandole un bacio sul naso, "solo che dobbiamo fare il letto, perchè questo non l'avevo previsto!"

-"Ah no?" disse facendomi l'occhiolino.

-"Proprio no.. Ma non mi lamento!" dissi facendole strada verso una delle due camere.

La stanza dove avremmo dormito, era quella che una volta apparteneva ai miei nonni. Era una camera quadrata, abbastanza ampia, con un letto matrimoniale al centro, due comodini ai lati, e di fronte ad esso un'armadio. La finestra era a destra del letto, mentre a sinistra vi era un comò, che era l'unica cosa che avevamo tenuto, e fatto risistemare.

Aprii l'armadio, e tirai fuori le lenzuola e il piumone. Facemmo il letto, poi la lasciai in camera, mentre andavo a spegnere le luci in salotto e cucina, e a chiudere porta e cancelli.

Quando tornai nella stanza, trovai Mia seduta al centro del letto che mi fissava, con quei suoi grandi occhi azzurri.

Mi guardava in modo diverso da come facevano tutti gli altri: mi fissava come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto, e mi lasciò col fiato in gola.

Avevo sempre sostenuto che i suoi occhi fossero in grado di dire più delle parole, ma non pensavo fossero in grado di zittirmi.

Mi tolsi le scarpe, e gattonai sul letto, fino ad essere di fronte a lei.

-"Ciao.." le dissi.

-"Ciao.." rispose con un sorriso.

Era bellissima. La feci sdraiare, e mi misi sopra di lei, baciandola con passione. Ricambiò senza riserve, facendomi sentire sereno e voluto, per la prima volta dopo tanto.

Mi era mancata da morire, e non avevo mai permesso a nessun'altra di baciarmi, perchè per me il bacio aveva un significato; molto più di quanto non ne avesse il sesso occasionale, e i baci, erano solo per Mia.

Allentai la presa, e mi sdraiai accanto a lei, tenendole un braccio sul fianco.

-"Sei bellissima.."

-"Anche tu lo sei.." disse passandomi una mano tra i capelli.

-"Potrei svenire.." dissi abbandonando la testa sul cuscino.

Amavo quando mi si toccava la testa, e se era Mia a farlo, con un tocco così delicato e dolce, ci avrei messo la firma a vita. Mi rilassai, e mi lasciai coccolare un po'.

Dopo qualche minuto la sentii dire:"Se ti metti a pancia in giù, faccio meglio."

L'accontentai, e mi girai. Sentii che si appoggiava a me, vicino al fianco, e mentre un braccio, lo fece passare sotto il mio collo, abbracciandomi, l'altro, si occupò di accarezzarmi la testa, il collo, le spalle e la schiena.

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