Capitolo XXV - Andrea

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Era fatta. Gliel'avevo chiesto davvero. Incredibile.

E fortuna che avevo appena finito di dire che non ero perso per lei.

"Raccontane un'altra amico.. Questa non attacca" disse la mia vocina interiore.

"No. Non attaccava proprio" pensai mentre accarezzavo la pancia di Mia, addormentata tra le mie braccia.

Era inutile che provassi a negare. Tenevo tra le braccia una ragazza unica e speciale, che mi aveva cambiato la vita, e che era riuscita a farmi avere di nuovo fiducia nelle donne.

Dubitavo infatti, che si sarebbe comportata come Cristina, che era solo un'opportunista; ma era ancora presto per dirlo.

La giornata appena trascorsa, con Mia e Aurora era stata stupenda. Mi sembrava di stare con lei da sempre, e mi sentivo profondamente a mio agio.

Per non parlare poi del lato fisico. Non riuscivo a toglierle le mani di dosso, anche se dovevo sempre tenere a mente quanto fosse fragile. Era stupenda, e sarei rimasto una vita intera a coccolarla.

Per fortuna, Aurora non si svegliò, e mi lasciò quindi libero di godermi il contatto con la mia nuova ragazza.

Era mia. Ce l'avevo fatta. E ora dovevo impegnarmi sul serio, e perdere le cattive abitudini, pensai prima di addormentarmi.

Quando mi risvegliai, notai con piacere che Mia era ancora nella stessa posizione di quando c'eravamo addormentati. Le baciai il collo e la chiamai dolcemente per svegliarla.

Per quanto mi piacesse stare così, dovevamo almeno metterci una maglietta. C'era pur sempre una bambina di 5 anni sul divano.

-"Mmmmm.."

-"Piccola dobbiamo metterci un qualcosa addosso.. Poi puoi tornare a dormire.." le sussurrai continuando a baciarle il collo.

-"Mmm mmm.." bofonchiò, poi vidi che si allungava per prendere la maglietta, la infilò al contrario e si girò contro il mio petto.

-"Beh io farò senza.. Vieni mo qui.." le dissi abbracciandola e baciandole la fronte.

Restammo così per un po', tant'è che lei, si riaddormentò, dormendo finchè non entrò la mia sorellina.

-"Buongiorno bell'addormentata!" la salutai.

-"Posso venire nel lettone?" chiese timida.

-"Certo tesoro.." rispose Mia assonnata.

Ci staccammo dall'abbraccio, e lei si mise in mezzo.

Le feci un po' di solletico, come facevo quando era più piccola, e le piacque da morire, poi la abbracciai e le diedi un bacio sulla guancia. La mia bambolina.

Inutile dire che era la mia preferita.

-"Fame.." disse Mia dopo un po', e io iniziai a ridere di gusto.

-"Quando mai non ne hai tu scusami?" dissi scherzando.

-"Sempre! Non mangio mai io.."

-"Non è vero!" disse Aurora.

-"Shhhht! Non devi raccontare i nostri segreti!" le disse sottovoce Mia.

-"Eh no care, adesso voglio sapere tutto!"

-"Io e Mia abbiamo fatto molto merende ogni pomeriggio!"

-"Molte merende?" dissi interrogativo.

-"Sì.. Quella delle 16, quella dell'ora del thè, lo spuntino poi non ricordo!" disse Mia ridendo.

-"Alla faccia.. Due bimbe del Biafra insomma! Forza a fare colazione!" dissi dando una pacca amichevole sul sedere a Mia, e prendendo in braccio Aurora.

Una favola modernaNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ