Life

nikita82roma द्वारा

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È la mattina del funerale di Montgomery. Kate si sta preparando per andare al distretto dove si incontrerà co... अधिक

UNO
DUE
TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI
SETTE
OTTO
NOVE
DIECI
UNDICI
DODICI
TREDICI
QUATTORDICI
QUINDICI
SEDICI
DICIASSETTE
DICIOTTO
DICIANNOVE
VENTI
VENTUNO
VENTIDUE
VENTITRÈ
VENTIQUATTRO
VENTICINQUE
VENTISEI
VENTISETTE
VENTOTTO
VENTINOVE
TRENTA
TRENTUNO
TRENTADUE
TRENTATRÈ
TRENTAQUATTRO
TRENTACINQUE
TRENTASEI
TRENTASETTE
TRENTOTTO
TRENTANOVE
QUARANTA
QUANTANTUNO
QUARANTADUE
QUARANTATRE
QUARANTAQUATTRO
QUARANTACINQUE
QUARANTASEI
QUARANTASETTE
QUARANTOTTO
QUARANTANOVE
CINQUANTA
CINQUANTUNO
CINQUANTADUE
CINQUANTRÈ
CINQUANTAQUATTRO
CINQUANTACINQUE
CINQUANTASEI
CINQUANTASETTE
CINQUANTANOVE
SESSANTA
SESSANTUNO
SESSANTADUE
SESSANTATRE
SESSANTAQUATTRO
SESSANTACINQUE
SESSANTASEI
SESSANTASETTE
SESSANTOTTO
SESSANTANOVE
SETTANTA
SETTANTUNO
SETTANTADUE
SETTANTATRE
SETTANTAQUATTRO
SETTANTACINQUE
SETTANTASEI
SETTANTASETTE
SETTANTOTTO
SETTANTANOVE

CINQUANTOTTO

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nikita82roma द्वारा

Per Kate vedere Rick impegnato nella parte pubblica del suo lavoro era ancora una novità. Aveva imparato a conoscere il suo modo di scrivere, non solo per la costruzione della storia, ma anche materialmente, i suoi attacchi di ispirazione improvvisa notturna, quando si alzava e si rifugiava nello studio o sul divano per dare sfogo alla sua immaginazione. Trovarsi invece a dover fronteggiare con lui un tour promozionale era altro, soprattutto in quella situazione, perché Rick aveva tutte le intenzioni di proteggere Kate da tutto quello che ci sarebbe stato intorno a loro, non l'aveva portata per farsi pubblicità, ma solo perché non poteva pensare di stare alcune settimane lontano da lei. Aveva temuto che lei non accettasse ed invece lo aveva sorpreso dicendo immediatamente di sì, anche perché adesso stare a New York da sola, senza fare nulla per di più al loft senza di lui, era impossibile. Stava cominciando a sentire la mancanza di quella che era sempre stata la sua vita, i suoi ritmi, e Castle lo aveva capito, per questo cercava di non farle mai avere troppi spazi vuoti che lei avrebbe riempito con la sua malinconia.

Gina si presentò al loft il giorno prima che loro sarebbero dovuti partire per Las Vegas. Era ancora indispettita perché Rick le aveva detto espressamente che non voleva che lei lo seguisse, che se la sarebbe cavata da solo e che avrebbe portato Kate con lui e questo la fece arrabbiare ancora di più, non per la presenza di Beckett al suo fianco, perché quello che c'era tra loro era ormai assodato, ma perché lui si era rifiutato categoricamente di sfruttare questa cosa per ulteriore pubblicità: Beckett era di fatto la protagonista nel libro, era la sua musa, sarebbe stato un colpo eccezionali averli insieme per pubblicità, ma lui era stato irremovibile, lei non era lì per quello. Conosceva la voglia di riservatezza di Kate e quanto non le piacesse essere al centro dell'attenzione, non ne avevano parlato, ma lui non avrebbe avuto da ridire se lei non avrebbe voluto farsi vedere in nessuna occasione ufficiale, certo gli sarebbe piaciuto averla al suo fianco, perché lui era orgoglioso di lei, sotto tutti i punti di vista, ma la cosa importante era ritrovarla ogni sera quando sarebbe ritornato da lei, il più presto possibile.

Quando fu Kate ad aprirle la porta, mentre Rick ancora era immerso nei preparativi dei suoi bagagli, Gina rimase stupita della naturalezza con la quale Beckett si era già appropriata del ruolo, anche se viveva lì da poco tempo. Si salutarono in modo cordiale e piuttosto formale, Kate ogni volta che rivedeva l'ex moglie di Rick non riusciva a ricacciare indietro la spiacevole sensazione di quella mattina al distretto quando erano andati via insieme negli Hamptons e di quel maledetto giorno, quando lui era andato alla Black Pawn: non era gelosia quella che provava, aveva imparato a fidarsi ciecamente di Castle, sapeva di non aver più nessun motivo al mondo per essere gelosa adesso, dopo tutto quello che avevano affrontato separati ed insieme e come si erano rimessi in gioco, era un continuo evocare sentimenti dolorosi che la facevano rimanere tesa ed a disagio, nonostante cercasse di mascherarlo in tutti i modi.

- Gina, come mai qui? - Le chiese Rick uscendo dalla camera da letto appena riconosciuta la voce dell'ex moglie.

- Speravo di riuscire a convincerti a fare un po' meglio il tuo lavoro, Rick - Gli disse con aria di sfida.

- Credo di saper fare bene il mio lavoro, Gina. Altrimenti tu non potresti fare la bella vita che fai sfruttando i miei guadagni e quello che ti sei presa per il divorzio, non trovi? - Rispose sarcastico.

- Dai Rick, sii ragionevole è una occasione importante! Tre serate, non di più, una per città, ci mettiamo un attimo ad far uscire un comunicato stampa che eccezionalmente sarai presente con la tua musa, lo sai come vanno queste cose, al massimo vi faranno qualche domanda durante la festa, poi tu sei bravo a gestire la stampa, no? - Provò ad adularlo ma lui le rispose con un sorriso scuotendo la testa.

- Te l'ho già detto, Gina. Kate... - Si avvicinò a lei cingendole la vita - Kate non è qualcosa che devo esibire. Verrà con me e starà al mio fianco nel modo in cui lei vorrà, senza bisogno che ci sia alcun annuncio. Non viene con me perché Nikki Heat è ispirato a lei, ma perché al mio fianco è l'unico posto dove la vorrei sempre.

- Sembra quasi una dichiarazione Rick! - Sorrise Gina per nulla imbarazzata dalle parole di Castle, al contrario di Kate che aveva abbassato la testa guardando il pavimento. - Anzi, credo che ti sia già dichiarato a giudicare da come brilla quell'anello. Congratulazioni, lo hai già detto a Paula? Avrà tanto da fare! - Esclamò ancora la bionda mentre Kate istintivamente coprì la mano con con l'altra, come a voler tenere tutto quello solo per sé.

- No. E non è una cosa che a Paula deve interessare. - Rispose seccamente.

- Andiamo Richard! Lo scrittore che sposa la sua musa è una notizia da urlo! Si vende da sola. Tanto prima o poi verrà fuori la notizia, tanto vale che la sfrutti tu a tuo piacimento.

- Gina, non è il vostro matrimonio. È il mio e di Castle. Io non ho nessuna intenzione di nascondermi, ma questa è una cosa che è solo nostra e così dovrà rimanere. - Kate era rimasta in silenzio fino a quel momento, poi aveva parlato per difendere la loro vita e i loro sentimenti. Sapeva che stare vicino a Rick comportava dover fare delle rinunce per quello che riguardava la sua voglia di normalità e di riservatezza, aveva capito fin da subito che avrebbe dovuto accettare i compromessi, però su quello non aveva alcuna intenzione di derogare, l'unica cosa di cui avevano parlato era che il loro matrimonio doveva essere tale e non avrebbe accettato nessun tipo di interferenza da parte di qualsiasi situazione lavorativa. La durezza del tono di Kate aveva colpito la bionda che incassò il colpo senza replicare: se quella era la posizione di Beckett quella di Castle non sarebbe stata diversa, anzi avrebbe fatto di tutto per assecondarla.

Così erano partiti da soli, loro due, alla volta di Las Vegas ed era strano come il più emozionato fosse proprio Castle, che invece avrebbe dovuto essere abituato a tutto quello. Si sarebbero fermati alcuni giorni, Rick aveva in programma alcuni incontri e degli eventi ai quali avrebbe dovuto presenziare, però il resto del tempo lo avrebbe dedicato solo a Kate, certo non erano nella città più romantica del mondo, ma l'unica cosa che gli interessava era stare con lei, sarebbe andato bene ovunque.

Seduti vicino in aereo nelle loro comode poltrone di prima classe, Rick aveva tenuto per tutto il tempo la mano di Kate, giocando lui stesso con quell'anello che simboleggiava la loro promessa. Più passavano i giorni più era impaziente che Kate diventasse sua moglie, non per paura di perderla o che ci ripensasse, ma solo perché lo desiderava come mai aveva fatto. Lei rilassata, con gli occhi chiusi, si godeva il suo tocco che la tranquillizzava e le teneva silenziosamente compagnia. Quella era una delle cose di lui che l'aveva sorpresa di più, il suo saperle stare vicino in silenzio, più spesso di quanto avrebbe mai immaginato potesse fare vista la sua indole incline al parlare, sempre. Però aveva scoperto che con lei c'era un altro Castle, quello che non aveva bisogno di parole per comunicare con lei, bastava che le tenesse la mano e lei sapeva esattamente quello che voleva dirle.

- Sei nervoso? - Gli chiese quando mancava poco all'atterraggio e stava ricontrollando l'elenco dei suoi impegni.

- No... ehm... stavo controllando quanto tempo dovrai rimanere sola... cioè, non perché io non voglio che tu venga, insomma io vorrei, ma non ti voglio dire di venire per farmi felice... - Si era incartato da solo e fece un respiro. - Non vorrei ti annoiassi troppo, ecco tutto.

- Signor Castle, sarò felice di essere al suo fianco ogni volta che lei vorrà. - Gli disse prendendogli lei questa volta la mano. - Sempre.

- Sempre? - Chiese speranzoso.

- Sì, tranne quando fai quella cosa orribile di firmare gli autografi sul corpo delle tue fan. Perché non so se resisterei alla scena senza picchiare loro o forse te. - Disse scherzando ma non troppo.

- Ehm... no... promesso nessun autografo su nessuna parte del corpo... - si giustificò - ma poi tu cosa ne sai?

- Ti devo ricordare che è stata la prima cosa che mi hai detto quando ci siamo incontrati? - Gli ricordò raddrizzando il sedile dell'aereo.

- Uhm... ti ricordi la prima cosa che ti ho detto? Allora ho fatto colpo! - Aveva già ritrovato tutta la sua sfacciataggine.

- Non ti allargare, Castle! E poi si sa che fai così... tutte quelle ragazzine in fila, per i tuoi autografi che si scoprono e tu che con quella faccia da schiaffi che hai le autografi tutto contento... - Raccontò inorridita.

- Da come lo dici pare che lo hai visto fare... - Le disse ridendo, poi ci pensò e si fece serio. - Tu lo hai visto. Lo hai visto perché lo hai fatto anche tu, dì la verità! Non mi dire che ho autografato anche te e non me lo ricordo!

- Il libro. Una volta. Mi hai autografato un libro. Non a me. Ti sembro la persona che fa certe cose? - Specificò puntualizzando la differenza tra lei e le altre sue fan.

- Tu mi sorprendi sempre Beckett... Ma me ne sarei sicuramente ricordato. Non avrei potuto dimenticarmi di te. - Le parlava di nuovo con quel tono che gli avrebbe perdonato tutto.

- Sono passati tanti anni Castle...

- Tanti anni persi... - La guardò negli occhi e lei non riuscì a sostenere il suo sguardo, imbarazzata, facendo scivolare l'attenzione sulla cintura di sicurezza che stava per allacciarsi. Avevano cominciato le manovre di atterraggio, sarebbero arrivati entro pochi minuti.

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