Lasciami Entrare

By Polly_pocc

244K 13.3K 6.8K

{Libro 1+ Libro 2} Rosie Collins è una ragazza affabile e socievole, finché non le fai girare... gli occhi al... More

1) Appesa alla strobosfera!
2) È stato meglio del bacio tra MaryJane e Spiderman!
3) Ho messo in svendita la mia verginità?
4) "So cos'hai fatto..."
5) Noah lo stronzo!
6) 1000 modi per morire
7) Ora del decesso: 22.33. Causa: sovraccarico da fascino-Jamie.
8) Un pozzo senza fondo di allusioni e doppi sensi.
9) Un sorriso strappa-mutande
10) Una rivisitazione di Taxi Driver
11) Lotte clandestine
12) Cos'è, un'imboscata?
13) Un giorno... Da schifo e l'altro da... Amico
14) Smithers ha liberato i cani
15) Ho la memoria di un elefante incazzato
16) Nemmeno l'uragano Katrina lo farebbe vacillare
17) Non piangere sull'alcol versato
18) Ragazza muore a causa della sua incontinenza
19) Sogni da bollino rosso
20) Anche un cieco coi prosciutti sugli occhi se ne accorgerebbe
21) Signore, liberaci dal male
22) Mi sento braccata come un giocatore di rugby
23) Atteggiamento zen
24) Sì, sono pronta all'uso
25) Come il limone sui pomodori
26) Siamo in una puntata di "What Not To Wear"?
27) Una lampada da interrogatorio puntata in faccia
28) La speranza è la prima cosa che è crepata ormai
29) Oh santi lumi... ho perso il mio lume!
30) Un vulcano in procinto di eruttare
31) «Tutti i migliori sono matti!»
32) I miei bulbi oculari sono disubbidienti
33) Qualcuno avvisi i Maya, il mondo sta finendo ora!
34) Bruce Lee... nel mio petto
35) Sono prevedibile come il maglione con le renne a Natale
36) Se Maometto non va alla montagna...
37) Adesso comprendo come si deve sentire uno Shar Pei
38) «Felici Hunger Games!»
39) Salvate il soldato Rosie!
40) Last friday night
41) Scontro tra Titani
42) E' qui la festa?
43) Vedo la luce in fondo al tunnel
44) Sono la stantman della Torcia Umana
45) Non ti temo!
46) Decisamente la Regina di Cuori
47) Costruire un bazooka con uno stivale e un chewing-gum
48) La tempesta dell'anima
#challenge
49) Chiedere asilo come rifugiata politica in un tempio buddista
50) Un pony... express
51) Siamo sul set di Beautiful?
52) L'happy meal
53) È il Batman dei giorni nostri
54) Eureka!
55) Un ballo da sballo
Nuova storia: I nostri cuori in-colori
56) Ubi maior, minor cessat
57) Uno spirito guardone
58) Il bipolarismo regna
59)... Amare ed essere saggi...
61) Una bomba che farebbe invidia anche a Hiroshima
62) Credo che tu abbia visto troppi film horror!
63) È partito lo spirito di autoconservazione!
64) L'inviata speciale di Satana

60) Il mio passatempo preferito

3.1K 170 140
By Polly_pocc

Chiedo scusa se il capitolo è venuto più lungo del solito, ma non volevo spezzarlo. Spero vi piaccia, è stato un parto gemellare 🤣 purtroppo la mia mente è più incasinata di quella di Rosie e quindi finisco per accavallare le idee, cambiarle, modificarle, eliminarle e mi protraggo per un tempo infinito 🙈 per cui perdonate l'attesa, spero vi piaccia ❤️

~~~~~

«Mi dici perché ti ostini a voler vedere un film horror se poi ti copri la faccia per la maggior parte del tempo?»

«Perché mi piace la suspense» scrollo le spalle disinvolta.

«Cosa ti aspetti da un film che si svolge in una camera da letto? A parte lenzuola svolazzanti, porte che scricchiolano e il protagonista trascinato per i piedi da oscure presenze?»

Noah e io stiamo portando avanti un dibattito sul film "Paranormal activity" da quando abbiamo riacceso le luci in soggiorno. Siamo a casa sua e non la smette di prendermi in giro sul fatto che ho passato il tempo a nascondermi dietro la sua spalla e a chiedergli in continuazione, nei momenti salienti, se potessi guardare.

«Cioè, volevi andare al cinema e pagare per vedere un film, ma non vederlo realmente... è da strambi» commenta, ridacchiando. «Senza offesa, naturalmente» aggiunge dopo un'altra risatina.

Sorrido anch'io per il suo contagioso umore che questa settimana mi è sembrato più altalenante del solito.

Più che altro l'ho visto giù di morale e pensieroso. Ha cercato di fare di tutto per celarmi il suo umore cupo, ma io lo vedo il Noah triste e nervoso, anche se ha portato il sorriso sulle labbra, gli occhi hanno parlato per lui.

Ho attribuito la sua tensione al Natale che è passato e ho pensato che, forse, non dev'essere un bel periodo dell'anno per lui senza i suoi genitori. Probabilmente gli mancavano e gli mancano. Avrei voluto accennare all'argomento con tatto, ma non volevo essere invadente o poco rispettosa del suo silenzioso dolore.

Con lui non so come comportarmi in alcune situazioni, quindi vado nel pallone. Non so se insistere per lasciare che si apra o se stare zitta e aspettare che lo faccia come è accaduto al ballo.

«E sentiamo, qual è il tuo genere?» domando ad alta voce mentre vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.

«Nessuno. Non guardo mai la tv» risponde, urlando di rimando.

Alzo gli occhi al cielo anche se non può vedermi. «Non roteare gli occhi» lo sento dire in tono canzonatorio e per poco non soffoco con l'acqua e guardandomi intorno cercando delle telecamere nascoste. «Tranquilla, non ci sono. È solo che ti conosco più di quanto tu creda» lo sento sghignazzare per la mia prevedibilità.

Non mi piace essere così facile da decifrare, soprattutto da uno che sembra il quaderno di appunti di latino di Sam, se ti concentri per leggere cosa c'è scritto ti viene il mal di testa.

«Comunque, cosa fai nel tempo libero?» chiedo tornando in soggiorno, dove lo trovo ancora nella stessa posizione che ripone il mio cellulare sul tavolino di vetro davanti a sé. Lo osservo con un sopracciglio inarcato.

«Mi serviva internet e il mio cellulare non lo trovo» scrolla le spalle e si lascia andare con le braccia aperte sullo schienale del divano. «Rispondendo alla tua domanda, preferisco dedicarmi ad altre attività più interessanti» ammicca e batte una mano al suo fianco, invitandomi a raggiungerlo.

Già so dove vuole andare a parare. Sto parlando col Re dei doppi sensi, quindi decido di stuzzicarlo. «Tipo?»

Un sorriso malizioso e sexy si fa strada sulle sue labbra mentre si sporge su di me, tenendo il viso così vicino al mio che il suo respiro mi lambisce il viso.

Una mano si posa sulla coscia coperta solo da un sottile strato di calza trasparente e l'altra fra i capelli, dietro la nuca.

Le sue dita leggere sulla mia pelle, mi fanno tirare un lungo respiro, il suo buon profumo mi penetra nelle narici: snifferei l'essenza di Noah ventiquattro ore su ventiquattro.

«Queste sono le tue attività preferite?» la voce strozzata per l'eccitazione. «Palpare le ragazze sul tuo divano?» sussurro con tutto il corpo in fiamme per le sue carezze.

Le vibrazioni che emana il corpo di Noah e l'intensità del verde dei suoi occhi, mi paralizzano. In questo momento, potrebbe crollarci la casa addosso, ma non me ne accorgerei.

Gli angoli delle sue labbra si alzano prima che si posino sulle mie, lentamente, con baci dolci e delicati. Si stacca un attimo per guardarmi con quegli occhi che mi hanno rapito sin dal primo sguardo. «Non le, ma la ragazza: tu» con voracità si scaglia sulla mia bocca, togliendomi il respiro e mandando in visibilio il mio corpo.

Ogni giorno che passa, posso percepire la sua bramosia crescere attraverso il linguaggio del corpo, degli occhi, dell'energia dei suoi baci. E non posso nascondere a me stessa che anche la mia voglia di lui aumenta... una reciproca voglia l'uno dell'altra, di stare insieme, il desiderio condiviso.

«Vuole essere la mia ragazza, Rosie Collins?» dice sulle mie labbra gonfie dei suoi baci.

Mi scosto un po' per capire se ha parlato sul serio, se mi sta prendendo per i fondelli o se ho le allucinazioni.

«So che è poco che ci frequentiamo, e forse per te è presto, ma non ti sto chiedendo di fidanzarci e scambiarci gli anelli» scherza. «Ma penso che non ci sia un tempo prestabilito per fare qualcosa. Bisogna comportarsi come ci si sente e non soffermarsi a pensare» stai parlando con quella che mette il cervello in carica la notte per evitare che si scarichi per il troppo lavoro. «La vita è breve e imprevedibile. E la felicità è precaria» dice con una nota di tristezza nella voce. «Può esserti strappata via da un momento all'altro e bisogna godersi ogni attimo che ti viene concesso. Non voglio sprecare altro tempo a riflettere su cosa devo o non devo fare. Non voglio impedirmi di viverti ancora...»

«Perché dovresti impedirtelo?» lo interrompo, posando una mano sulla mascella squadrata ricoperta da un filo di barba.

Abbassa lo sguardo per un solo secondo per poi puntarlo su di me. Sento balzare il cuore in gola inspiegabilmente per la durezza che vedo nei suoi occhi. «Perchè... non potevo» scuote il capo. «Non volevo legarmi sentimentalmente a te» dalla mia espressione stranita deve aver capito che non ho preso bene questa affermazione.

«Non perché hai qualcosa che non va» grazie per averlo specificato! «È che quando c'è qualcuno che» tira un lungo respiro, come se stesse facendo fatica. «Il nostro passato influisce su ciò che siamo e io, bocconcino, sa solo Dio quanto il mio abbia condizionato me. Non ho mai avuto nessuno nella mia vita troppo a lungo. È difficile fare progetti a lungo termine quando pensi che, prima o poi, tutto possa terminare, che arrivi qualcuno o qualcosa e distrugga tutto» pronuncia le ultime parole con un po' di rabbia e percepisco sotto i polpastrelli che ha serrato la mascella.

Non so se queste parole vengono fuori dalla sua rabbia per quello che è successo ai genitori, per le decine di famiglie in cui ha vissuto, ma sembra che invece ci sia qualcos'altro che lo... tormenta.

Sì, è la parola giusta. Mi è sembrato che qualcosa lo tormentasse in questi giorni, la stessa cosa che lo tormenta ora.

«Ti ho spaventata, vero?»

Mi riscuoto dai miei pensieri e muovo la testa in segno di diniego. Preferisco tenere per me queste elucubrazioni e non rovinare il momento.

Infilo le dita fra i suoi morbidi capelli e poggio la fronte alla sua. «Accetto la sua proposta Sig. Bennet» dico con un risolino.

Lui sembra così contento, quasi preso alla sprovvista, come se si aspettasse un'altra risposta. Mi prende per la vita e mi esce un gridolino quando mi adagia sulle sue gambe.

Sono così inebriata da lui, dal suo profumo, dal suo sapore, che lo lascio fare. Scaccio via le mie paure, i miei dubbi, le mie domande e mi dedico a quello che ormai è diventato il mio passatempo preferito: assaporare Noah.

Mi stringe a lui con tanta forza come se volesse incorporarmi. Le sue mani si muovono freneticamente sul mio corpo a voler prendere ogni centimetro di me. Una di esse si fa strada sotto la mia maglia per strizzarmi il fianco. Sobbalzo per il contatto, improvviso e diretto, con la pelle scoperta.

Un brivido di eccitazione mi percuote da capo a piedi.

Sono totalmente persa nei suoi occhi, sono totalmente persa di Noah. Sono totalmente innamorata di questo ragazzo che mi fa perdere il controllo di me stessa, incredibilmente sembrava l'ultima persona sulla faccia della terra che potesse farmi stare bene e invece c'è sempre stato. È entrato a piccoli passi nel mio cuore, o forse lo ha fatto come un ariete, buttando giù le difese che avevo innalzato contro di lui... ha fatto breccia nel mio cuore proprio come un fulmine.

Quando l'ho conosciuto non lo facevo tipo da gesti carini e parole dolci. E quando lo vedi grande e grosso con l'aria da duro non ti aspetti che dietro quello sguardo si nasconde una persona con delle insicurezze e una particolare sensibilità.

~~~~~

La mattina, prima di aprire gli occhi, ho già il sorriso sulle labbra.

Mi alzo con una rinnovata energia che fluisce nel corpo e che si chiama "amore".

Quanto è influente questa parola nella nostra vita? Quanto condiziona le nostre più semplici abitudini?

Per esempio, io che mi sveglio sempre arrabbiata perché mi sto appunto svegliando, oggi potrei mettermi a cantare, volteggiare e saltellare per casa.

Sono tra le nuvole... delle nuvole soffici e che hanno la faccia di Noah Bennet.

Leggo svariati messaggi che mi sono arrivati in mattinata. Il primo è di Ginnie che mi ricorda che domani è il suo compleanno... come se potessi dimenticarlo, sono giorni che ci assilla e inoltre è il primo dell'anno, è impossibile scordarselo, soprattutto perché stasera festeggeremo la fine dell'anno tutti insieme.

Il secondo fa allargare il mio sorriso. È il buongiorno di Noah.

Il mittente dell'ultimo mi fa battere il cuore all'impazzata. È Jamie, nel quale mi scrive di volermi parlare urgentemente. Leggere di un'urgenza mi preoccupa un po', ma se fosse davvero importante, o se fosse successo qualcosa a Sam o ad Hanna, non perderebbe tempo a scrivermi un messaggio. Quindi decido, per ora, di mettere da parte la richiesta di Jamie e dedicarmi alle altre faccende giornaliere.

Prendo il carburante-barra-caffè che mi serve a darmi la carica per far fronte a tutte le cose che ho da fare oggi e raggiungo in auto Melanie al centro commerciale.

Mi ha implorato di aiutarla a scegliere un dono per Ginnie. La ricerca del regalo perfetto è estenuante con Mel. Non me lo aspettavo che potesse essere peggio di me e Ginnie messe insieme. È saltata da un negozio all'altro come un razzo e a stento sono riuscito a starle dietro.

«Invoco pietà» sventolo un fazzoletto bianco in aria, in segno di tregua.

La Reginetta mi concede una pausa e ci accomodiamo al bar per fortuna.

Dopo aver ordinato due cioccolate calde, il mio corpo può finalmente produrre serotonina. Sento già di riacquistare le forze che la biondina mi ha prosciugato.

«Sei un carro armato, Mel» la prendo in giro.

Lei ridacchia dolcemente in modo elegante, non come faremmo noi comuni mortali gracchiando.

Sono le quattro passate, così provo a chiamare Noah per dirgli che farò un po' tardi, ma non risponde. Ci riprovo, ma niente, scatta la segreteria. Forse sta lavorando ancora. È impegnato. Oppure non sente il cellulare.

Fisso lo schermo del mio cellulare come se da esso possa uscire fuori la faccia da schiaffi di quello stupido di Noah, a rassicurarmi che non sparisca per chissà quanti giorni questa volta.

«Qualcosa non va?» domanda Mel al mio fianco.

Faccio spallucce e lancio il telefono, con poca delicatezza, nella borsa.

«Si tratta di quel ragazzo, vero? Noah?» chiede in un sussurro con timidezza, forse per non sembrare troppo invadente, oppure teme che possa sfogare su di lei la mia collera.

Annuisco. «È solo una sciocchezza» minimizzo con un gesto noncurante della mano e sforzandomi di stamparmi un sorriso sulle labbra.

«Vuoi parlarne?» si avvicina e mi scruta con quegli occhioni blu che mettono soggezione. Sembra che mi invitino a esprimere i miei pensieri o forse mi stanno cavando le parole di bocca.

«È solo che è tutto nuovo con Noah» mi lascio sfuggire. «Sembra tutto così diverso e bello, ma allo stesso tempo difficile e instabile» dico, ripensando al mio percorso con Noah e al suo discorso di ieri sera. «Non so spiegarti meglio quello che sento, ma con lui mi sono sempre sentita sul chi va là, in allerta, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro.»

«Hai provato a parlarne con lui?»

«Non è che ne abbiamo parlato esplicitamente. Lui ieri mi ha chiesto di essere la sua ragazza.»

«Wow! È fantastico, no?» Melanie mi lancia un'occhiata interrogativa per chiedere conferma.

«Sì, lo è. È stato inaspettato, ecco. Lui ha la capacità di mettere in dubbio e a soqquadro tutto quello che io immagino nella mia mente.»

«Non ti seguo.»

«Intendo dire che non so mai cosa aspettarmi da lui. Questa che è successa ieri è una cosa bella, ma sapessi con quale velo di preoccupazione parlava. Come se si aspettasse che quello che abbiamo, quello che sta nascendo, finisca prima che possa dire... cazzo.»

Melanie cerca di trattenere una risata quando i commensali dei tavoli di fianco si voltano alla mia esclamazione.

Sto provando a dare un senso a quello che dico, alle mie paure, alla strana sensazione che ho alla bocca dello stomaco, ma forse non ci riuscirò mai. È tutto troppo complicato.

«Rosie, posso solo dirti di aspettare. A quanto pare siete entrambi bravi a fasciarvi la testa prima del dovuto.»

Io sapevo di esserlo. La mia visione pessimistica delle cose a volte mi influenza non poco, ma non credevo che lo fosse anche Noah.

Salto in piedi prima che questa sedia diventi la mia chaise longue e Melanie Spark la mia analista presa da un attacco d'isteria per la confusione che alberga nella mia mente.

Melanie non accenna più al discorso e io faccio lo stesso, relegando ancora una volta Ansia, e tutte le sue angosce, in un angolino buio e nascosto.

Per fortuna riesco a prenotare il mio regalo per Ginnie: una seduta in uno studio tatuaggi per entrambe, per tatuare sulla pelle il nostro motto "per sempre come sempre, io e te".

Melanie mi chiede di portarla a casa di Sam e così la accontento. La lascio davanti al vialetto di casa del mio amico e prima di uscire dall'auto si gira verso di me di scatto, muovendo la sua chioma "sbriluccicosa" dai flebili raggi del sole. «Mi raccomando. Cerca di non corroderti l'anima a rimuginare troppo sui minimi particolari. Te lo dico per esperienza personale: ho sempre pensato che Sam non mi filasse per niente a causa del suo comportamento distante, ma ho scoperto, quando mi sono fatta avanti, che è solo il suo carattere schivo, timido e riservato. Questo per dirti che a volte le parole possono essere fraintese.»

Detto questo, apre la portiera salutandomi e raggiunge Sam sull'uscio di casa. Ingrano la marcio e sto per ripartire, ma la portiera del passeggero si riapre e l'altro fratello Brown fa capolino nella mia macchina.

Mi scappa un gridolino per lo spavento e lui mi scocca un sorriso di scuse. «La smetti di evitarmi?» esordisce, fissandomi con le iridi azzurre.

«I-io non ti sto evitando» sbotto con voce stridula per l'intrusione che mi ha fatto quasi prendere un colpo.

«Invece lo stai facendo. Questa settimana ti ho chiamata e inviato dei messaggi, ma non mi hai mai risposto» mi informa, girando il busto verso di me e il gomito poggiato sullo schienale del seggiolino.

«Che cosa? Non è vero. Mi è arrivato solo un messaggio stamattina, ma avevo da fare e non potevo assecondare la tua richiesta» spiego. Non ho trovato nessuna chiamata persa sul mio cellulare... almeno che...

Noah.

«Sono sicuro che l'unica Rosie Collins sulla mia rubrica sia tu» commenta sarcastico.

«Va bene, va bene. Ho capito» appunto mentale: picchiare Noah finché non implorerà la mia pietà. «Adesso siamo qui. Quale sarebbe questa urgenza?» lo incito.

Jamie si volta per guardare fuori dal finestrino alle sue spalle. «Parti. Metti in moto» mi dice sbrigativo.

«È dove vado?» mi sta mettendo ansia con questo suo atteggiamento.

«Non lo so. Via da qui per ora» do una sbirciatina oltre lui e vedo il mio migliore amico venire nella nostra direzione con un cipiglio sul volto.

«Cosa sta succedendo fra te e Sam?» chiedo preoccupata.

Lui torna a guardarmi. «Ci sono delle discordanze su una questione che ti riguarda.»

«Che questione?»

«Noah.»

Continue Reading

You'll Also Like

1M 34.9K 62
[IN REVISIONE] UFFICIALMENTE NELLE STORIE DI TENDENZA. Miglior Risultato: 06/05/17➡#1 in Teen Fiction. 13/05/18➡#1 in Storie d'amore. Sequel of "The...
627 106 9
«Non riesco nemmeno a guardarmi» «Io invece passerei le ore a guardarti» 🌑 Due adolescenti, l'uno l'esatto opposto dell'altra, eppure così simili fr...
31.5K 1K 27
Ginevra ha 18 anni,è il suo ultimo anno di liceo e insieme alla sua migliore amica India deve affrontare un anno tosto. Dall'altra parte c'è Kenan,la...
2.3K 209 15
SEQUEL I NEED YOU \\ J:i need you! T:I'm sorry, but you lost me \\ Jessica Alba,ragazza di 15 anni,una normalissima ragazzina che vive a Berlino con...