Ambivalence | a.i traduzione...

By smileforash

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In cui una ragazza sicura di se con una passione per il tè incontra un ragazzo maleducato che puzza di perico... More

ambivalence
prologue
one
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ten
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twenty-eight
twenty-nine
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thirty-two
thirty-three
thirty-four
thirty-five
thirty-six
thirty-seven
thirty-eight
thirty-nine
forty
forty-one
epilogo (parte I)
epilogo (parte II)
epilogo (parte III)

seventeen

777 51 2
By smileforash

Quando non volevo vederlo lui compariva sempre. E quando volevo vederlo non si trovava da nessuna parte.

Avevo trascorso un altro mese a guardare la porta del bar, aspettando che entrasse lui. Sperando che, quando premevo il bottone dell'ascensore del palazzo di Michael, le porte si aprissero per farmi vedere il suo viso ghignante.

Sfortunatamente era già la metà di febbraio e l'unico incontro con lui era stato quello imbarazzante al campus. Questo significava che erano passati due mesi dal nostro quasi bacio nell'ascensore e due mesi e mezzo dalla notte che avevamo pomiciato.

E l'unico giorno in cui volevo vedere chiunque tranne lui, chi mi trovavo a slegare il nodo del mio grembiule?

"Non volevo spaventarti." Ridacchiò con la sua voce roca nel mio orecchio. Mi ero spaventata quando avevo sentito le sue mani sul mio collo e sui miei fianchi e avevo sussultato per la sorpresa. "Oh!"

"Che diavolo stai facendo?" Dissi a denti stretti.

"Sembra che tu non riesca a slegare il nodo da sola,vero?" Rispose.

"Penso che non ti capirò mai." Scossi la testa mentre mi toglievo il grembiule e lasciavo che i capelli mi ricadessero sulle spalle.

Ero arrabbiata con lui, dopo quello che era successo l'ultima volta che l'avevo visto. Mi aveva guardato come se fossi l'ultima persona che voleva vedere, come se mi aveva evitato di proposito per tutto il tempo. Ormai ero convinta che stesse cercando di evitarmi, dopo che era passato un altro mese senza una parola da parte sua. Eravamo rimasti in sospeso dopo la situazione in ascensore e avevo iniziato a temere che fosse arrabbiato con me. O magari semplicemente non era interessato a me.

"Come stai?" Chiese mentre posava una mano sul bancone contro cui ero poggiata io, così da potersi avvicinare.

"Bene." Risposi, cercando di rallentare il battito del mio cuore.

"Quindi tu e Michael, huh?" Chiese, facendo un cenno con la testa verso la finestra. Michael e Luke mi stavano aspettando fuori, parlando di qualcosa.

"Cosa?" Feci spallucce.

"State insieme, sai, una cosa seria?" Ridacchiò.

Io scrollai di nuovo le spalle. Sinceramente non avevamo ancora reso niente ufficiale. La cosa mi stava facendo innervosire e mi distruggeva l'umore. Uscivamo insieme da due mesi e lui non aveva fatto la domanda neanche una volta. A questo punto presumevo fossimo in esclusiva, ma non ero sicura se lui mi considerava la sua ragazza.

"Ah, beh, gli hai detto di quella volta che abbiamo quasi scopato?" Mormorò.

"Non l'abbiamo mai fatto, ti ricordi di essertela fatta sotto?" Risposi. Questo sembrò colpire un punto debole perché lui aggrottò le sopracciglia.

"Non importa." Sbottò.

"In realtà si." Mi accigliai.

"Beh, vuoi che glielo dica?" Ghignò, guardando verso di lui.

"Perché dovrebbe importare? E' successo prima che iniziassi ad uscire con lui." Mi difesi.

"Penso che lui debba sapere-"

"No, non dire niente, glielo dirò io." Lo bloccai. Non era che volevo mentire a Michael, alla fine gli avrei detto tutto e non pensavo che sarebbe stato importante visto che allora non stavamo insieme. Dubitavo che a Michael sarebbe importato, ma non volevo che lo sapesse da Ashton.

"Avete già scopato?" Chiese con un tono tanto casuale tanto che ci misi un attimo a capire cosa mi aveva chiesto.

"Oh mio Dio, non hai filtri vero?" Arrossì.

"Rispondi o andrò a dirgli di quella notte selvaggia." Mi minacciò.

Io incrociai le braccia al petto, sperando che stesse scherzando. Lui ghignò mentre si spostava dal bancone, andando verso Michael.

"No!" Dissi, facendolo voltare lentamente, un altro ghigno sul suo viso.

"Brava ragazza." Disse, tornando verso di me e dandomi delle pacche sulla testa. Io allontanai la sua mano.

"Hai finito adesso?" Sbottai.

"Si. Ci vediamo domani." Mi fece l'occhiolino mentre si allontanava, lasciandomi confusa come al solito.

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