Axel era al telefono con suo padre e lo stava aggiornando sulle nostre condizioni. Poi suo padre lo aggiornò sui grandi miglioramenti che aveva fatto Julia ed era fiducioso che prima o poi sarebbe tornata a casa.
Nel frattempo io ero indaffarata a guardare dei vari oggetti che avevo trovato in uno scatolone che mi aveva lasciato Erik. Un po' di tempo fa aveva chiamato i suoi genitori per chiedergli di spedirci delle cose che avevo lasciato a casa loro, ma per via della grande distanza tra i due paesi il pacco arrivò molto tempo dopo. Colta da una forte curiosità, aprii lo scatolone e cominciai a rovistarci dentro: c'erano tantissime foto di quando ero piccola. Portavo molto spesso i capelli legati in due trecce e le salopette. Non ricordavo perché, ma da piccola dovevo adorarle parecchio visto che le indossavo in quasi tutte le foto.
C'erano foto in cui ero con la zia e lo zio, in altre con Erik, in altre ancora c'erano persino Bobby e Silvia.
Ad un certo punto però scorsi una foto abbastanza vecchia che raffigurava due bambini con i capelli rossissimi e la carnagione chiara.
Dovevamo essere io e Xavier!
Mi focalizzai sulla foto e analizzai ogni microscopico dettaglio, in particolare la figura minuta di Xavier. Era davvero piccolo..
Io: X-Xavier.. -qualche lacrima traditrice scese sul mio viso.
Strinsi la foto forte al petto, sperando in qualche modo di riuscire a sentire mio fratello più vicino, ma purtroppo la mia testa sapeva che non c'era e che non l'avrebbe rivisto così presto. Faceva così male saperlo così lontano, in un posto sconosciuto..
Un groviglio di emozioni mi colpì, non riuscii a capire se essere felice o triste. Sapevo soltanto che mi sentivo soffocare, mi sentii come se la mia strada fosse stata improvvisamente interrotta da un muro inscavalcabile e io non avessi un modo per superarlo.
Io: AXEL, IO ESCO! -gridai.
Axel: ma dove~?
Non riuscii a finire di parlare che ero già andata via.
Nicholas: lasciala andare, magari ha bisogno di schiarirsi un po' le idee
Axel: sì, ma non è stata bene stamattina e fuori c'è gente che la sta cercando
Nicholas: sa prendersi cura di se stessa, non pensare a quelle cose. Dalle il tempo di schiarirsi le idee e vedrai che tornerà più serena di prima.
Istintivamente mi alzai, indossai velocemente un giubbotto e mi precipitai in ospedale. Non avevo la più pallida idea di come riuscire a togliermi di dosso quel peso, sentivo troppo la mancanza di Xavier e.. forse passare del tempo con David mi avrebbe aiutata.
Spalancai la porta della sua stanza e mi fermai un attimo sulla soglia per riprendere fiato.
David: Axera.. perché stai piangendo?
Io: D-David..
David: ehi.. vieni qui -mi invitò ad andare fra le sue braccia.
Io: -mi precipitai da lui- ..h-ho bisogno di te, David. Ho bisogno di mio fratello
David: -mi strinse a sé e mi stampò un bacio sulla testa- sono qui con te. Sono qui con te, sorellina mia..
Sentire quelle parole da lui fece male, ma non gliene feci una colpa. In fondo il problema era solo mio e lui si stava comportando esattamente come si sarebbe comportato un qualsiasi altro fratello con la propria sorella. Era brutto quello che realizzai poco dopo, quasi orribile, perché avevo capito che David non era il fratello di cui avevo bisogno in quel momento. Io volevo Xavier.. volevo soltanto lui e per quanto David si stesse impegnando, non riuscivo a sentirmi meglio.
David: ti manca Xavier, vero?
Io: s-sì..
(Siamo alla sede della Genesis quando scrivo in corsivo. È Xavier che guarda la situazione sulla Terra dal monitor).
Xavier: Axera...
Io: conosci quella storia dei gemelli?
David: certo. Tenere le distanze deve essere orribile per voi, vero?
Io: perché non è più tornato a trovarmi? Perché?
David: forse si stavano preparando al nuovo attacco e ora che l'hanno sferrato non possono più fraternizzare con gli umani
Io: ..n-non lo accetto!
David: mi dispiace troppo vederti così
Io: -singhiozzai- ..v-voglio che mi stia accanto, voglio che sia presente! Ho così tante cose da raccontargli e da chiedergli..
Xavier: sorellina, non piangere.. ti supplico. Non riesco a vederti soffrire per causa mia, fa troppo male...
David: tornerà, te l'ha promesso. Devi soltanto pazientare ancora un po'
Io: ma io non voglio più aspettarlo..
David: devi farlo se vuoi rivederlo
Io: e-e.. se andassi io.. da lui?
Xavier: NO! AXERA NON PUOI! NON FARLO!
David: che vuoi dire?
Io: qualche giorno fa un uomo è venuto da me. Mi ha detto che se voglio aiutare Xavier, devo tornare all'Alius Academy
David: ma di che stai parlando?! Mi stai davvero dicendo che vuoi tornare lì?
Io: ..io sono una di loro, lì ci sono le persone con cui ho vissuto gran parte della mia vita!
Xavier: non puoi tornare qui! Axera, no! Ti farai solo del male!
David: non sei una di loro, non dirlo nemmeno per scherzo!
Io: sono stata io a distruggere l'Umbrella l'anno scorso, lo sai? Sono un mostro!
David: quell'Axera non esiste più! Non sei una di loro, non lo sei mai stata altrimenti non saresti mai scappata da lì.
A quel punto mi resi conto di tutte le stronzate che avevo detto. Non volevo davvero tornare lì, volevo solo rivedere mio fratello..
Io: hai ragione.. perdonami David, non so cosa mi sia preso
David: ti manca Xavier, è comprensibile. Ma non farti più venire in mente di fare una stronzata simile
Io: scusa..
Mi gettai tra le sue braccia, dove lui era sempre pronto ad accogliermi.
David: adesso devo andare a fare un controllo.. -mi diede un bacio sulla fronte- ti chiamo dopo?
Io: sì
David: ci sentiamo più tardi -disse prima di andarsene.
Dopo essere uscita dall'ospedale mi diressi verso il fiume, dove adoravo fare delle lunghe passeggiate. Guardavo il fiume, l'acqua che scorreva e a volte mi sembrava che i miei problemi se li portasse via la corrente.
Io: Xavier.. che devo fare per poterti vedere di nuovo?
Xavier: aspettare..
Io: non posso più aspettarti! Non ce la faccio più, ho bisogno di te!
Xavier: devi solo aspettare ancora un po'
Io: io sto seriamente pensando di raggiungerti..
Xavier: Axera.. peggioreresti solo le cose. Significherebbe risvegliare Xeira e io non voglio che quella parte di te ritorni
Io: ma poi penso ad Axel.. ad Erik, a tutti i miei amici. I-Io~ non voglio che ci separiamo di nuovo. È stato orribile stargli lontano.. e non voglio che si ricrei una situazione del genere
Xavier: ..oh sorellina.. mi lacera il cuore sapere di essere la causa del tuo dolore, ma se ti sto lontano è per garantirci un futuro in cui staremo insieme. So che è diffjcile, ma cerca di aspettarmi.. io cercherò di arrivare il prima possibile..
XX: cosa ci fa qui questa bella signorina?
Io: Erik!
Erik: perché stai parlando da sola?
Io: pensavo a Xavier.. pensavo che mi manca da morire
Erik: capisco. Ti va di fare una passeggiata? Magari riesco a farti sorridere un po'
Io: va bene..
Erik: secondo me ti sta proteggendo. Xavier non è cattivo, anzi. Ogni volta che gli è stato possibile venirci a trovare, è venuto
Io: ma perché non si è più presentato?
Erik: è probabile che in quell'accademia adesso non permettano più contatti con i terrestri. Sono qui per distruggerci, non per fare amicizia
Io: ..è possibile..
Erik: ma che ci fai qui in giro? Dovresti essere a casa riposarti
Io: sono passata a trovare David. Volevo stare con lui
Erik: l'hai detto ad Axel?
Io: gliel'ho urlato poco prima di uscire
Erik: e l'avrà sentito? -sorrise.
Io: boh, credo di sì
Erik: secondo te sarà preoccupato?
Io: non mi ha telefonata. Deve averlo sentito
Erik: allora adesso sono più tranquillo
Io: con Silvia come va?
Erik: alla grande. Le cose vanno di bene in meglio da quando stiamo insieme
Io: e le ferite che ti sei fatto durante la partita?
Erik: è stato piacevole avere la mia ragazza come dottoressa personale. Sono guarito in pochissimo tempo -rise.
Io: quanto sei scemo! -sorrido.
Erik: ma è vero! Anche Axel si è ripreso in pochissimo tempo!
Io: ...
Erik: vedi che è vero? Siete la migliore medicina del mondo
Io: shh!!