Johnny: ble ble ble
Conte Dracula: io non dico "ble ble ble"! Lo dico solo quando dico che non lo dico!
Mavis: papà! Denisovich ha detto la prima parola!
Conte Dracula: davvero?!
Mavis: Denisovich, ripeti su, amore!
Denisovich: ble ble ble
Conte Dracula: -muta la sua espressione felice in una da "ma vi state prendendo per il culo?!"- ohh, ma andiamo! Io non dico ble ble ble!
Denisovich: ble ble ble
Conte Dracula: -fa la stessa faccia di prima- io me ne vado.. -esce.
Mavis: ble ble ble
Conte Dracula: -appare dal soffitto- allora gliel'hai insegnato tu!!
Io: come fai a non ridere?
Axel: mi fa ridere, ma non tanto quanto a te
Io: ma se non ridi, come faccio a capire che ti piace?
Axel: solo perché non rido a crepapelle come te non vuol dire che non mi piaccia. Io sorrido e sai benissimo che se lo faccio è perché la cosa che vedo mi piace
Io: allora qual è una cosa che ti fa proprio ridere?
Axel: tu che cadi tanto per cominciare
Io: -gli diedi una spallata- cretino!
<Din don! Din don!>.
Axel: aspetta qui, vado io -si alzò dal letto.
Io: ma tu hai la febbre. Lascia che vada io~
Axel: te l'ho detto, non sto poi così male. Non preoccuparti, sei tu che devi stare a riposo -disse prima di alzarsi dal letto e andare a vedere chi era.
Erik: ehi Axel!
Axel: oh ciao Erik, sei tu
Erik: scusa se non ho suonato al citofono. Il portone del palazzo era già aperto e sono salito direttamente
Axel: ma no figurati, nessun problema
Erik: oggi sono il vostro fattorino. Vi ho portato il pranzo e i migliori auguri di buona guarigione dalla cuoca -ridacchiò mentre mostrava una borsa con dentro il pranzo ancora caldo.
Axel: prego, accomodati pure.
Erik entrò e ne approfittò per togliersi le scarpe.
Erik: tu come ti senti?
Axel: il termometro dice che ho la febbre, ma io non ci credo. Non la sento neanche poi così tanto -scherzò- rimango a letto solo per non far preoccupare Axera
Erik: comunque un po' di riposo non ha mai fatto male a nessuno, perciò dubito che farà crollare una roccia come te -scherzò.
Io: se la roccia entra a contatto con il fuoco ardente, dubito che ne esca fresca come una rosa! -gridai dalla camera da letto.
Axel: fuoco ardente?
Io: scotti talmente tanto che riusciresti a sciogliere un pallone senza il Tornado di Fuoco. Ti basterebbe prenderlo in mano!
Entrambi risero quando sentirono la mia battuta.
Erik: beh, dovresti saperlo Axel.. o il tuo Tornado di Fuoco non ti ha mai mostrato quanto può fare male il fuoco?
Axel: mi basta vedere le mani dei portieri che provano a pararlo per rendermi conto di quanto può bruciare.
Subito dopo si diressero verso la camera da letto.
Erik: Axera.. -si avvicinò a me per darmi un abbraccio.
Io: mi fa davvero piacere che tu sia passato
Erik: come va qui? -domandò dopo essersi seduto vicino a me.
Axel: purtroppo dopo la prima volta ha vomitato altre due volte
Erik: lo immaginavo e proprio per questo ho portato una cosa che vi aiuterà a rimettervi in forze.
Aprì la borsa e tirò fuori due ciotole con dentro della zuppa.
Erik: l'ha preparata Silvia, è una vecchia ricetta di sua nonna e posso garantirvi che funziona. Me la prepara tutte le volte che non sono nel pieno delle mie forze e dopo averla mangiata mi sento sempre forte come un leone!
Ci sistemammo meglio sul letto e poco dopo iniziammo a mangiare.
Erik: come stai?
Io: mi sento un po' stanca..
Erik: e per il resto?
Io: non ho pianto se è questo che vuoi sapere -gli sorrisi.
Erik: davvero?! È meraviglioso!
Axel: di che state parlando?
Erik: Axera è emetofobica
Axel: che vuol dire?
Erik: ha paura di vomitare -gli sussurrò in un orecchio.
Axel: perché me lo dici così?
Erik: è meglio evitare di nominare certe parole, potrebbero darle fastidio
Axel: oh.. non lo sapevo
Io: perché è un argomento che mi mette a disagio. In troppi pensano che sia una fobia infondata e tendono a sminuirla. Ma io ho paura sul serio, la mia testa si annebbia e l'unica cosa a cui riesco a pensare è la paura. A volte mi spavento così tanto che scoppio a piangere e non riesco a calmarmi
Axel: ma perché non me l'hai mai detto? Solo oggi ho nominato quella parola mille volte, chissà quante altre volte l'avrò fatto o avrò detto cose simili..
Io: amore, non devi preoccuparti
Axel: non voglio fare o dire qualcosa che potrebbe metterti a disagio. Prometto che da oggi in poi mi impegnerò a non dire più nulla e a starti vicino quando avrai paura
Io: mi sei già stato vicino. Se oggi non ho pianto è perché sei stato al mio fianco tutto il tempo... mi fido di te e mi sento sempre al sicuro quando sei con me
Erik: questo è un grande onore, Axel. Quando era piccola voleva che al suo fianco ci stesse solo ed esclusivamente mia madre. Sarà felice di avere un degno successorre -sorrise.
Io: la zia riusciva sempre a tranquillizzarmi. Non so come faceva, ma bastava la sua sola presenza per convincermi che sarebbe andato tutto bene
Erik: non hai idea di quanto è stata in pensiero quando ha scoperto che i signori Samford non erano riusciti a trovarti in aeroporto. Eravamo in pensiero tutti, ma lei più di tutti perché temeva che se avessi avuto bisogno di lei non avrebbe potuto raggiungerti
Io: giuro che quando tutta questa storia sarà finita andrò in America per rivederla. Mi manca da morire..
Erik: ahh questo devi farlo per forza, altrimenti ha detto che viene lei. Non hai vie di scampo -ridacchiò.
Ridemmo tutti quanti.
Axel: come sono andati gli allenamenti stamattina?
Erik: così così. Volevamo allenarci, ma non siamo riusciti a fare molto
Axel: come mai?
Erik: eravamo pochi e tutti con il morale basso perché la maggior parte dei nostri amici è stata ricoverata in ospedale. Se non fosse stato per Mark non ci saremmo nemmeno allenati, è stato lui a spingerci a farlo
Axel: come stanno tutti?
Erik: sono messi maluccio, ma niente di troppo grave. Dovranno restare a letto per un bel po'
Io: davvero?
Erik: ma si riprenderanno, tranquilla. Hanno soltanto bisogno di un po' di riposo
Io: e... hanno parlato di me?
Erik: ma no!
Io: sono furiosi con me, non è vero?
Erik: assolutamente no
Io: mi hanno dato del mostro ieri. Non possono aver già cambiato idea
Erik: Axera, non pensano davvero le cose che ti hanno detto. La paura degli alieni e il rischio di perdere una loro amica gli hanno annebbiato il cervello, non erano in loro quando hanno parlato con te. Non direbbero mai davvero quelle cose di te, loro ti vogliono bene
Io: ..n-non è vero.. l-loro mi odiano.. -cominciarono a scendere le prime lacrime.
Axel: non ti odiano, piccola. Non dire così...
Sentii un forte conato di vomito e un senso di acidità in bocca. Provai a parlare, ma le parole non uscirono fuori.
Erik: cazzo, sta per succedere!
Axel: portiamola in bagno bagno!
Erik mi aiutò ad alzarmi e Axel corse ad aprire la porta del bagno. Mi precipitai verso il vaso e poi mi lasciai cadere al suo fianco. L'afferrai furiosamente, come se da esso dipendesse tutta la mia vita, e cominciai a rigettarci tutto.
Io: s-scusate..
Erik: non devi scusarti, sai che non devi farlo. Non preoccuparti, noi siamo qui per aiutarti
Axel: non pensare a quelle cose. Prima di tutto non sono vere e poi non ti fa bene adesso
Io: ma è tutta colpa mia. Io sono la causa del loro male, fanno bene ad avercela con me...
Axel: non potrebbero mai odiare la persona che erano così felici di rivedere il giorno della finale. Loro ti vogliono bene, non pensare mai il contrario. La paura ha parlato per loro, non sono cose che penserebbero o direbbero. È la paura a parlare, non loro..
Io: ..okay..
Erik: tra non molto capiranno di aver commesso un errore e vedrai come si faranno in quattro per chiederti scusa. Il tuo cellulare diventerà un centralino per quante volte squillerà!
Continuò a scherzare per un po', continuò per non si sa quanto tempo. Voleva farmi ridere e come sempre ci riuscì.
Alla sede della Genesis.
Bellatrix: che fai Xene?
Xene: guardo Axera
Bellatrix: l'hai trovata?!
Xene: diciamo di sì
Bellatrix: come sei riuscito a trovarla?
Xene: non sono stato né io né Xavier a trovarla. È una storia che adesso non conviene tirare fuori, ma posso finalmente dire che ora sappiamo dov'è
Bellatrix: dov'è? Lasciami dare un'occhiata.. -guardò il monitor- ..già, è proprio lei
Xene: l'hai riconosciuta subito..
Bellatrix: mi è bastato cercare la bellezza di Xavier in una ragazza
Xene: -le sorrise amorevolmente- ..sappi che hai appena fatto arrossire Xavier
Bellatrix: però neanche tu sei così male -scherzò.
Xene: non cercare di salvarti in calcio d'angolo
Bellatrix: ma è vero!
Xene: però so che Axera assomiglia più a Xavier che a me. In fin dei conti suo fratello è lui, non io
Bellatrix: sì, lo so.. ma sono sicura che le piaceresti anche tu
Xene: tu credi?
Bellatrix: sì, Axera è una persona che cerca sempre di vedere il buono nelle persone e sono sicura che riuscirebbe a vederlo anche in te
Xene: mi sono sempre chiesto perché la pietra di Alius aveva un effetto così radicale su di lei. Come ha potuto creare una personalità come quella di Xeira partendo da quella di Axera..?
Bellatrix: Xeira deve essere un concentrato di malvagità per via di tutta la sofferenza che Axera ha affrontato prima di tornare all'Alius Academy. Non è stato come per noi, che siamo riusciti a superare il dolore della perdita delle nostre famiglie perché ne abbiamo creata una nuova. L'abbandono dei genitori, la perdita di Xavier e la finta morte di Erik sono traumi che l'hanno segnata. Noi siamo stati cresciuti e addestrati con la pietra di Alius, abbiamo imparato a creare un equilibrio con le nostre due personalità... per lei invece è stato come entrare in un tornado. Non poteva fare nulla tranne che subire il corso degli eventi, non aveva la nostra stessa esperienza.. come noi non avevamo la sua
Xene: ma anche Xavier ha subito la perdita di Axera, non l'ha mai accettata e sai benissimo che per quanto consideri anche gli altri suoi fratelli, non potrebbero mai prendere il posto di Axera
Bellatrix: ma è normale, Xene. Axera è sua sorella ed è proprio per questo che tu sei meno malvagio di tanti altri. In te è rimasta una parte umana che ti permette di avere un rapporto più pacifico con Xavier e che soprattutto ti permette di essere più empatico con lui. Poi il legame dei gemelli è speciale. La distanza è la punizione peggiore che gli si può infliggere
Xene: quanto è vero! Xavier riesce a percepire tutto quello che sente Axera e credo che sia lo stesso anche per lei. È una cosa meravigliosa.. vorrei tanto aver avuto lo stesso tipo di legame con Xeira
Bellatrix: Xeira purtroppo non è come noi. Noi riusciamo a controllarci la maggior parte delle volte, ma lei no.. lei non conosce l'amore e per questo è più simile agli altri che a noi
Xene: secondo te sto facendo bene ad impedirle di tornare qui?
Bellatrix: sì, è la cosa più giusta. Se la tua preoccupazione è Axera, è giusto tenerla lontana da qui
Xene: ma sto tenendo anche Xavier lontano da lei. Non hai idea di quanto stia soffrendo, non gli ho più permesso di vederla e mi dispiace da morire, ma le sue continue visite stavano diventando pericolose. Stavamo rischiando che Axera ricordasse
Bellatrix: per quanto possa essere doloroso, è la cosa giusta da fare. Troveremo un modo per sistemare le cose, ma al momento è meglio evitare che si rivedano
Janus: ancora qui, eh? -entrò nella sala.
Xene: è colpa di Xavier. È lui che ha bisogno di vederla. Io più la guardo e più invidio Xavier
Janus: per il fatto di non essere riuscito a creare un legame Xeira?
Xene: già..