Io: perdonami, ho dimenticato il telefono a casa
Axel: sì, me ne sono reso conto. Sai, se provo a chiamarti e sento il telefono squillare, mi viene in mente che l'hai lasciato qui -mi rispose con un tono quasi arrabbiato.
Io: la prossima volta farò più attenzione, te lo prometto -gli dissi, un po' stranita dalla sua reazione. Di solito si preoccupava, non si.. arrabbiava.
Axel: e sai di cos'altro mi sono reso conto? Di una chiamata del detective Smith. Voleva sapere come ti senti. È preoccupato per te e dice che se non te la senti, non sei obbligata sottoporti al trattamento in quella stupida clinica privata.
Lo era venuto a sapere da un'altra persona...
Non era stata io a dirglielo, no, io gli avevo rifilato una scusa pietosa. Nei suoi occhi vedevo soltanto delusione, un'immensa delusione perché non gli avevo detto la verità.
Io: aspetta Axel, posso spiegarti~
Axel: come mai io non ne sapevo niente?
Io: i-io ti giuro che te ne avrei parlato... non era mia intenzione tenertelo segreto per molto~
Axel: perché non mi dici mai nulla quando c'è qualcosa che non va?!
Io: non voglio farti preoccupare! Lo sei già abbastanza per Julia e per i ragazzi, che dovranno affrontare una partita importante senza di noi, non voglio mettermi in mezzo anche io e aggiungere altri problemi nella tua vita
Axel: problemi? Pensi di essere un problema per me?
Io: penso che quando sei con me, voglio che tu stia tranquillo e non più agitato. Poi ti senti in colpa per un infortunio che non è nemmeno colpa tua, hai bisogno di stare vicino ai ragazzi ed essere presente alla partita. Non voglio che tu te la perda per venire con me
Axel: io mi agito se mi menti e agisci alle mie spalle. E poi non muoio mica se salto una partita, come vedi sto benissimo
Io: non è vero Axel, lo vedo il tuo sguardo quando i ragazzi parlano di nuove possibili strategie di gioco e temono di non farcela. Ti senti in colpa e la tua esperienza sul campo ti permette di dargli dei consigli che riescono a tranquillizzarli. Hanno bisogno del tuo aiuto ed è giusto che tu vada a quella partita
Axel: ma io non voglio andarci, voglio starti accanto visto che devi fare una cosa importante
Io: è proprio questo il motivo per cui ti ho mentito, Axel
Axel: cosa?
Io: tu non devi sempre fare qualcosa per aiutarmi, è giusto che tu faccia anche qualcosa che faccia stare bene te
Axel: ma~
Io: no Axel, io e te dobbiamo prenderci cura l'uno dell'altro. Stai affrontando un periodo difficile anche tu, ti senti impotente e hai bisogno di stare vicino ai nostri amici per stare meglio. Questo non ti rende un pessimo ragazzo, in questo momento non sono io la priorità perché io posso affrontare questo ostacolo da sola. Amare non vuol dire sacrificare tutta la nostra vita per l'altro, amare è essere presenti quando qualcuno che amiamo cade per aiutarlo a rialzarsi e fargli riprendere il suo cammino. Tu sei caduto e io~
Axel: ah davvero? Sono caduto? -scherzò.
Io: cretino! Non intendevo che sei caduto durante l'ultima partita, volevo dire che ora sei in difficoltà ed è giusto che io ci sia per aiutarti ad uscirne. Questo non vuol dire che devo essere presente ogni secondo, vuol dire che devo farti andare a quella partita per stare vicino ai nostri compagni
Axel: capisco quello che vuoi dire e sono d'accordo con te, ma se davvero vuoi che io stia tranquillo, devi dirmi sempre se c'è qualcosa che non va, in modo tale che io possa aiutarti se hai bisogno di me. Non voglio che tu mi nasconda niente, lo odio, odio da morire quando non mi dici le cose. Voglio che mi parli se c'è qualcosa che non va, non voglio scoprirlo da altre persone
Io: ti chiedo scusa se non te ne ho parlato, è che temevo avresti fatto di testa tua e non volevo che lo facessi
Axel: ti prometto che cambierò questo aspetto di me, ma tu devi promettermi che non mi nasconderai più nulla
Io: hai la mia parola
Axel: ecco un altro motivo per cui ti amo
Io: quale?
Axel: quando dai la tua parola, poi la mantieni, non te la rimangi. Questo significa che posso fidarmi di te -sorrise.
Io: -gli stampai un dolcissimo bacio.
Axel: ma cos'è questa storia del trattamento? Cosa devi fare?
Io: ora ti spiego tutto.
Mattina seguente...
A scuola.
Io: che materia abbiamo ora?
Axel: tanti tanti baci
Io: cosa?!
Axel: -si schiarì la voce- volevo dire educazione fisica, per questo siamo rimasti soli
Io: e solo perché devo stare a riposo perché domani ho il trattamento, pensi che passerò l'ora qui?
Axel: e dove sennò? C'è un posto migliore di un'aula tutta per noi?
Io: beh, io pensavo di andare in biblioteca a leggere un po' -scherzai per provocarlo.
Axel: stai scherzando spero
Io: noo, volevo tanto finire di leggere quel libro di cui ti parlavo
Axel: ha sicuramente un lieto fine, è un romance fantasy
Io: mica hanno tutti il lieto fine
Axel: io no di certo se preferisci un libro a me
Io: se fossi più interessante del libro, sceglierei te -scherzai.
Axel: prego?
Io: dico, avrei proprio voglia di leggere quel libro, ma se riuscissi a rivelarti più interessante potresti convincermi a restare qui
Axel: è una sfida questa?
Io: ovviamente mi amor
Axel: l'accetto
Io: credi di avere la vittoria in pugno?
Axel: non lo credo, lo so -mi rispose prima di iniziare a baciarmi.
E in fin dei conti, aveva ragione. Avrei sempre preferito lui, a qualunque cosa.
L'ora di pranzo arrivò in men che non si dica, perciò ci dirigemmo in mensa. Axel aveva deciso di prendersi una porzione di riso bianco con un po' di maiale alla griglia, ma mentre stava affettando il maiale, gli scappò via un pezzetto, che andò a finire direttamente nella sua bocca.
Io scoppia a ridere malamente.
Io: se volevi qualcuno che ti imboccasse, bastava chiedere
Axel: a me piace sempre quando ti prendi cura di me, non devi aspettare che te lo chieda. Puoi farlo ogni volta che vuoi -mi sorrise.
Gli stampai un bacio sulle labbra, ma quando avevo iniziato ad allontarmi per poter ricominciare a mangiare, lui afferrò delicatamente il mio labbro inferiore con i denti e mi riportò sulle sue labbra per poter contunuare a baciarmi.
Axel: dove pensi di andare?
Io: da nessuna parte, Axel..
Alla sede del club.
Willy: ci tornerà utile per scoprire le carte dei nostri avversari! Dobbiamo andarci per forza!
Mark: come potrebbe tornarci utile... un maid cafe?
Willy: controlleremo i nostri avversari da vicino, capiremo che tipo di ragazzi sono e come si muovono. Sono aspetti necessari per creare una nuova tattica di gioco, capitano! Sono una squadra nuova, nessuno conosce il loro stile di gioco
Mark: cos'è un maid cafe?
Willy: -si schiacciò una mano sul viso, senza parole.
Bobby: è un bar particolare che ha a tema cose sdolcinate, ci vanno soprattutto gli innamorati
Nathan: allora ho un'idea, un modo per spiarli senza farci scoprire! -disse, fissando me e Axel con un sorrisetto malizioso.
Axel/Io: che c'è?
A questo punto tutti iniziano a fissarci.
Io: tu hai capito cosa vogliono da noi?
Axel: ...temo di sì...
Nathan: ci volete aiutare nell'allenamento?
Io: certo
Nathan: allora andate al Maid Cafe. Chi meglio di voi potrebbe spiarli da vicino senza destare sospetti?
Io: EH? NO, IO NON CI VADO
Tutti: cosa c'è di male?
Kevin: ma se non fate altro che fare i piccioncini
Axel: tra di noi sì, ma non ci piace andare in posti fatti apposta per le coppie
Io: l'ultima volta che siamo andati a cena fuori, siamo andati da Seamour
Mark: vi prego in ginocchio! Ci servite come esca!
Axel: mi sento a disagio in posti del~
Mark: VI PREGO!
Axel: ..eh va bene..
Io: dimmi un po' tu cosa ci tocca fare
Mark: vi amo vi amo vi amo!
Al Maid Cafe.
Io: ci ho ripensato. Non voglio più entrarci. Axel, andiamo via! -feci per voltarmi e scappare, ma Axel mi afferrò per le spalle e mi rimise a posto.
Axel: dove pensi di andare? Abbiamo promesso che ci saremmo andati
Io: ma non potevano fingere, non so.. Mark e Nelly?!
Nelly: Axera.. -si accorciò le maniche- se ti prendo~
Io: -mi resi conto della stronzata che stavo per fare- ci ho riripensato, andiamo!
Axel: ce la pagherete cara!
Entrammo in questo locale rosa, bianco e giallo con cuori disegnati e appesi ovunque, accompagnati da frecce di cupido e stelle in ogni angolo.
Axel/Io: ma che razza di posto~
Cameriera: ohh come siete carini!
Axel: un tavolo per due, per favore -disse e il suo disagio era più che percepibile.
Cameriera: preferite i cuscini o un tavolo?
Io: c-cuscini, grazie
Cameriera: prego, seguitemi.
Mentre aspettavamo che una cameriera venisse a prendere le nostre ordinazioni, io non emisi neanche un fiato.. e Axel se ne rese conto.
Axel: ehy.. che c'è?
Io: cosa?
Axel: non dici nulla.. è successo qualcosa?
Io: nono, affatto -gli risposi prima di abbassare il mio sguardo sul menù e lasciarlo fisso lì. Cercavo di evitare il suo sguardo.
Axel: Axera..
Io: mh?
Axel: che avevamo detto sul nascondere le cose?
Io: beh...
Axel: cos'è che non vuoi dirmi?
Io: è solo che.. mi sento a disagio. Non mi piace stare qui -ammisi flebilmente.
Axel: non dirlo a me -sospirò.
Io: sì ma... io mi sento a disagio proprio perché non mi piace. In teoria dovrei amare stare qui dentro con te
Axel: che vuoi dire?
Io: non sono... una brava fidanzata, ecco. Le brave fidanzate passerebbero giorni a cercare su internet posti del genere per poterci andare con il proprio ragazzo e passare una giornata romantica. Qui è pieno di coppie che sono felici di stare qui, io invece mi sento a disagio... che razza di fidanzata sono?
Axel: -mi guardò negli occhi- per tua informazione, detesto questo posto. Non è proprio nel mio stile, lo trovo un posto forzatamente romantico e non vorrei mai che mi ci portassero. Le ragazze che tanto definisci brave fidanzate perché portano i loro ragazzi qui, non avrebbero una vita felice con me perché io amo giocare a "chi crea la torre più alta con le ciotole di ramen vuote" da Seamour e mangiare la pizza sul divano mentre guardiamo una serie tv. E sono esattamente le cose che faccio con la ragazza migliore del mondo
Io: davvero lo pensi?
Axel: non dobbiamo essere come le altre coppie per essere una coppia felice -mi afferrò le mani e le strinse tra le proprie- vedrai.. diventeremo una coppia così perfetta da far invidia al mondo
Io: ...come fai a trovare le parole giuste ogni volta? Come ci riesci?
Axel: ci riesco perché ti amo
Io: ti amo anche io -arrossii.
Axel: diamoci solo il tempo di mangiare un pezzo di torta rosa e dare un'occhiata in giro, poi ce ne andiamo. Okay?
Io: va bene.. -sorrisi timidamente.
Axel: comunque questo posto è brutto sul serio, i locali monocolore mi mettono claustrofobia e la musica è fastidiosa
Io: mi hai tolto le parole di bocca!
Axel: allora.. -si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò- ..lascia che ce le rimetta -mi baciò.
Cameriera: ahh l'amore!!
Dopo aver sentito quella voce, ci staccammo bruscamente, come se ci fossimo scottati.
Axel: ..g-già..
Cameriera: allora cosa vi porto, bei piccioncini?
Axel/Io: e-ehm~
Cameriera: la torta rosa con panna picho picho è buonissima, ve la consiglio
Axel: allora due fette, grazie
Cameriera: ottima scelta, sarò di ritorno fra poco.