35. Alla larga da me.

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"Mh vediamo!" Sorrise falsamente ed il cuore cominciò ad accelerare velocemente, osservavo tutte quelle persone che divertite non facevano altro che fissarmi, ero imbarazzata, in ansia e spaventata per ciò che stava per uscire dalla sua bocca.

"L'ultima volta che l'hai fatto?" Domandò alzando un sopracciglio, sicura di sé.

"Camila!" La rimproverò Tayler.

"Che cosa vuoi tu?"

"Madison non sei obbligata", si rivolse a me.

"Sì che lo è, ha scelto verità", incrociò le braccia al petto.

Quella situazione era così ridicola, era ciò che aveva in mente sin dall'inizio, screditarmi davanti a tutti ed io come un'ingenua ci ero cascata in pieno.

"Madison.." mi richiamò Miley.

"Un paio di mesi fa", risposi lasciando a bocca aperta tutti, la mia amica compresa.

"Precisamente?"

"Trenta....trenta gennaio", rabbrividii al solo pensiero.

"Oh fantastico", commentò come se non si aspettasse la mia risposta, dopo detto ciò mi alzai in piedi camminando fuori da quella stanza.

Uscita dal salotto camminai velocemente senza alcuna meta, mi ritrovai in un corridoio semi deserto dove dopo pochi secondi mi raggiunse Miley.

"Madison, mi dispiace", camminavo su e giù tentando di calmare il mio battito ed i miei brividi. "Ma hai fatto bene ad inventartelo, così...-"

"Miley devo dirti una cosa", sbottai guardandola spaventata.

"Hei", mi si avvicinò prendendomi una mano. "Che succede?"

"Non te l'ho detto perché...perché..."

"Mads, sta calma, adesso andiamo via e mi racconti ogni cosa."

"No, non voglio andare via, voglio solo raccontarti la verità, vorrei trovare il coraggio di raccontarlo a qualcuno, un coraggio che non ho mai avuto."

"Sono qui", pronunciò ed io da lontano intravidi i ragazzi rincorrerci. "Aspetta", ammiccò andando loro incontro fermandoli.

Tayler mi fece cenno di raggiungerlo ma non mi mossi.

"Mi dispiace", mi mimò con le labbra. "Vieni!"

Scossi la testa scorgendo Miley dirgli qualcosa, si allontanarono e lei tornò da me.

"Eccomi."

"Non ho inventato nulla", sputai fuori, sentendomi improvvisamente più leggera.

"Se non l'hai inventato, allora...-"

"Sì, Anthony, lui", mi morsi un labbro nervosa. "Ma è stato così...orribile", mi spostai una ciocca di capelli dal viso respirando profondamente, i suoi occhi erano sbarrati, erano bastate due parole, mi comprese a pieno.

"Mads...perché non me l'hai mai detto?" Mi abbracciò di colpo ed io feci una fatica immane nel trattenermi.

"Non lo so, tentavo di dimenticarlo. Credevo che non raccontandolo sarebbe scomparso dalla mia mente, invece è accaduto realmente e a volte quando ci penso, mi sento così....-"

"Che uomo di merda, le foto, i maltrattamenti, ora anche...abuso, io lo sbatto dentro quando torniamo a casa, Mads, hai la mia parola."

"Non posso dirlo ai miei", scossi la testa asciugandomi il viso.

"Devi, invece."

"Non l'ho fatto per tutto questo tempo, si arrabbierebbero. Loro sapevano che Anthony non era....adatto a me ed io non ho dato ascolto."

Say goodbye.Where stories live. Discover now