31. C'è altro?

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"Madison dov'è?" Fu la prima cosa che mi venne in mente.

"Vieni...e fa piano, non svegliare nessuno."

Lo seguii nella sua camera leggermente spaventato alle sue parole, una volta lì intravidi Madison sul suo letto, mentre si dimenava lamentandosi.

A quella scena i miei occhi si spalancarono, riuscivo a vederla a malapena per via della luce della luna che illuminava solo una parte del suo corpo, ma compresi sin da subito che stesse facendo un incubo, un brutto incubo.

"Mi ha svegliato lei ed io ho un sonno molto pesante", Sbadigliò sedendosi nuovamente sul suo letto.

"N-No, no", mormorò lei improvvisamente.

"Madison?" Sussurrai inginocchiandomi davanti al suo letto.

"Che facciamo?"

"Dobbiamo svegliarla", enunciai accarezzandole un braccio. "E' spaventata, dobbiamo svegliarla!"

"Credi sia una buona idea?"

"Non può continuare così, è quel qualcosa che la tormenta, ne sono sicuro", tornai a guardarla, le poggiai una mano sulla sua ma si dimenò di nuovo improvvisamente.

"Non toccarmi!" Biascicò spaventata. "Lasciami!" Proseguì lasciandomi sorpreso, in quel momento la rabbia prese il sopravvento.

"Qualunque cosa sia deve finire, adesso! Madison! Hei!" La scossi per la spalla ed i suoi occhi si aprirono di scatto.

Si alzò di colpo poggiando le mani sul materasso, indietreggiò velocemente respirando affannosamente.

"Va tutto bene, era solo un incubo", alzai le mani alzandomi e sedendomi sul letto accanto a lei, Jaden intanto accese la luce sul comodino.

Il suo respiro era irregolare, mi guardava terrorizzata, palesemente terrorizzata.

"Va tutto bene", ripetei, "Sei qui con noi, sei al sicuro", continuai finché il suo volto tornò rilassato.

Si mise seduta poggiandosi con la schiena al muro, tirò le ginocchia al petto rannicchiandosi su se stessa, era brutto vederla in quella condizione, sembrava diversa.

Guardai Jaden il quale ricambiò preoccupato, le poggiai una mano sulla gamba ma si allontanò di colpo.

"Ok, scusami. Siamo qui se hai bisogno", attesi qualche secondo ma non arrivò risposta, il suo volto era nascosto tra le sue gambe, avrei voluto far qualcosa in più.

Così mi alzai, feci cenno a Jaden di tenerla sotto controllo e mi avviai alla porta.

"Scusate", quella flebile voce mi fermò. "Scusate non...non avrei voluto svegliarvi", si asciugò il volto scoprendosi finalmente il viso.

"Non è niente, io neanche dormivo, Bryce russa davvero un sacco", inventai al momento tentando di farla tornare a suo agio.

"Quindi vuoi dire che...eri sveglio?" Spalancò gli occhi.

"Quando?" Domandai confuso.

"Nulla. Scusate, davvero, mi sento una stupida", tornai indietro sedendomi nuovamente sul suo letto.

"Non devi, noi siamo qui, ok?" Poggiai una mano sul materasso accanto al suo corpo, la guardò qualche secondo poi annuii del tutto insicura. "Perfetto", mi alzai nuovamente ma la sua voce mi fermò di nuovo.

"Tayler! Puoi...restare qui?"

"Qui?"

Fui colto alla sprovvista, guardai Jaden per sincerarmi che quella frase fosse davvero uscita dalla sua bocca e che non si trattasse solo di un'allucinazione.

Say goodbye.Where stories live. Discover now