50. Colpevole.

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Tayler's POV

Camminavo su e giù per quella sala d'aspetto, impaziente, preoccupato, colpevole.

Niente riusciva a placare la mia mente da orribili pensieri, dall'ansia, dalla rabbia.

Dalla rabbia contro chi mi aveva spinto, causando tutto ciò.

Erano un mix di emozioni che insieme avrebbero potuto essere letale.

Ma intanto aspettavo impazientemente quel medico che sarebbe uscito dalla sala per informarmi delle sue condizioni.

Forse avevo aspettato troppo, forse avrei dovuto portarla in ospedale non appena aveva sentito dolore alla testa, forse era tardi e la colpa sarebbe stata solo mia.

Chi mi stava accanto si faceva male, ero nato per le cose sbagliate, per le situazioni ingiuste e non riuscivo a spiegarmi per quale motivo.

"Tayler puoi rallentare? Non sei d'aiuto", mi rimproverò Liam, lo guardai con gli occhi pieni di rabbia, si alzò e mi raggiunse. "Ty, non è colpa tua."

"Qualcuno mi ha spinto, le sono franato addosso ed ha sbattuto la testa. E' solo mia invece!" Alzai la voce fregandomene se fossero le quattro del mattino. "Dovevo tenerla d'occhio e invece....invece guarda com'è finita!"

"Tayler", era la voce di Miley, si alzò e ci raggiunse, i suoi occhi erano arrossati. "Non c'entri niente, adesso non scaricarti la colpa, non serve a niente."

Non risposi, non trovai le parole giuste davanti al suo sguardo ferito, e invece nel profondo sentivo che tutta la colpa era solo mia.

Miley si sedette nuovamente insieme al resto dei ragazzi, Liam la seguì ma lo fermai per un braccio.

"Liam....nessuno deve saperlo", lui annuì. "Finirò nei guai, se solo ne faccio un'altra..-"

"Non preoccuparti, nessuno lo saprà", mi poggiò una mano sulla spalla, io sospirai udendo la porta aprirsi.

Ci precipitammo verso quel medico sperando avesse buone notizie, tremai nell'osservare i suoi occhi e tentare di scorgere una piccola emozione.

"Come sta?" Domandò Miley superandomi.

"Bene, aveva un taglio fortunatamente non profondo. Adesso deve riposare, domani potrete...-"

"No, io devo vederla", sbottai.

"Ragazzi, calma. So che è vostra amica ma non...-"

"Stia tranquillo", rispose Liam guardandomi male. "Siamo solo preoccupati, adesso torniamo a casa."

"Non se ne parla", risposi.

"Tayler basta!" Mi rimproverò Jaden, strinsi i pugni trattenendomi dal fare una strage.

"Cosa ti è successo ragazzo?" Mi guardò il volto scrutando i miei lividi ancora poco chiari.

"Niente...niente di importante", risposi insicuro, quel medico mi guardò socchiudendo gli occhi.

"E come è successo?" Domandò ancora, scatenando il silenzio più totale.

Non risposi, non avrei mai potuto farlo. Sentivo gli sguardi dei ragazzi su di me, ma non osai emettere una parola.

"E' stata colpa mia", rispose Liam facendomi sgranare gli occhi. "Sono stato spinto e....le sono caduto addosso. Era un locale molto affollato, non l'ho vista", sospirai stringendo i denti ricordando quella scena a memoria.

"Mh...capisco. Bene vi suggerisco di tornare a casa, domattina alle dieci sarà dimessa."

"Grazie, andiamo!" I ragazzi indietreggiarono ma io restai lì, a fissare negli occhi quel medico. Il mio sguardo era cupo, avrei voluto scostarlo e raggiungere la sua camera, stavo seriamente pensando di far qualcosa, ma una mano si posò sul mio braccio, tirandomi.

Say goodbye.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin